In un contesto generale che vede il Ftse Mib spiccare il volo in scia alla notizia della tregua tra Iran e Israele, quasi non si nota la presenza tra i titoli in più ampio rialzo di Monte dei Paschi e Mediobanca con la prima avanti del 6,25 per cento a 7,34 euro e la seconda in progressione del 4,52 euro a 20 euro tondi tondi. A prima vista la vera e propria corsa a comprare azioni delle due banche potrebbe andarsi a confondere con gli altrettanto ampi rally di titoli come Buzzi o Prysmian ed essere quindi liquidata al ritorno dell’euforia sui mercati.
Di certo le due banche godono del miglioramento generale del sentiment, tuttavia c’è un motivo ben preciso che meglio spiega l’euforia in atto. Stando ad alcune indiscrezioni di stampa dell’ultima ora, sarebbe infatti arrivato il via libera della BCE all’OPS della banca toscana su Piazzetta Cuccia. Il dossier, quindi, sembrerebbe essersi sbloccato e questo spiega la pioggia di acquisti sui due titoli.
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Il bilancio sull’andamento delle azioni MPS e Mediobanca a Piazza Affari
Grazie al boom di acquisti in atto proprio mentre è in corso la redazione dell’articolo, sia Monte dei Paschi che Mediobanca migliorano la loro performance di medio e lungo termine. Le azioni MPS rispetto a un mese risultano essere apprezzate del 2,5 per cento mentre Mediobanca riduce al 2 per cento il rosso accumulato su base mensile. Rispetto a un anno fa, invece, entrambi i titoli sono in forte crescita con Mediobanca avanti del 43 per cento e MPS in rialzo del 62 per cento. 3
In entrambi i casi, quindi, abbiamo a che fare con due quotate che si sono molto apprezzate nell’ultimo anno beneficiando del contesto favorevole (tassi BCE) e traendo supporto dal risiko del settore bancario.
Il fatto che negli ultimi mesi le varie operazioni di M&A tra le banche italiane (in primis l’OPS di Unicredit su Banco BPM) siano rimaste quasi solo sulla carta senza essere convertite in azioni reali, potrebbe aver smussato l’entusiasmo degli investitori. E’ proprio per questo motivo se un aggiornamento come il via libera della BCE al Monte dei Paschi sta avendo un effetto così dirompente sui due titoli coinvolti. Con il passaggio dell’EuroTower, quindi, il mercato tornare a credere alla fattibilità dell’OPS di Monte dei Paschi su Mediobanca.
Via libera BCE all’OPS di MPS su Mediobanca: le novità
Stando a quanto battuto dall’agenzia di stampa Reuters, la Banca Centrale Europea avrebbe dato il via libera a Monte dei Paschi su Mediobanca. L’indiscrezione arriverebbe da una fonte ben informata sul dossier ma, per adesso, non sarebbe stata commentata da nessuno dei diretti interessati. Si tratta quindi di un rumor che però a sufficiente ad infiammare i trader.
Operativamente gli investitori stanno scommettendo sul fatto che, con il nulla osta di Francoforte, l’offerta di Monte dei Paschi possa iniziare a luglio e chiudersi entro il 25 settembre quando è in programma l’assemblea straordinaria di Piazzetta Cuccia su un’altra OPS quella lanciata dalla stessa Mediobanca su Banca Generali. Se Monte dei Paschi dovesse lanciare l’OPS per il periodo più lungo possibile, ossia 40 giorni effettivi di borsa, tutto l’iter si chiuderebbe comunque prima del 25 settembre e quindi l’assemblea di Piazzetta Cuccia su Banca Generali non avrebbe alcun senso perchè a quel punto o Mediobanca sarebbe finita sotto il controllo della quotata toscana (e, in tal caso, l’OPS sarebbe riuscita) oppure, se non l’offerta non dovesse invece andare in porto, Alberto Nagel non avrebbe comunque bisogno di alcun via libera dei soci per procedere su Banca Generali.
Ricordiamo che il numero uno di MPS, Luigi Lovaglio, ha indicato nel 66,67 per cento del capitale di Mediobanca la soglia minima di adesione specificando però che a questa condizione la banca toscana può rinunciare anche se senza almeno il 50 per cento più una azione, sarebbe comunque difficile accelerare l’uso dei crediti fiscali di Siena (DTA) sugli utili di Mediobanca.
Lo stesso Lovaglio ha poi aggiunto che l’OPS su Mediobanca sarà un successo anticipando che Siena potrebbe ottenere adesioni importanti anche oltre il 20 per cento del 54 per cento del capitale di Piazzetta Cuccia.
Il valore dell’offerta di MPS si aggira intorno ai 14,6 miliardi di euro: una cifra ambiziosa, soprattutto se si considera che la capitalizzazione di MPS è attualmente pari a circa 8,7 miliardi, contro i 16 miliardi di Mediobanca. Il messaggio è chiaro: la banca toscana punta a fare un salto strategico importante, spingendosi oltre i propri confini tradizionali per guadagnare peso e centralità nel panorama bancario nazionale e diventare così il terzo polo.
Tirando quindi le somme è palese che, dopo una stasi di mesi, il dossier MPS – Mediobanca è tornato attivo. Ci potrebbe essere passi in avanti concreti. I trader lo hanno capito e da qui la pioggia di acquisti.
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