Corte Costituzionale spagnola sentenzia: “obbligo di restare a casa durante l’emergenza era incostituzionale”

È passato ormai un anno e mezzo da quando in Europa i vari governi nazionali hanno iniziato ad imporre misure restrittive in chiave anti-contagio, ed in alcuni di essi si è deciso di ricorrere alla chiusura di tutte le attività ritenute non indispensabili nonché al divieto assoluto di spostarsi dalla propria abitazione salvo in casi eccezionali.

Tra i cittadini che volenti o nolenti hanno subito il lockdown nazionale non ci sono solo quelli italiani ma anche quelli spagnoli, la differenza sta nel fatto che per questi ultimi in questi giorni è arrivata una sentenza che di fatto dichiara incostituzionale l’obbligo di restare a casa.

Nel nostro Paese sono state emesse alcune sentenze nell’ambito di piccole cause civili che sono risultate in linea con quanto sancito in Spagna dalla Corte costituzionale, ma ancora nessuna sentenza è stata emessa nel merito dal nostro organo di garanzia costituzionale.

Corte spagnola: “incostituzionale l’obbligo di restare a casa durante l’emergenza”

La notizia non ha ottenuto particolare risalto in Italia, infatti ben poco spazio vi hanno dedicato i maggiori quotidiani e i mass media nazionali, eppure è di indubbio interesse che il massimo organismo che si erge a difesa dei diritti costituzionali in Spagna abbia decretato che il lockdown imposto nel dichiarato intento di contrastare la diffusione del Coronavirus era in realtà incostituzionale.

Il governo di Madrid di fatto non poteva, secondo la sentenza della corte costituzionale appunto, imporre ai cittadini di non uscire di casa per via dell’emergenza sanitaria. Secondo la Corte, che si è pronunciata solo dopo diverse settimane di dibattito, la durezza delle restrizioni imposte nella fase iniziale della pandemia superava ciò che poteva essere sotto l’ombrello giuridico dello stato di emergenza.

A favore di questa sentenza si sono espressi 6 giudici, mentre i voti contrari erano 5. Determinante è stato il voto della vicepresidente, Encarnacion Roca, eletta su proposta del partito socialista operaio spagnolo (Psoe) che in questo frangente ha appoggiato la tesi sostenuta dai giudici conservatori.

Così come in Italia, anche in Spagna sin dall’inizio della pandemia e con l’introduzione quindi del primo lockdown, si è acceso un dibattito anche tra i costituzionalisti. Alcuni dei giudici infatti ritenevano che lo stato di emergenza giustificasse i casi di sospensione di alcuni diritti fondamentali tra i quali la libertà di movimento, ma per altri vietare di uscire di casa era una misura che eccedeva tale copertura legale.

Il ricorso era stato presentato alla Corte Costituzionale spagnola dal partito di estrema destra Vox, ed almeno in parte questo è stato accolto. La parte che è stata respinta era quella relativa alla limitazione delle attività economiche che, come è facile dedurre, avrebbe aperto la strada ad una lunga serie di ricorsi da parte di imprese e società che sono state pesantemente penalizzate da lockdown e chiusure.

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