I prezzi al consumo e alla produzione in Cina sono aumentati più del previsto nel mese di aprile, stando ai dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica.
In particolare, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,1% il mese scorso rispetto a un anno fa, spinto da un’impennata dei costi dell’energia e dei vegetali freschi. La lettura ha superato le aspettative di un aumento dell’1,8% previsto da un sondaggio Reuters. Rileviamo altresì che il dato di aprile è stato anche il più alto dal 2,3% di novembre e ben al di sopra della media di 18 mesi dello 0,9% di inflazione dei prezzi al consumo. L’obiettivo ufficiale cinese dell’IPC per il 2022 è “intorno al 3%“.
Più nel dettaglio, i prezzi delle verdure fresche sono aumentati del 24% su base annua in aprile, mentre i prezzi della frutta fresca sono aumentati del 14,1% in quel periodo. I prezzi della carne di maiale, uno dei principali contribuenti del CPI cinese, hanno registrato un aumento relativamente tenue dell’1,5% rispetto al mese precedente, con un calo più moderato del 33,3% su base annua.
I prezzi del carburante per i trasporti sono saliti del 28,4% rispetto all’anno precedente, riflettendo le recenti impennate dei prezzi del petrolio e delle materie prime.
Escludendo i prezzi di cibo ed energia, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato di un modesto 0,9% in aprile rispetto a un anno fa.
Passando invece all’indice dei prezzi alla produzione, ad aprile l’incremento si è moderato per il quarto mese consecutivo, aumentando dell’8% su base annua, pur al di sopra delle previsioni di Reuters per un aumento del 7,7%.
All’interno del PPI, i prezzi di acquisto sono aumentati molto più rapidamente dei cosiddetti prezzi di fabbrica (il prezzo dei beni venduti dalle fabbriche per l’ulteriore produzione o la vendita ai distributori) dando così un’indicazione che le pressioni sui costi sono distribuite in modo non uniforme tra i diversi settori industriali.
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