Regione Sicilia: conti in rosso con buco da 7 miliardi ma commissiona divise di lusso per i dipendenti

Con un conto in rosso che presenta un buco di 7 miliardi di euro, la Regione Sicilia decide di indire un bando per vestire, di tutto punto e senza badare a spese, l’intero staff composto da 997 persone, tra autisti, uscieri e portieri.

Per i dipendenti che prestano servizio alla Regione, divise che verranno realizzate a regola d’arte, che verranno presto consegnate loro dallo stesso governatore della Regione, Nello Musumeci.Le divise per i suddetti dipendenti della Regione Sicilia saranno quattro a testa: due per l’estate e due per l’inverno.

Un buco da 7 miliardi e un bando da un milione di euro

Con un buco da 7 miliardi da colmare verrebbe da pensare che la priorità sia rimettere in ordine i conti, ma per la Regione Sicilia le priorità sono altre. Di recente il governatore Musumeci era risalito alla ribalta della cronaca per aver autorizzato, contro le direttive del governo, tre pozzi esplorativi in val di Noto, ma ora fa nuovamente parlare di sé, e non esattamente per riscattarsi.

E pensare che pochi giorni fa l’Assemblea della regione siciliana aveva dovuto rinunciare a finanziare progetti importanti, destinati ad alcune categorie di lavoratori e alle fondazioni antimafia. Ed era stato proprio lui, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, rispondendo ad una richiesta che gli era stata inviata dal presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, a dire che bisognava evitare le nuove spese.

Un invito alla prudenza più che comprensibile visto il bilancio della Regione, ma intanto, proprio il giorno prima, si riuniva la commissione per l’apertura delle buste con le offerte relative alla fornitura di quattromila divise o poco meno. In altre parole a breve sarà possibile sapere a quale azienda sarà affidato l’incarico di fornire le eleganti divise di cui la Regione Sicilia ha urgente bisogno.

Vediamo meglio di cosa si tratta. Ogni kit è composto da due abiti, uno invernale e uno estivo. Il valore di ogni abito è di 280 euro, quello di un kit di 560 euro. Ad ogni autista, portiere o uscere verranno consegnati due kit, il che significa che la Regione spenderà circa 1.120 euro a testa.

Come accennato si tratta di divise di una certa qualità ed eleganza. Ogni divisa maschile si compone di giacca e pantaloni, quella estiva sarà di cotone mentre quella invernale di lana, con camicia in cotone cento per cento, cravatta in pura seta di colore blu e spilla che, come riportato sul bando, sarà: “in lega metallica colore oro raffigurante la ‘Trinacria’ con fermo posteriore”.

E’ previsto poi che sul lato sinistro del fronte della giacca venga cucito il “logo in stoffa ricamato raffigurante il gonfalone della Regione Siciliana”, e anche i bottoni “dovranno riportare le iniziali della Regione Siciliana (RS)”. Per le donne la divisa prevede gonna, giacca, foulard, camicia e l’immancabile spilla con la Trinacria.

La gara da un milione di euro procede a gonfie vele

La gara sta andando avanti ed è anche a buon punto. Ad occuparsene la Centrale unica per gli acquisti siciliana, che non gode esattamente di grande stima dallo stesso governo della Regione Sicilia. In passato è stata definita “poco efficace” e sembra che il governo stia pensando si affidare alcuni appalti alla Centrale della Regione Lombardia.

Non questo bando però, che nasce e muore in Sicilia e che parte da una base d’asta piuttosto ricca. La somma di partenza è quella di 1.116.640 euro per essere precisi, che è esattamente il denaro necessario per l’acquisto di 3.988 divise, cioè 4 divise per ciascuno dei 997 dipendenti. Due divise estive e due invernali per gli addetti “ai servizi di portineria, uscerile e alla conduzione di autoveicoli dell’amministrazione regionale”.

Può anche darsi che la Regione riesca a risparmiare qualcosa alla fine. Rispetto alla cifra fissata come base d’asta infatti sono state presentate già quattro proposte che in base al principio dell’assegnazione del bando a chi propone l’offerta economicamente più vantaggiosa, potrebbero ottenere l’aggiudicazione.

La commissione di gara, che ha goduto di un tempismo perfetto, in quanto è riuscita a riunirsi il giorno prima che l’Ars cancellasse tutte le spese previste nel disegno di legge in discussione in quelle ore, ha valutato, in vista dell’affidamento del bando, diversi aspetti.

I criteri che verranno presi in considerazione sono: “il rispetto dell’ambiente del capo, il pregio tecnico, il servizio successivo alla vendita e cioè il servizio sartiale di assistenza per dodici mesi”, ma anche le caratteristiche estetiche e funzionali con una preferenza ad esempio per le divise con tirapancia, spacchetto sartoriale e battitacco.

L’offerta che ha totalizzato il punteggio migliore però è stata giudicata anomala. L’azienda in questione ha offerto un prezzo inferiore del 37% rispetto alla base d’asta, e avrebbe garantito la fornitura al costo di 700mila euro. Le altre offerte sono state di 917mila euro, vale a dire il 17% di ribasso, 976mila euro, 12,5% di ribasso, o di poco più di un milione, con un ribasso del 4,6%.

Ora non resta che decidere a quale azienda assegnare il bando, dopodiché i quasi mille uscieri e autisti della Regione Sicilia avranno le loro divise da un milione di euro, e intanto il buco da 7 miliardi continua ad allargarsi.

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