
Dal 1° gennaio 2025 è cambiata la disciplina IVA per il settore dello smaltimento rifiuti, con l’esclusione dall’aliquota agevolata al 10% di specifiche prestazioni. La Legge di Bilancio 2025 ha modificato la Tabella A del decreto IVA, eliminando lo sconto fiscale per il conferimento in discarica e l’incenerimento senza recupero efficiente di energia di rifiuti urbani e speciali. Queste operazioni sono ora soggette all’aliquota IVA ordinaria del 22%, rappresentando un significativo aggravio di costi per il settore.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti precisazioni con la risposta n. 12 del 1° agosto 2025, definendo il perimetro temporale di applicazione delle nuove regole. La questione centrale riguardava l’aliquota corretta da applicare alle fatture emesse dopo il 1° gennaio 2025 ma riferite a prestazioni eseguite prima del 31 dicembre 2024, una situazione comune nel settore dei rifiuti dove spesso intercorre del tempo tra l’esecuzione del servizio e la fatturazione.
Il criterio del momento di effettuazione
In assenza di disposizioni transitorie specifiche, l’Agenzia ha fatto riferimento all’articolo 6 del decreto IVA che stabilisce il momento di effettuazione delle prestazioni e quindi del sorgere del debito d’imposta. Secondo questa normativa, le prestazioni si considerano concluse con il pagamento del corrispettivo oppure, a determinate condizioni, alla data di emissione della fattura, anche se successiva all’effettuazione reale dell’operazione.
Le casistiche di applicazione dell’aliquota ordinaria
Le prestazioni di conferimento in discarica o incenerimento senza recupero energetico risultano soggette all’aliquota ordinaria del 22% in due specifiche situazioni. Primo caso: quando, in assenza di fattura emessa entro il 31 dicembre 2024, il corrispettivo viene pagato in tutto o in parte a partire dal 1° gennaio 2025. Secondo caso: quando, in assenza di pagamenti eseguiti entro il 31 dicembre 2024, la relativa fattura viene emessa dopo il 1° gennaio 2025.
Le operazioni che mantengono l’aliquota agevolata
L’Agenzia precisa che rimangono valide le fatture emesse entro il 31 dicembre 2024 con l’aliquota IVA del 10%, indipendentemente dal momento del pagamento. Analogamente, mantengono l’aliquota ridotta i pagamenti effettuati entro il 31 dicembre 2024, anche se la relativa fattura è stata emessa dopo il 1° gennaio 2025. Questa precisazione tutela le operazioni già perfezionate secondo il regime precedente.
L’impatto sul settore dei rifiuti
La modifica normativa ha un impatto significativo sui costi di gestione dei rifiuti, con un aumento dell’aliquota IVA dal 10% al 22% per le prestazioni di smaltimento meno sostenibili dal punto di vista ambientale. La scelta del legislatore appare orientata a scoraggiare il ricorso a discariche e inceneritori senza recupero energetico, favorendo forme di gestione dei rifiuti più rispettose dell’ambiente.
La necessità di adeguamento operativo
Le aziende del settore devono ora adeguare i propri sistemi di fatturazione e contabilità per applicare correttamente le nuove aliquote, tenendo conto dei criteri temporali definiti dall’Agenzia delle Entrate. La corretta interpretazione delle regole di transizione è fondamentale per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni o contenziosi con l’amministrazione finanziaria.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate fornisce quindi una guida operativa chiara per navigare il passaggio dal vecchio al nuovo regime, garantendo certezza giuridica agli operatori del settore in una fase di importante trasformazione normativa.
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