L’Italia è in recessione tecnica. Ad anticipare l’entrata del Paese in una fase recessiva era stato già ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, molto probabilmente, era già a conoscenza delle rilevazioni dell’ISTAT sull’andamento del Prodotto Interno Lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2018. Prima di scendere nei dettagli del PIL, spieghiamo, brevemente, cosa si intende con le parole “recessione tecnica”. Detto in altri termini, cosa significa che l’Italia è in recessione tecnica? Questo aggettivo particolare non è lì per caso. Un paese viene considerato in recessione tecnica se per due volte consecutive il suo PIL ha registrato un ribasso. Il PIL dell’Italia aveva segnato una contrazione già nel terzo trimestre 2018 come si può evincere dal grafico storico del Prodotto Interno Lordo. Adesso è arrivata la certificazione del bis con i dati del quarto trimestre 2018 e quindi, anche da un punto di vista teorico e concettuale, l’Italia è ora in recessione.
Analizzando i dati sull’economia italiana nell’ultima parte del 2018, l’ISTATha rilevato che il PIL è sceso dello 0,2 per cento su base trimestrale ovvero rispetto al trimestre precedente ed è aumentato di un modesto +0,1 per cento su base annua (confronto con il PIL dell’ultimo trimestre 2017). La variazione congenturale, secondo quando precisato dall’istituto di statistica, è stato il risultato tra una diminuzione del valore aggiunto nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca nonchè nel comparto dell’ndustria e una sostanziale stabilità nel settore dei servizi. A conti fatti, quindi, mentre il terziario dell’Italia più o meno regge, manifattura e agricoltura sono in calo. Ovviamente il fatto che ci stata una contrazione nel comparto dell’industria è un elemento molto negativo per l’intera economia nazionale.
In relazione alla domanda nel quarto trimestre 2018 si è verificato un contributo negativo da parte della componente nazionale mentre la componente estera netta è stata leggermente positiva.
L’ISTAT ha anche precisato che la variazione annua del prodotto Interno Lordo stimata sui dati trimestrali grezzi è stata pari all’1 per cento tenendo comunque conto che nel 2018 ci sono state sul calendario ben tre giornate lavorative in più rispetto al 2017.
Dopo la pubblicazione del dato sul PIL dell’Italia nel quarto trimestre, il presidente di Confindustria è subito intervento affermando che adesso è il tempo di agire. Secondo Boccia il peggio potrebbe infatti non essere ancora passato. Il numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia ritiene infatti che a marzo il Prodotto Interno Lordo dell’Italia possa subire un nuovo calo. Citato da Askanews, Boccia ha affermato che c’è stato un “rallentamento dell’economia globale e un rallentamento dell’economia della Germania” ed era quindi prevedibile che ci “sarebbe stato un rallentamento anche dell’Italia, essendo il nostro un Paese ad alta vocazione all’export“.
Il fatto che l’Italia sia in recessione tecnica ha ovviamente lanciato una feroce polemica politica. Siamo di nuovo in piena crisi economica?
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