La direttiva Case Green ha superato l’esame del Parlamento UE nonostante il voto contrario di Italia e Ungheria, e l’astensione di Rep. Ceca, Slovacchia, Polonia, Svezia e Croazia.
Ora la direttiva verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dopodiché per l’entrata in vigore si dovrà attendere il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Per recepire la direttiva i Paesi membri avranno poi due anni di tempo, periodo che servirà anche a preparare un piano di riduzione dei consumi.
Approvata la direttiva UE Case Green
Ora che la direttiva UE Case Green ha superato l’esame del Parlamento i cittadini dei vari Paesi membri dovranno iniziare a fare i conti con le spese da sostenere per l’adeguamento dei propri immobili.
Ma quanto costerà adeguare le case alla direttiva in Italia? Diciamo prima di tutto che la direttiva chiede agli Stati membri di ridurre i consumi per gli edifici residenziali delle seguenti percentuali:
- 16% entro il 2030
- 20-22% entreo il 2035.
Per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva naturalmente sarà necessario intervenire con una ristrutturazione degli immobili il cui costo sarà tutt’altro che trascurabile. Sarà infatti necessario intervenire sull’impianto di riscaldamento ma anche sugli infissi e sull’isolamento termico.
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Qual è la classe energetica del patrimonio immobiliare italiano?
In Italia, nonostante le eccezioni che saranno previste per alcuni immobili come quelli storici e di culto, saranno moltissimi gli immobili che necessiteranno di interventi strutturali.
I dati di Ance indicano un 35% di immobili circa a uso residenziale come classe energetica G, mentre un altro 25% appartiene alla classe energetica F. Inoltre i dati dell’Enea, dell’Agenzia delle Entrate (Area Catasto), dell’Istat, Icsr e PoliMi (Smart Building Report 2022) permettono di avere un quadro generale abbastanza dettagliato per capire qual è la situazione.
I dati sono stati messi insieme e analizzati da Silvi Costruzioni Edili, come riportato da Money.it, e confermano che circa il 62% degli immobili ad uso abitativo rientra nelle classi energetiche F e G, mentre il tasso di ristrutturazione fatica a raggiungere lo 0,9%.
Questo vuol dire che su un totale di 34 milioni di case accatastate, sono ben 21 milioni ad appartenere alle classi energetiche più basse, e a necessitare quindi interventi di ristrutturazione per l’adeguamento alla direttiva UE case green.
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Quanto costerà ristrutturare una casa sulla base dei nuovi standard green?
Ma quanto costerà quindi adeguare gli immobili agli standard della direttiva UE Case Green? Tra gli interventi previsti per migliorare la classe energetica degli edifici c’è l’installazione del cappotto termico, l’installazione di impianti fotovoltaici, la sostituzione di caldaie e infissi, opere che hanno costi abbastanza importanti.
Possiamo già avere una stima, seppur approssimativa, di quali potrebbero essere le spese da sostenere per interventi di questo tipo. Si parla di un costo complessivo che potrebbe andare da un minimo di 20/30 mila euro fino a oltre 60 mila per un singolo immobile.
Naturalmente non è possibile fare una stima precisa, perché molti dettagli non sono ancora noti, inoltre il costo da sostenere per le ristrutturazioni dipenderà anche da eventuali aumenti ulteriori di manodopera e materiali che, visto il trend degli ultimi anni, potrebbe rendere l’impatto della normativa ancora più oneroso.
Nel frattempo, entro la fine dell’anno, giungeranno al capolinea alcuni dei pochi bonus rimasti ancora attivi, come l’Ecobonus e il bonus Ristrutturazione. Naturalmente l’esecutivo potrebbe introdurre nuove agevolazioni per facilitare l’adeguamento alla direttiva Case Green, ma per il momento non possiamo dare nulla per scontato.
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