Fast Retailing Co. ha chiuso il trimestre con utili non all’altezza delle stime degli analisti, poiché la debolezza del mercato giapponese, per il proprietario del brand Uniqlo, ha messo in ombra la presenza sui mercati esteri, in particolare in Cina.
L’utile operativo è di fatti salito a quota 74,8 miliardi di yen (692 milioni di dollari) nei tre mesi terminati il 31 maggio, stando a quello che è il più grande rivenditore asiatico, contro una stima media degli analisti di 79,4 miliardi di yen.
I risultati mostrano che il mercato interno giapponese ha ancora una grande influenza sulle fortune della Fast Retailing: i risultati interni sono stati penalizzati dal fatto che l’azienda ha spostato un evento di vendita a giugno, causando un calo del fatturato giapponese di Uniqlo dello 0,5% per il trimestre. La Cina continua comunque ad essere uno dei principali motori dell’espansione all’estero, con vendite nel Paese in aumento a due cifre. Uniqlo finora non è stata danneggiata dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, e le vendite sono state forti anche a fronte di uno yuan più debole.
Di contro, GU, il marchio a basso prezzo della Fast Retailing, sta avendo un impatto maggiore sui risultati finanziari. L’utile operativo è in questo caso più che raddoppiato nel trimestre, considerato che l’azienda ha accreditato i nuovi prodotti con una imponente strategia di marketing, diretta prevalentemente ai clienti più giovani e accelerando l’apertura di negozi in Giappone e all’estero.
Per quanto attiene il mercato, le azioni della Fast Retailing sono state in difficoltà quest’anno, salendo del 20%, a fronte di un aumento del 5,7% nell’indice Topix di riferimento.
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