Manovra economica 2020: cos’è la legge di bilancio e quali sono i principali punti della finanziaria del Conte bis

Non è ancora pronto il testo ufficiale relativo alla nuova manovra economica, ma poco a poco le informazioni ad essa relative stanno trapelando, così ognuno può iniziare a farsi un’idea di quali sarnno le novità che verranno introdotte, ma soprattutto si scoprirà in che modo verrà scongiurato il tanto temuto aumento dell’IVA.

Una parte delle informazioni relative alla legge di bilancio che verrà varata dal governo M5S-Pd-LeU, la possiamo trovare spulciando il programma di governo, una parte ancora l’ha preannunciata il premier Conte nel suo discorso per la fiducia alla Camera, e man mano che passano i giorni, un pezzettino per volta è sempre il Presidente del Consiglio, nelle varie interviste, a spiegare come sarà la nuova finanziaria.

Cos’è la Legge di Bilancio?

Facciamo un passo indietro e cominciamo dando un rapido sguardo alle basi. La Legge di Bilancio è lo strumento previsto dall’Articolo 81 della Costituzione italiana, attraverso il quale il Governo, con un documento contabile di tipo preventivo, comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo in base alle leggi vigenti.

Quando si parla di Legge di Bilancio, spesso si usano indistintamente termini diversi, come manovra economica, legge finanziaria, o anche semplicemente finanziaria. Qualche volta viene chiamata anche Legge di Stabilità, che non è un termine sbagliato, anche se ormai sono praticamente la stessa cosa.

Fino al 2016 la Legge di Bilancio e la Legge di Stabilità erano due cose diverse, e prevedevano ciascuna un iter parlamentare distinto seppur coordinato con quello dell’altra. Ma da quando è entrata in vigore la legge 243/2012, le due costituiscono un unico testo legislativo. L’approvazione in via definitiva della legge che disciplina la nuova legge di bilancio è avvenuta infatti il 28 luglio 2016.

L’unione tra Legge di Bilancio e Legge di Stabilità aveva principalmente lo scopo di incentrare le decisioni ad esse relative sull’insieme delle entrate e delle spese pubbliche invece che sulla loro variazione di margine. In questo modo le priorità dell’intervento pubblico avrebbero assunto un’importanza centrale.

L’attuale Legge di Bilancio si compone di due sezioni: una normativa e una contabile. La prima contiene le misure quantitative funzionali realizzare gli obiettivi di finanza pubblica, mentre la seconda contiene la previsione delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato, basate ovviamente sulla legislazione vigente, ma integrate con gli effetti prodotti dalla manovra.

L’approvazione della Legge di Bilancio deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre dell’anno precedente rispetto a quello cui fa riferimento. Nel caso della manovra economica del governo Conte bis, l’approvazione della legge di bilancio 2020, detta anche “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020, e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2023”, avverà entro il 31 dicembre 2019, per entrare in vigore dall’1 gennaio 2020 con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2020

Le novità introdotte con la nuova manovra economica sono principalmente quelle relative al taglio del cuneo fiscale e al salario minimo orario. Verranno inoltre confermati il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza. Inoltre, sempre restando sul tema delle pensioni, verrà presumibilmente modificata Quota 100, e altre novità riguarderanno la pensione di garanzia per i giovani e la proroga Opzione donna.

Uno dei punti cruciali di questa manovra sarà, come noto, quello dell’aumento dell’IVA previsto dalle clausole di salvaguardia. Per evitare che l’IVA salga dal 22% attuale al 25,2% nel 2020, servirà oltre metà delle risorse necessarie per l’intera finanziaria. Ma vediamo meglio quali sono le risorse necessarie e cosa renderanno possibile.

  • 23 miliardi: bloccare l’aumento dell’IVA
  • 5 miliardi: spese indifferibili
  • 6 miliardi: taglio del cuneo fiscale
  • 6 miliardi: salario minimo orario

Grazie al netto miglioramento dei rapporti con l’Europa, dovuti in parte anche all’estromissione della componente leghista dal nuovo esecutivo, il Governo spera in una certa flessibilità da parte della Commissione Europea. Si parla di una quota che si aggira intorno allo 0,4% – 0,5% del PIL, che si andrebbe poi a sommare allo 0,18% previsto per interventi per il dissesto idrogeologico e per il Ponte Morandi di Genova.

