Coronavirus, Boris Johnson positivo “continuerò a lavorare”. Positivo anche un membro del Cremlino

Tra i nuovi casi di Coronavirus accertati in Europa si aggiunge quello del premier britannico, Boris Johnson, che nella giornata di ieri ha fatto sapere di essere risultato positivo al test per Covid-19.

È stato infatti lo stesso primo ministro a darne notizia via social, con un post su Twitter nel quale scrive: “nelle ultime 24 ore ho sviluppato sintomi lievi e sono risultato positivo al coronavirus. Ora mi sto auto-isolando, ma continuerò a guidare la risposta del Governo in videoconferenza mentre combattiamo questo virus. Insieme lo batteremo”.

Quello di Boris Johnson però non è l’unico caso di Covid-19 all’interno dell’esecutivo del Regno Unito. Ad essere positivo è risultato anche il ministro della Sanità, Matt Hancock, anch’egli confermando personalmente di aver contratto il coronavirus e di aver accusato “sintomi lievi”.

In isolamento dunque anche il ministro della Sanità, ed inevitabile preoccupazione per la regina Elisabetta. La Court Circular però ha già fatto sapere che l’ultimo incontro del premier con sua Maestà è avvenuto l’11 marzo, quindi più di 14 giorni addietro, e che tutti i colloqui successivamente intercorsi sono avvenuti attraverso videochiamate.

Quanto alla guida del Paese, nei giorni scorsi era stato fatto sapere che, in caso d’impedimento, sarebbe passata tamporaneamente al ministro degli Esteri, Dominic Raab, che di recente era stato elevato al rango di Primo Segretario di Stato insieme a Micheal Gove.

Positivo un membro del Cremlino

Ma l’esecutivo britannico non è l’unico nel quale sono stati registrati casi di coronavirus. È successo anche in Russia, dove a contrarre il Covid-19 è stato un membro dello staff presidenziale, come reso noto dal portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov.

Lo stesso portavoce però ha anche fatto sapere che questo caso positivo non è entrato in contatto con il presidente Vladimir Putin. Nel frattempo sono state adottate tutte le misure necessarie al fine di evitare un ulteriore propagarsi del coronavirus tra i membri del Governo di Mosca.

In autoisolamento ci è finito anche il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, per il quale sono state prese tutte le precauzioni del caso tre giorni fa, dopo che alcuni funzionari coi quale era entrato in contatto sono risultati positivi al coronavirus.

Gli USA primo Paese al mondo come numero di casi di Covid-19

Un triste primato quello raggiunto dagli Stati Uniti, un primato dal quale peraltro l’Italia non è affatto lontana. Gli USA infatti sono diventati in queste ultime ore il primo Paese al mondo come numero di casi di coronavirus accertati.

Secondo i dati diffusi dalla John Hopkins University negli Stati Uniti sono stati registrati in tutto quasi 86 mila casi positivi, cioè circa 5.000 casi in più rispetto a Cina e Italia, stando all’aggiornamento di alcune ore fa. Nella giornata di oggi intanto in Italia il conteggio è salito ancora fino a superare gli 86 mila casi.

Negli USA il numero di vittime del coronavirus ha raggiunto il totale di 1.178. Un dato che è stato commentato dal presidente Donald Trump, il quale ha sottolineato che gli Usa “devono tornare al lavoro” e che questo processo deve “iniziare abbastanza presto”.

Il tycoon ha anche fatto sapere di aver avuto un “colloquio molto positivo con il presidente cinese” Xi Jinping, e ha su Twitter ha scritto: “abbiamo discusso in dettaglio del coronavirus che sta devastando grandi parti del nostro Pianeta. La Cina ne ha passate tante e ha sviluppato una forte comprensione del virus. Lavoriamo insieme strettamente, grande rispetto”.

