Nuovo Dpcm: quali saranno le Regioni in zona gialla a dicembre? Ecco tutte le misure in vigore a Natale

Molto dipende da come saranno i dati epidemiologici dei prossimi giorni, è su quei numeri infatti che l’esecutivo si baserà per valutare gli allentamenti che verranno inseriti nel prossimo Dpcm.

I provvedimenti che entreranno in vigore a partire dal prossimo 3 dicembre dipenderanno quindi in buona parte dai numeri della Protezione Civile. L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte prevede infatti di inserire per dicembre tutte le Regioni in zona gialla, cioè l’area di rischio più bassa, dove l’indice Rt risulta attestarsi su un valore non superiore a 1.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che in ogni caso l’allentamento delle limitazioni ci sarà solo se “i dati dei prossimi giorni lo consentiranno”. Il ministro ha anche precisato: “è comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa, ma scegliamo con prudenza i prossimi passaggi. Gli spostamenti potranno avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla, ma in questo momento dobbiamo evitare quelli non necessari“.

L’Italia zona gialla a dicembre?

Non è affatto detto che l’intero Paese possa essere inserito in zona gialla a partire dal 3 dicembre, cioè da quando entrerà in vigore il prossimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte. E comunque, come lo stesso ministro della Salute ha precisato, gli spostamenti tra regioni dovranno essere quelli strettamente necessari, il che vuol dire in sostanza: niente vacanze e gitarelle di Natale fuori porta.

Alcune Regioni però potranno vedere un miglioramento dal punto di vista della fascia di rischio in cui sono inserite, già a partire da questo fine settimana. Tra queste ad esempio troviamo il Piemonte e la Lombardia, che dovrebbero passare entro il 27 del mese da zona rossa a zona arancione.

Insieme ad esse potrebbero passare in fascia arancione anche la provincia autonoma di Bolzano, la Valle d’Aosta e la Calabria, ma dovranno esserci conferme nei dati del monitoraggio della Protezione Civile.

E se i numeri saranno clementi, a passare da zona rossa a zona arancione prima di dicembre potrebbero essere anche Liguria e Umbria. Per la Campania e l’Emilia Romagna lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto il 4 dicembre.

Ma quali saranno le restrizioni da rispettare nel periodo natalizio nelle varie Regioni italiane? Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricordato che il sistema della divisione in fasce di rischio sta funzionando, ma il ritorno alla normalità è tutt’altro che imminente.

Nel corso del vertice di venerdì si è parlato infatti di una sorta di Road map, che prevede di far passare in fascia gialla tutte le regioni, ma con misure più restrittive. Per alcune province però si potrebbero varare delle misure ad hoc a seconda dell’andamento dei contagi, come delle mini zone rosse o arancioni insomma.

Da Palazzo Chigi ricordano a tal proposito che “il Governo è pienamente consapevole che affrontare le festività natalizie senza alcune cautele aggiuntive sarebbe da irresponsabili. Le occasioni di socialità e i momenti di convivialità sono particolarmente intensi durante il periodo natalizio e sino alla Befana: se una Regione fosse lasciata ad affrontare questo periodo con il regime di misure proprio di una zona gialla o arancione, il contagio farebbe un balzo in avanti con il rischio che la curva di gennaio vada nuovamente fuori controllo”.

Insomma del Natale si mira a salvare, come ribadito in più occasioni da vari esponenti del mondo politico e non, l’aspetto consumistico. L’obiettivo è quello di “favorire i consumi” evidenziano dall’esecutivo “non negheremo lo scambio di doni”, doni che verranno favoriti con il piano cashback che dovrebbe spingere a fare acquisti in negozi fisici usando metodi di pagamento tracciabili.

Per il resto invece, quanto all’aspetto della socialità, resta il pugno duro. Verranno in ogni caso negati i trasferimenti anche tra regioni in zona gialla, se non per necessità. Per sapere quali sono le eccezioni che permetteranno di spostarsi da una regione all’altra si dovrà attendere però la pubblicazione del nuovo Dpcm.

Tra le altre certezze, il divieto di prendere parte ad occasioni di socialità allargata, quindi niente tombolate, niente festeggiamenti, tantomeno in piazza, così come si raccomanda vivamente di non fare cenoni e veglioni di Natale, limitando gli inviti ai soli parenti stretti, in ogni caso senza superare il numero indicativo di sei persone.

Più nuovi casi positivi nelle province medio-piccole che nelle grandi città

Osservando i dati riguardanti l’andamento del contagio in Italia, notiamo anche che spesso nelle province medio-piccole si registrano più nuovi casi positivi di quelli che si registrano invece nelle grandi città.