In tutto quindi l’Italia si aspetta che l’Europa gli vada incontro con 10-12 miliardi di euro che potranno essere utilizzati per il taglio del cuneo fiscale, ma anche per l’assegno unico familiare e altri interventi.

Tra le novità contenute nella nuova manovra economica ricordiamo la proroga prevista per detrazioni fiscali nel caso di interventi sugli immobili. Per fare alcuni esempi citiamo la detrazione Irpef al 50% per lavori di ristrutturazione edilizia, il bonus mobili, la detrazione Irpef o Ires al 65% per i lavori di efficientamento energetico, e l’introduzione del sismabonus.

Tutte le misure previste dalla Legge di Bilancio 2020

Blocco dell’aumento dell’IVA per il 2020: l’IVA dovrebbe aumentare dal 22 al 25,2% e dal 10 al 13% a partire dal gennaio 2020 in base a quanto previsto dalle clausole di salvaguardia, e dal 25,2% al 26% nel 2021. Con l’attuale manovra economica, il governo può evitare l’aumento previsto per il 2020, ma per riuscirci avrà bisogno di 23,1 miliardi di euro, e stando alle dichiarazioni dei premier, l’aumento dell’IVA non ci sarà.

Reddito di cittadinanza: un tema molto importante, toccato dal premier Conte il giorno del discorso alla Camera per la fiducia al nuovo governo, quando nella sua replica ha affermato che il reddito di cittadinanza non solo rimarrà in vigore ma verrà anche implementato, per adempiere al meglio alla sua funzione primaria che non è semplice assistenzialismo, ma divenire uno strumento efficace di reintroduzione nel mondo del lavoro.

Resterà quindi in vigore così come lo conosciamo, con un importo di fino a 780 euro netti al mese, accreditati sull’apposita card. Resta naturalmente destinato a chi, oltre ad essere disoccupato e in cerca di lavoro, domostra di possedere i requisiti necessari. La misura prevede anche l’integrazione per chi ha un reddito da lavoro che è al di sotto della soglia dei 780 euro mensili.

Taglio del cuneo fiscale: si tratta di una delle due misure cardine su cui si basa la manovra economica 2020, ed è pertanto una priorità dell’attuale esecutivo. L’obiettivo è quello di raggiungere una maggiore retribuzione nella busta paga dei lavoratori attraverso una riduzione delle tasse.

In questa ottica si è sentito parlare di una sorta di bonus Renzi più esteso, ossia un bonus 1.500 euro che potrebbe essere destinato a 20 milioni di lavoratori italiani. Il bonus sarebbe reso possibile dall’addio all’idea della flat tax a favore di un focus sul taglio del cuneo fiscale, con un tangibile beneficio per i lavoratori con redditi medio-bassi, che si ritroverebbero con una busta paga più sostanziosa.

Salario minimo: nel programma del M5S condiviso dal Pd vi è anche l’imposizione di un salario minimo orario per tutti i lavoratori. Per il Movimento 5 Stelle il salario non deve mai scendere al di sotto della soglia dei 9 euro l’ora, mentre il Pd ritiene che per stabilire un salario minimo è indispensabile intavolare una discussione con le parti sociali.

Flat tax partite Iva 2020: quest’anno è entrata in vigore la nuova tassazione forfettaria per i titolari di partita IVA con ricavi che non superano i 65mila euro. L’aliquota è stata fissata per questi casi al 15%, con deduzioni forfettarie. A partire dal 2020, e solo per ricavi compresi tra i 65mila euro e i 100mila euro, si sarebbe applicata la flat tax al 20%.

La misura però potrebbe non entrare in vigore, e si prevedono 3 possibili scenari. Uno è quello della sola conferma dell’aliquota al 15% per i redditi annui che non superano i 65mila euro. L’altro scenario è quello dell’approvazione dell’aliquota al 20% per le partite IVA con reddito tra 65mila e 100mila euro. Il terzo scenario invece è quello del cancellamento della flat tax.

Giusto compenso per i lavoratori non dipendenti: si tratta di una misura volta ad introdurre il giusto compenso per i lavoratori non dipendenti “al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento in particolare a danno dei giovani professionisti, anche a tutela del decoro della professione”.

Parità di genere nelle retribuzioni: nell’ottica di una maggiore equità e di pari opportunità tra uomo e donna, l’obiettivo è quello di assicurare lo stesso stipendio a persone di sesso opposto che occupano lo stesso ruolo.

