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Ribasso azioni Generali e Mediobanca - BorsaInside.com

Il ribasso di mezzo punto percentuale che è in atto sul Ftse Mib è in gran parte dovuto alla pesantezza che caratterizza le quotate del settore finanziario. E’ Mediobanca il titolo in assoluto peggiore con un calo di oltre il 3 per cento a circa 20 euro. L’andamento negativo riguarda però anche le azioni Generali che, dopo la prima prima ora di contrattazioni, lasciando sul parterre l’1,4 per cento a 31,6 euro. Sempre restando nel settore finance a spiccare è poi anche il rosso di BPER Banca che segna un calo dell’1,3 per cento a 7,6 euro. In questa sede, però, ci occuperemo dalla parallela prestazione negativa di Mediobanca e Generali, due quotate che, anche dal punto di vista societario, sono collegate tra loro. Cosa sta succedendo ai due titoli? Come si può spiegare un ribasso così ampio?

Prima di dare una risposta a questi interrogativi, ci preme evidenziare che nel momento in cui un titolo mette a segno un forte ribasso, come è è il caso delle due quotate in questione, lo sbaglio più grande che si può fare è quello di abbandonare tutto. In realtà i cali sono occasioni per entrare sfruttando valutazioni più a sconto ma se anche le previsioni dovessero essere ribassiste, possono essere cavalcati con strumenti come i CFD che non prevedono il possesso del sottostante reale. eToro è un broker che permette entrambe le cose (acquisto azioni reali e CFD). In più, da pochi mesi, ha anche lanciato il servizio di trading nazionale.

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Cosa sta succedendo alle azioni Mediobanca e Generali?

Come si può vedere dai rispettivi grafici, il crollo in atto oggi su Mediobanca e Generali non impatta più di tanto sulla rispettiva prestazione a un mese a un anno delle due quotate. Piazzetta Cuccia, rispetto ai valori di un mese fa evidenzia un rialzo del 10 per cento mentre anno su anno spicca un verde del 38 per cento. Il Leone di Trieste, dal canto suo, è in ribasso di appena il 2 per cento su base mensile ma rispetto a un anno fa risulta apprezzato del 34 per cento.

A pesare oggi sull’andamento delle due quotate è il sentiment negativo che sembra caratterizzare tutto il settore bancario. Tuttavia ci potrebbe anche essere dell’altro. Lo scorso fine settimana da Piazzetta Cuccia è arrivata la decisione di chiedere flessibilità sull’OPS per Banca Generali all’assemblea del 16 giugno.

Più nel dettaglio, il CdA di Mediobanca sottoporrà all’approvazione degli azionisti una richiesta a questo punto fondamentale per la prosecuzione dell’Offerta pubblica di scambio (OPS) su Banca Generali. La proposta, come spiegato nella relazione illustrativa predisposta dal board, punterà ad ottenere l’autorizzazione preventiva a modificare, laddove dovesse essere necessario, le condizioni dell’offerta, incluse eventuali rinunce a determinate condizioni di efficacia, fatta eccezione per la soglia minima di adesione del 50 per cento più un’azione.

La richiesta si inserisce in un contesto di possibile evoluzione dell’offerta, nel quale eventi imprevisti o nuove circostanze potrebbero richiedere interventi tempestivi. Il documento del CdA ha nmesso in evidenza l’importanza di poter reagire rapidamente a fattori quali lo stato delle adesioni, interlocuzioni con le autorità regolatorie, o comportamenti della società target e di altri soggetti coinvolti. In assenza di tale autorizzazione, Mediobanca sarebbe limitata nella propria capacità d’azione dalla “passivity rule” prevista per le OPS, come già sperimentato nel caso del Monte dei Paschi.

Il consiglio ha quindi ritenuto “opportuno chiedere fin d’ora all’assemblea degli azionisti, nel miglior interesse di Mediobanca, di autorizzare il CdA ad apportare eventuali modifiche e/o eventualmente rinunciare in tutto o in parte ad una o più delle condizioni di efficacia diverse dalla condizione soglia“. La soglia del 50 per cento più un’azione di Banca Generali rimane l’unico elemento non modificabile.

L’autorizzazione richiesta garantirebbe al board maggiore flessibilità operativa, al fine di massimizzare le probabilità di successo dell’offerta e tutelare al meglio gli interessi della banca e dei suoi azionisti.

Cosa fare con le azioni Mediobanca e Generali

Proprio verso la fine di maggio, sulle prospettive delle azioni Mediobanca sono intervenuti gli analisti di Morgan Stanley che hanno tagliato il rating a equalweight alzando il prezzo obiettivo a 22 euro. Il rating assegnato è di tipo neutrale ma il target price più alto delle attuali quotazioni implica un leggero potenziale di upside. La view prudenziale che è stata espressa dalla banca d’affari Usa non è condivisa dagli analisti di Equita che invece hanno reiterato il rating buy con target price a 20,5 euro.

Per quello che invece riguarda Generali, la valutazione più recente è quella arrivata proprio oggi da Intesa Sanpaolo: rating buy e prezzo obiettivo alzato a 36,6 euro. L’upgrade sul target price del Leone di Trieste implica maggiore potenziale di rialzo rispetto ai prezzi attuali.

Per cavalcare le indicazioni espresse dagli esperti, si possono usare anche i CFD che danno la possibilità di speculare anche a livello intraday.

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