L’agenzia stampa Xinhua infatto ha reso noto che il presidente Cinese, nel rispondere alle accuse rivoltegli dallo stesso Donald Trump, ha chiarito che Pechino non ha indugiato nel diffondere le informazioni in suo possesso riguardanti la sequenza genetica del coronavirus.

Xi Jinping ha fatto sapere che sono state condivise anche le esperienze accumulate dalla Cina in fatto di prevenzione, contenimento e cura del Covid-19, fornendo sostengo e assistenza agli altri Paesi del mondo. Il presidente ha assicurato che il Governo cinese continuerà a seguire questa linea, per lavorare con la comunità internazionale per superare questa grande prova.

Il presidente USA ha anche sentito telefonicamente il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha fatto sapere che con gli Stati Uniti ed altri Paesi si sta mettendo a punto una “nuova importante iniziativa” per affrontare la pandemia di coronavirus.

Il Coronavirus in Europa e nel mondo

Le vittime del virus nel mondo sono ad oggi oltre 24 mila, e due terzi di queste si sono verificate in Europa, dove il numero dei contagi sta rapidamente aumentando, non solo in Italia, ma anche in Spagna, in Germania e nel Regno Unito. Sono stati accertati oltre 500 mila casi di contagio in tutto il mondo, ed il numero delle vittime continuerà inevitabilmente a crescere.

In Spagna sono decedute per il coronavirus 769 persone nelle ultime 24 ore, portando il totale delle vittime a 4.858, mentre il numero dei contagi ha superato quota 64 mila, 9 mila dei quali sono operatori sanitari.

In Francia il totale dei casi di coronavirus accertati è di 29 mila circa, mentre i decessi sono ad oggi in tutto 1.696. Eduard Philippe, il premier francese, ha detto che sulla Francia “incombe un’ondata epidemica di dimensioni estremamente elevate” e ha poi aggiunto: “nei prossimi giorni la situazione si farà difficile. Stiamo affrontando una crisi che durerà. Lo stato delle cose, sul fronte della sanità, non migliorerà rapidamente. Sarà necessario resistere”.

Anche il Germania il numero dei casi è in rapida ascesa, con oltre 43 mila persone contagiate, mentre il numero delle vittime risulta ancora relativamente basso, in tutto 239 stando ai dati diffusi nella giornata di ieri.

Tra i Paesi più colpito troviamo ancora l’Iran, con 144 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, per un totale delle vittime che raggiunge così 2.378 unità. Il dato è stato reso noto dal portavoce del ministero della Sanità di Teheran, e riportato dai media locali. Sono stati confermati altri 2.916 casi di contagio, che portano il totale a 32.322. 

In Corea del Sud il trend continua a scendere, con in tutto solo 91 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, ieri erano invece 104. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) ha fatto sapere che le infezioni totali sono salite a 9.332, il numero dei decessi a 139 (+8 rispetto al giorno precedente).

Per far fronte al contagio proveniente dall’estero, la Corea del Sud ha imposto la quarantena obbligatoria per chi arriva da Europa e Usa, mentre chi risulterà avere una temperatura superiore ai 37,5 gradi non potrà essere imbarcato.

In Cina la situazione sembra essere ormai del tutto sotto controllo. I casi di coronavirus registrati nella giornata di ieri, giovedì 26 marzo sono stati in tutto 55, e 54 di questi provenienti da altri Paesi, mentre uno è stato accertato nello Zhejiang.

I decessi registrati dalla Commissione sanitaria nazionale sono stati in tutto 5 nella giornata di ieri, e riguardano tutti la provinca dell’Hubei, dove sono stati anche classificati come sospetti altri 49 nuovi casi. Il totale dei casi registrati in Cina arriva così a 81.340, intanto il governo di Pechino ha annunciato lo stip dei visti agli stranieri, ed il taglio di molti voli internazionali.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri, Liu Dongru, vicedirettore del comitato sanitario dell’Hubei ha dichiarato che il contagio del Covid-19 a Wuhan attualmente è “sostanzialmente bloccato”.

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