Il Senato degli Stati Uniti con voto unanime ha approvato la norma S 1838, volta a proteggere i diritti umani dei manifestanti di Hong Kong, impegnati nella protesta ormai da diversi mesi, essendosi riversati nelle strade della città la prima volta nel mese di giugno scorso.
La norma “Hong Kong Human Rights and Democracy Act” emanata dal governo USA mira a sostenere i diritti umani e della democrazia a Hong Kong, contro la dura repressione della protesta da parte del governo di Pechino. Il parlamento USA ha anche approvato una misura che proibisce la vendita di gas lacrimogeni, pallottole di gomma ed altri strumenti anti-sommossa, finora largamente utilizzati dalle forze di polizia cinesi.
Non l’ha presa affatto bene il governo cinese, che ha espresso tutto il suo disappunto, dichiarando che il provvedimento varato dagli Stati Uniti denota ignoranza sulla vera situazione della città, ma anche disinteresse nei riguardi del benessere dei cittadini. E non ultimo, viene sollevato anche un problema di ingerenza da parte della politica americana.
“Oggi il Senato degli Stati Uniti ha mandato un chiaro messaggio alla gente di Hong Kong che lotta per le libertà che desidera da tempo: vi sentiamo e continuiamo ad essere con voi. Non rimarremo inermi mentre Pechino mina la vostra autonomia” ha dichiarato il senatore Marco Rubio in Aula.
Il ministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu intanto ha convocato il ministro consigliere per gli Affari Politici dell’ambasciata statunitense a Pechino, William Klein per esporre le rimostranze del governo cinese in merito all’approvazione da parte del Senato USA della legge sui diritti umani e la democrazia a Hong Kong.
Il ministro degli Esteri cinese ha chiaramente invitato gli USA a farsi da parte, essendo la questione di Hong Kong una questione interna alla Cina, nella quale la Casa Bianca non ha alcun diritto di interferire. Ma Zhaoxu ha espresso quindi una ferma condanna in merito all’iniziativa statunitense.
Per sedare la protesta di Hong Kong, nuove armi alla polizia
La situazione nel frattempo sta peggiorando, e per sedare una protesta così estesa che va avanti ormai da sei mesi, il governo di Pechino ha iniziato a dotare le forze di polizia di nuove armi. Secondo il South China Morning Post, alle forze di polizia sono stati forniti mitra e fucili semi-automatici; inoltre si apprende dell’impiego di tiratori scelti e gruppi d’elite.
Nei giorni scorsi infatti erano già stati avvistati all’opera a Jordan, sulla penisola di Kowloon, dove si stavano verificando duri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Alcuni agenti in tenuta anti-sommossa in quell’occasione imbracciavano infatti fucili d’assalto M4.
Sembra che a indurre il governo ad appesantire la dotazione delle forze di polizia sia stato il sempre più largo impiego, da parte dei manifestanti, di armi letali. La decisione giunge poi a breve distanza da un messaggio diffuso dalla polizia domenica scorsa, col quale si avvisavano i manifestanti della possibilità che le forze dell’ordine facessero ricorso all’utilizzo di armi da fuoco.
“Se dobbiamo rispondere, credo che l’unica opzione sia usare armi letali, perché le frecce sono letali” ha dichiarato il capo della polizia del distretto di Kowloon West, Micheal Cheuk Hau-Yip, riferendosi in particolare all’utilizzo di archi e frecce da parte dei manifestanti, che nel corso degli scontri hanno ferito un poliziotto ad un polpaccio nel quale si era andata a conficcare appunto una freccia.
I manifestanti però si servono anche di bottiglie Molotov e di altre armi rudimentali ma non meno letali, come mattoni, catapulte, grosse fionde dalle quali sono state lanciate le stesse bottiglie Molotov. Si ritiene comunque che alla polizia non verrà impartito l’ordine di sparare per uccidere. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, i funzionari di polizia hanno a loro disposizione una varietà di armi e fino ad ora ne sono state usate solo alcune.
Il quotidiano di Hong Kong ricorda che dall’inizio degli scontri le forze di polizia hanno usato 11.100 gas lacrimogeni e 6.200 proiettili di gomma. Sono state utilizzate anche 1.400 armi non letali anti-sommossa, tra cui granate sponge e beanbags. I colpi di pistola esplosi sono stati solo 19, dei quali solo 3 hanno raggiunto altrettanti manifestanti. Due di questi colpi sono stati sparati da distanza ravvicinata colpendo un manifestante al torace e l’altro all’addome.
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