Nuovi casi di Coronavirus: l’Italia segna un nuovo record ma è solo quello dei tamponi fatti

Nella giornata di ieri 14 ottobre, il bollettino giornaliero del Covid-19, quello con cui si diffonde il dato ufficiale relativo al nuovo numero di casi registrati nelle 24 ore precedenti, ha evidenziato il più alto numero di nuovi positivi mai registrato in Italia dall’inizio della pandemia di Coronavirus.

Il totale dei nuovi casi positivi ha raggiunto infatti quota 7.332, segnando così un vero e proprio record quantomeno in Italia, e come sottolineato da Agi Agenzia Italiana è stato “ampiamente superato dunque il record raggiunto il 21 marzo, 6557 casi in un giorno”.

Tralasciamo per il momento il numero dei decessi, e cerchiamo di capire quanto rapidamente si sta diffondendo il virus, perché se parliamo di record di nuovi casi positivi, il messaggio che rischia di passare è che oggi in Italia il virus si sta diffondendo più di quanto non facesse a marzo.

Quanti positivi e quanti tamponi? Il dato mancante

“Mai così tanti casi di Covid in 24 registrati in Italia dall’inizio dell’epidemia” leggiamo su Agi Agenzia Italiana, ma anche passando a dare una lettura agli altri maggiori media il messaggio trasmesso cambia ben poco.

Non si può certo dire che non sia vero che in un giorno solo non erano mai stati registrati tanti casi, ma per capire quello che agli Italiani preme sapere, vale a dire come sta andando la diffusione del virus, è fondamentale rapportare il totale dei nuovi casi al totale dei tamponi effettuati.

Non solo, il dato dei nuovi casi registrati ieri viene effettivamente confrontato, ma solo con il dato dei nuovi casi registrati il 21 marzo. Anche in questo caso senza citare il dato relativo ai tamponi che erano stati fatti il 21 marzo, quando eravamo in lockdown ed i reparti di terapia intensiva iniziavano ad essere realmente sotto stress.

Visto che l’informazione dei ‘professionisti’ sembra alquanto incompleta, proviamo almeno noi a dare un piccolo contributo per permettere al comune cittadino di capire come stanno le cose, e quanto stanno effettivamente aumentando i casi di contagio.

Sul sito web del ministero della Salute troviamo le tabelle contenenti i dati aggiornati di ogni singolo giorno, con il totale per regione e quello complessivo di dimessi/guariti, deceduti, casi complessivi e numero di tamponi effettuati.

Il 21 marzo 2020 in Italia sono stati registrati 6.557 nuovi casi in 24 ore, ieri erano 7.332. Ma quanti erano i tamponi fatti il 21 marzo? Sappiamo che ieri abbiamo raggiunto anche il record di tamponi fatti: 152.196, e per poter affermare che oggi ogni giorno in Italia ci sono più nuovi casi positivi di quelli che avevamo a marzo, il numero di tamponi fatti nelle 24 ore di riferimento dovrebbe essere più o meno uguale.

Il fatto è che il 21 marzo, secondo i dati che troviamo sul sito del ministero della Salute, erano stati fatti in tutto solo 26.336 tamponi. Il numero di tamponi, facendo un rapido calcolo, risulta inferiore di 5,77 volte, il che significa che se ipoteticamente avessimo fatto il 21 marzo lo stesso numero di tamponi fatti ieri avremmo avuto circa 37.892 nuovi casi.

Possiamo anche provare a fare un altro tipo di calcolo, che ci serve per avere un’idea di quanti nuovi casi avremmo registrato nella giornata di ieri, se invece di oltre 150 mila tamponi ne avessimo fatti quanti ne avevamo fatti il 21 marzo, quando registravamo il record di nuovi positivi.

Il risultato è confortante se non altro. Con 26.336 tamponi ieri avremmo registrato all’incirca 1.268 nuovi casi, contro i 6.557 del 21 marzo. Più tamponi più casi, è abbastanza ovvio, ma è a parità di tamponi che possiamo capire quanto si sta diffondendo il virus.

E giusto per completare il quadro, al 15 di agosto, quando il governo aveva appena dato il via alla crociata contro la movida, in Italia si registravano 629 nuovi casi, cioè meno di un decimo di quelli che si registrano oggi, ma quanti tamponi erano stati fatti quel giorno? Il totale era di 53.123 tamponi, vale a dire quasi un terzo di quelli fatti ieri.

Ne deriva che se il 15 agosto avessimo fatto oltre 150 mila tamponi avremmo avuto circa 1.800 casi invece di 600. Viceversa se avessimo fatto ieri solo 53.123 tamponi, avremmo avuto approssimativamente 2.563 nuovi casi invece di 7.300, il che indica che a parità di tamponi l’incremento c’è ma non è così eclatante.

Al tempo stesso a distanza di due mesi dall’introduzione di alcuni limiti come la chiusura di discoteche e sale da ballo, e dell’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, introdotti dall’esecutivo dalla metà di agosto in poi, il virus continua a circolare senza che sia possibile notare risultati apprezzabili in fatto di contenimento del contagio.

È evidente che ipotesi di calcolo di questo tipo non descrivono scenari certi, perché ci sono altri fattori da tenere in conto, e non è chiaramente possibile sapere il numero esatto dei casi positivi che avremmo registrato in un tale giorno facendo un numero diverso di tamponi. Di certo però ci permettono di avere un’idea più precisa di quale sia realmente il quadro complessivo.

Nell’opera 1984 di George Orwell il regime arrivava ad imporre alle persone di accettare che 2+2 non facesse 4 ma 5. E sebbene nella situazione in cui ci troviamo oggi sia facile cogliere una lunga serie di analogie con il mondo descritto da Orwell, non siamo arrivati ancora a questo punto, e la matematica continua a tornarci utile.

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