Ad esempio secondo quanto riportato da Il Mattino, mentre a Firenze si registrano mediamente 55 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, nella provincia di Massa Carrara se ne contano 117. Stesso discorso per Milano, dove i nuovi positivi per 100 mila abitanti sono 85, contro i 136 di Varese, i 111 di Como, i 102 di Sondrio ed i 99 di Monza e Brianza.

Anche in alcune città del Sud succede la stessa cosa, con Napoli che registra 74 nuovi positivi per 100 mila abitanti contro i 92 di Caserta, o Cagliari che registra solo 24 nuovo positivi contro i 73 di Nuoro.

E si può andare ancora avanti con Belluno che coi suoi 93 nuovi casi per 100 mila abitanti supera Venezia (53), o Rieti (68) che supera Roma (45).

Per questo l’esecutivo sta pensando di lasciare anche nelle regioni che diventeranno zona gialla, alcune province in zona rossa o arancione. Qui però si intravede un lieve miglioramento rispetto alle prospettive iniziali, visto che si pensava più che altro ad allentare le restrizioni in alcune province lasciando in fascia di rischio più alta il resto della Regione.

Il premier Conte teme però che far diventare zona gialla l’intero Paese potrebbe essere deleterio. Secondo quanto riportato da La Stampa, il presidente del Consiglio ritiene che “affrontare le festività senza alcune cautele aggiuntive sarebbe da irresponsabili” e che pertanto intenda limitare “le occasioni di socialità e i momento di convivialità”.

Giuseppe Conte ha spiegato che se una regione si trovasse ad affrontare il periodo delle festività con un regime restrittivo da zona gialla o arancione, il numero dei contagi subirebbe un’impennata e andrebbe di nuovo fuori controllo.

“Non c’è alcun intento di contrastare la tradizione degli scambi dei doni tant’è che a dicembre partirà il piano cashback con incentivi agli acquisti elettronici in modo da favorire pagamenti più sicuri e i negozi di prossimità” ha spiegato ancora Conte che ha però ricordato che si dovranno limitare le occasioni di “socialità allargata” che accompagnano il periodo delle festività natalizie.

Quali spostamenti saranno permessi nel periodo natalizio?

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha precisato che saranno permessi solo gli spostamenti tra le regioni che si trovano in zona gialla, ma non senza limitazioni.

Infatti secondo il ministro serve ancora prudenza, quindi dovranno essere evitati gli spostamenti non essenziali. Tra i motivi ritenuti validi dalla normativa potrebbero essere inseriti quelli di ricongiungimento coi propri familiari, e questo permetterebbe agli Italiani di ritrovarsi coi propri parenti in occasione delle festività natalizie.

Questo significa però al tempo stesso che gli spostamenti per le vacanze non sono evidentemente previsti dalla normativa che entrerà in vigore con il Dpcm del 3 dicembre. Niente settimana bianca quindi, punto sul quale da Palazzo Chigi accennano ad una “iniziativa europea” che dovrebbe limitare soggiorni in montagna e attività sciistica.

Ignorata quindi la richiesta di alcune regioni che speravano di poter aprire gli impianti per salvare il salvabile in vista delle festività natalizie, accettando anche il tetto del 50% alla capienza, l’obbligo di indossare la mascherina e gli ingressi scaglionati.

Bar e negozi a Natale, quali saranno le regole?

Dovrebbe essere introdotta qualche novità per quel che riguarda bar e negozi, che durante il periodo delle festività natalizie potrebbero beneficiare di alcuni allentamenti alle restrizioni finora imposte in particolare nelle regioni in zona arancione e rossa.

Per le attività commerciali si prevede anzitutto di estendere l’orario di apertura per permettere di diluire lo shopping in una fascia oraria più ampia possibile, che dovrebbe permettere di evitare gli assembramenti.

Questo dovrebbe servire a dare un minimo di respiro all’economia. In quest’ottica saranno permesse le riaperture, quantomeno nelle regioni in zona gialla, di centri commerciali e grandi magazzini anche nei weekend.

Il coprifuoco, come già preannunciato giorni fa, dovrebbe slittare quindi dalle 22 alle 23 o alle 24, anche per consentire ai cittadini di rientrare a casa dopo lo shopping. Ma non solo per questo, il motivo dello slittamento del coprifuoco sarebbe legato anche alla possibile riapertura serale per bar e ristoranti, sempre nel rispetto dei vari limiti come quello del massimo di 4 persone al tavolo e l’obbligo di mascherina.

Far slittare il coprifuoco di un’ora o due però potrebbe favorire anche i ritrovi nelle abitazioni private, e questo è uno degli aspetti che maggiormente preoccupa il governo.

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