L’Italia in zona rossa per tre giorni e dal ministero dell’Interno arriva l’ordine di intensificare i controlli

Tutto pronto per le festività di Pasqua, ritenute dall’attuale esecutivo evento a rischio in quanto potrebbe indurre i cittadini a incontrarsi formando pericolosi assembramenti. Dal governo presieduto dall’ex presidente della Banca Centrale Europea arriva quindi l’ordine di rafforzare i controlli delle forze dell’ordine per assicurarsi nessuno osi esercitare i diritti garantiti dalla Costituzione.

Per i prossimi tre giorni, vale a dire 3, 4 e 5 aprile tutta Italia sarà zona rossa, e saranno quindi vietati tutti gli spostamenti se non quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o assoluta necessità.

Per i tre giorni delle festività di Pasqua entra in vigore però la deroga che permette di andare a trovare parenti o amici fino ad una volta al giorno. A spostarsi per recarsi in visita presso un’altra abitazione privata possono essere fino ad un massimo di due persone più eventuali figli di età inferiore ai 14 anni o disabili. 

Sono queste le regole che dovranno essere rispettate dai cittadini che, dopo aver rinunciato a trascorrere il Natale sereno che era stato promesso dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si preparano ad una Pasqua da passare rigorosamente in casa.

Per le festività di Pasqua il Viminale intensifica i controlli

Dopo Pasqua 2020 anche Pasqua 2021 dovrà essere trascorsa in lockdown, e questo naturalmente nell’interesse dei cittadini. Sarà infatti per salvaguardare la salute pubblica che 60 milioni di Italiani dovranno restare a casa per le festività di Pasqua, niente passeggiate sul lungomare o pranzo al sacco all’aperto il giorno di Pasquetta.

Sarà consentito uscire per fare attività motoria a patto che ciò avvenga nei pressi della propria abitazione, ed è sempre consentito fare attività sportiva all’aperto a patto che si faccia in forma individuale e comunque rispettando la distanza di sicurezza che recentemente sembra essere raddoppiata passando da un metro a due metri, e naturalmente anche in questo caso senza la benché minima base scientifica.

Saranno off-limits i parchi, i litorali, e in generale tutti quei luoghi che vengono considerati a rischio assembramento. Al fine di monitorare la situazione e per evitare che i ‘trasgressori’ possano farla franca, dal Viminale si chiede alle prefetture di tutto il Paese di intensificare i controlli in tutte le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, così pure le arterie stradali e autostradali.

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha parlato di un monitoraggio “rigoroso” ma equilibrato. Di equilibrato in realtà vi è ben poco nei provvedimenti che sono stati emanati sin dall’inizio dell’emergenza da ormai oltre un anno a questa parte.

In campo al fine di controllare che i cittadini restino chiusi in casa salvo le eccezioni previste dal decreto ci saranno 70 mila unità delle forze dell’ordine. A loro viene dato l’ordine di far rispettare quanto stabilito da Dpcm e decreti legge, ai cittadini resta il diritto di far valere le libertà loro garantite dalla Costituzione.

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