Il primo punto da chiarire per quel che riguarda l’esenzione per la prima rata dell’IMU è che si tratta di una misura che non è rivolta ai privati cittadini, e quindi non vale per le abitazioni private, ma rientra tra quelle misure pensate per sostenere in qualche modo le attività economiche.

L’esenzione dal pagamento della prima rata Imu è infatti una misura della quale potranno beneficiare gli esercizi commerciali che sono stati maggiormente penalizzati dalle chiusure e dalle misure restrittive imposte dai governi Conte e Draghi nell’ambito dell’emergenza sanitaria del Covid-19.

Troviamo la misura all’interno della bozza del decreto Sostegni Bis che sta circolando dal 30 aprile, ma potrebbe anche essere inserita come emendamento e quindi essere introdotta attraverso l’iter di conversione in legge del primo decreto sostegni.

Per poter realizzare questo progetto di aiuti per le imprese danneggiate dalla politica di restrizioni adottata in Italia, sono stati stanziati fondi per 142 milioni di euro che saranno destinati ai Comuni per i mancati incassi delle imposte che non verranno corrisposte dalle attività commerciali che beneficeranno di questa misura.

Quali sono le attività che potranno beneficiare dell’esenzione prima rata Imu?

Stando a quanto si legge nella bozza del decreto Sostegni bis, l’esenzione dal pagamento della prima rata IMU spetta ai soggetti che risultano in possesso dei requisiti necessari per poter accedere ai contributi a fondo perduto previsti dal DL 41/2020 vale a dire il primo decreto Sostegni.

Il soggetto che possiede un immobile per il quale potrebbe beneficiare dell’esenzione dal pagamento della prima rata IMU deve quindi aver realizzato ricavi o compensi che non superino la soglia dei 10 milioni di euro l’anno, e deve aver registrato una perdita di fatturato o di corrispettivi pari ad almeno il 30% del fatturato registrato nel 2020 rispetto a quello del 2019.

Questi due requisiti però da soli non sono sufficienti a garantire al titolare di attività che possiede l’immobile soggetto al pagamento dell’Imu di poter beneficiare dell’agevolazione prevista nella bozza del decreto Sostegni bis.

Infatti per aver accesso all’esenzione dal pagamento della rata IMU di giugno l’immobile in questione deve essere adibito all’attività di cui il titolare risulta al contempo anche gestore. Non bastano quindi i requisiti di fatturato che danno accesso ai contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Sostegni, ma il beneficiario dell’agevolazione deve risultare al tempo stesso proprietario dell’immobile e gestore dell’attività commerciale.

Altre agevolazioni per attività commerciali previste dal decreto Sostegni bis

All’interno del decreto Sostegni bis verranno inseriti anche altri aiuti per le attività economiche maggiormente danneggiate dalla politica di chiusure adottata dai governi Conte bis e Draghi.

Tra le varie agevolazioni sembra che il nuovo decreto preveda possibili sconti sulla Tari ad esempio, ma di dettagli nel merito ancora ne sono trapelati ben pochi. Si sente di nuovo parlare anche del bonus affitti, con un credito d’imposta a coprire fino al 60% del canone d’affitto relativo alle mensilità che vanno da gennaio a maggio 2021.

E infine ricordiamo che sono previsti nuovi contributi a fondo perduto per le imprese nonché l’esenzione dal pagamento del canone Rai, e anche in questo ultimo caso si tratta di una misura destinata solo alle attività.

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