Bitcoin scivola sotto i 100.000 dollari in un mercato destabilizzato da dati macroeconomici mancanti, incertezza sulla politica monetaria e sentiment fragile.
Crollo sotto i 95.000$ per BTC
Bitcoin è sceso sotto i 95.000 dollari, toccando i livelli più bassi da maggio e ampliando un ribasso iniziato dopo i massimi storici di ottobre. Il calo di circa il 20% in un mese riflette un contesto macro estremamente fragile, l’assenza di dati economici chiave degli Stati Uniti, l’incertezza sulla traiettoria dei tassi della Federal Reserve e l’aumento dell’avversione al rischio stanno ostacolando qualsiasi tentativo di rimbalzo.
L’eccezionale blackout dei dati macro, causato dal lungo shutdown del governo USA, ha impedito la pubblicazione del CPI di ottobre, delle statistiche sull’occupazione e dei principali indicatori sui consumi. Per la prima volta dal 2020, il mercato deve muoversi senza le metriche fondamentali che guidano aspettative sui tassi, liquidità e valutazione del rischio.
Come sottolineato da Nic Puckrin di Coin Bureau, ci si trova davanti a “un buco nero”, con la Fed costretta a prendere decisioni critiche con visibilità ridottissima. Le probabilità di un nuovo taglio dei tassi a dicembre sono scese al 50%, mentre Goldman Sachs segnala un possibile crollo nell’occupazione che non può essere verificato in assenza di dati ufficiali.
Il CPI che non c’è
La mancata pubblicazione dell’inflazione di ottobre rappresenta un evento senza precedenti. Il Bureau of Labor Statistics ha dichiarato che il dato potrebbe non essere mai ricostruito, poiché durante lo shutdown non è stato possibile raccogliere i campioni di prezzo. L’ultimo CPI valido è quindi quello di settembre, che mostrava un’inflazione al 3.0% per headline e core.
L’assenza di qualsiasi aggiornamento ha spezzato il ciclo che, mese dopo mese, lega il dato sull’inflazione alle oscillazioni di Bitcoin. Tradizionalmente, un CPI morbido sostiene BTC grazie alle aspettative di allentamento monetario, un CPI caldo fa l’opposto. Oggi, invece, il mercato deve navigare completamente “al buio”, concentrandosi solo su liquidità, flussi ETF, Futures e volatilità implicita.
Il prossimo appuntamento, il 10 dicembre, è segnato come potenziale data per il ritorno dei dati, ma non c’è alcuna garanzia che il CPI di ottobre possa essere recuperato.
BTC verso un punto di decisione cruciale
Sul piano tecnico, Bitcoin ha rotto con decisione la trendline rialzista di lungo periodo. Il rifiuto netto nell’area 99.000–100.000 dollari conferma la presenza significativa dei venditori. Ora il prezzo staziona sopra un’area compresa tra 97.000 e 92.000 dollari.
L’RSI vicino a 31 segnala pressione ma non ancora un bottom. La struttura attuale somiglia a un classico “break-and-retest ribassista”, che spesso anticipa estensioni verso il basso. Una nuova reiezione tra 97.000 e 99.000 dollari aprirebbe la strada verso 91.600 e, in estensione, 83.000 dollari.

Uno scenario più costruttivo richiederebbe il recupero deciso della soglia dei 99.000 dollari, che permetterebbe di puntare nuovamente i 104.600 e 116.200 dollari. Attualmente Bitcoin si attesta intorno ai 96.000 dollari, con un calo del 4% nelle ultime 24 ore.
JP Morgan: BTC a 170.000 dollari
Nonostante il quadro complesso, gli analisti di JPMorgan mantengono una visione sorprendentemente rialzista. La banca prevede Bitcoin a 170.000 dollari nei prossimi 6–12 mesi, citando un mercato crypto stabilizzato dopo il recente deleveraging e una volatilità relativa più favorevole rispetto all’oro.
JPMorgan ha anche investito 102 milioni di dollari in Bitmine Immersion Technologies, acquisendo esposizione indiretta su oltre 3,24 milioni di ETH. Tuttavia, il CEO Jamie Dimon ha avvertito che i rischi nel sistema finanziario tradizionale sono in aumento, paragonando le frodi nel settore dei prestiti auto subprime a “scarafaggi che indicano un problema più grande”.
Bitcoin Hyper rivoluziona l’ecosistema BTC
In questo periodo di incertezza per Bitcoin, progetti come Bitcoin Hyper rappresentano innovazioni interessanti per l’ecosistema BTC. Si tratta infatti di una Layer2 costruita per Bitcoin e progettata per portare velocità, costi ridotti e funzionalità DeFi nell’ecosistema.
Basata sulla Solana Virtual Machine (SVM), consente transazioni quasi istantanee, interazione con dApp, staking e utilizzo di smart contract, superando i limiti strutturali della rete principale.

Il token nativo $HYPER, attualmente in prevendita a 0,013275 dollari con oltre 27,5 milioni di dollari raccolti, alimenta le transazioni sulla Layer2, offre staking con rendimento annuo del 42%, garantisce accesso ai servizi avanzati e funge da token di governance.
Bitcoin Hyper mira a diventare perciò il punto di riferimento per applicazioni ad alta velocità, con un DEX dedicato in arrivo entro fine anno.
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