Sostegno all’imprenditoria femminile: in un’ottica opposta rispetto a quella espressa nel punto precedente, il nuovo esecutivo mira a favorire l’imprenditoria di alcuni cittadini italiani, che se di sesso femminile potranno accedere a maggiori incentivi.

Conciliazione lavoro famiglia e congedo di paternità obbligatorio: una misura prevista in ottemperanza alle direttive europee.

Welfare: si prevede da un lato il sostegno sociale per i giovani a basso reddito e dall’altro l’assegno unico per le famiglie meno abbienti, in special modo se numerose o con disabili.

Green New Deal: si tratta di una serie di misure volte a favorire un’imprenditoria all’insegna del rispetto dell’ambiente, e per quanto possibile incentrata sull’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Nella bozza del testo del decreto Clima è previsto ad esempio il nuovo bonus rottamazione auto 2020, che prevede un bonus di 2.000 euro per chi rottama un’auto che sia almeno Euro 04, a patto di avere la residenza in una delle città metropolitane più inquinate, interessate dalla procedura d’infrazione dell’Ue. Questo particolare bonus però potrebbe non trovare le risorse necessarie, e pertanto è ancora in forse.

Incentivi per favorire i pagamenti elettronici: nell’ottica di una seria lotta all’evasione fiscale, la manovra economica mira a ridurre sensibilmente l’utilizzo del contante, anche attraverso la riduzione dei costi delle transazioni elettroniche. Si è anche sentito parlare della cosiddetta tassa sui contanti 2020, che prevede la tassazione dei prelievi di contanti laddove si superi la soglia dei 1.500 euro prelevati mensilmente.

Riforma fiscale: una riforma che si dovrebbe basare sulle semplificazioni. Rimodulazione aliquote IRPEF basata sulla progressività della tassazione e riordino delle agevolazioni fiscali. Per questa riforma però, vista la penuria di risorse, si dovrà presumibilmente attendere il prossimo anno.

Crescita del Sud: si punta a favorire lo sviluppo del Meridione aumentando gli investimenti pubblici.

Innovazione: un obiettivo che si perseguirà attraverso un aumento degli investimenti privati in Startup e PMI innovative, nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, nella portabilità dei dati, nell’aumento del commercio elettronico, nella logistica, m anche in finanza, turismo, industria e agricoltura.

Riforma pensioni 2020, le novità nella legge di bilancio

Per quel che riguarda la riforma del sistema pensionistico, nella manovra economica sono previste alcune novità, a partire proprio da Quota 100. Attraverso Quota 100, uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, sono state apportate delle modifiche all’età pensionabile, per le quali però era prevista una scadenza a meno che, naturalmente, non fossero subentrate delle proroghe.

Con Quota 100 possono andare in pensione tutti coloro che hanno raggiunto i 62 anni di età e i 38 anni di contributi versati, senza aspettare il raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione di vecchiaia a 67 anni. Con le novità introdotte nella legge di bilancio, non si sa ancora se Quota 100 verrà rinnovata allo scadere dei 3 anni, oppure se verranno apportate delle modifiche fin da subito.

Un’altra novità che riguarda le pensioni è quella della proroga Opzione Donna 2020, che permette alle lavoratrici che hanno raggiunto i 58 anni di età se dipendenti, o 59 anni di età se autonome, e totalizzato 35 anni di contributi versati, di andare in pensione accettando un ricalcolo contributivo della stessa.

Per quel che concerne invece la Pensione di Cittadinanza, sarà riconfermata anche per il 2020 la misura approvata dal precedente esecutivo, grazie alla quale sono state aumentate le pensioni minime, ma anche gli assegni sociali e di invalidità civile, fino a 780 euro netti al mese per chi ha più di 67 anni di età, ed è in possesso di specifici requisiti.

Infine la cosiddetta Pensione di Garanzia, che dovrebbe diventare una misura finalizzata a garantire una pensione con assegno minimo a coloro che hanno sempre svolto lavori saltuari, atipici e lavori precari, che non permettono di versare i contributi in modo continuativo.

Per questi giovani il governo sta pensando di introdurre appunto la Pensione di Garanzia Giovani, che consisterebbe in un assegno da 650 euro mensili, destinato però a coloro che hanno versato almeno 20 anni di contributi ed hanno un’età pensionabile inferiore ai 70 anni.

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