L’avvertimento di Ricciardi: la variante Delta “buca anche la doppia dose del vaccino” anti-Covid

Si prosegue a tambur battente con la somministrazione dei vaccini anti-Covid, infatti nonostante il netto calo del numero di prime dosi, il totale delle dosi somministrate giornalmente non è calato. Nessun rallentamento quindi, almeno fino ad oggi, per colpa degli indecisi, degli scettici, dei no vax o delle persone che si sono semplicemente informate e hanno effettuato un rapido calcolo rischi/benefici.

Nonostante questo qualcosa evidentemente non sta andando come avrebbe dovuto perché nel frattempo il virus, persino in Paesi che se la sono cavata molto meglio di noi nella campagna vaccinale, è mutato dando vita a nuove varianti tra cui la Delta che si è ampiamente diffusa e che tante preoccupazioni sta dando ai nostri esperti.

Esperti tra i quali brilla il nome del professore di igiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che come gli altri non si lascia ingannare dal fatto che nonostante l’altissimo numero di somministrazioni del vaccino in Regno Unito, tanto i non vaccinati quanto i vaccinati anche con seconda dose continuano non solo a contrarre e trasmettere il virus ma anche ad ammalarsi e ad incrementare il numero di decessi Covid.

Ricciardi sulla variante Delta “buca persino il doppio ciclo vaccinale”

Ne ha preso atto naturalmente Ricciardi che, proprio in questi giorni intervenuto ad Agorà estate su Rai 3, ha lanciato l’allarme sulla variante Delta che “buca perfino il doppio ciclo vaccinale”.

Il vaccino infatti, spiega ancora l’esperto del ministro Speranza, “conferisce una certa protezione contro la malattia grave e l’ospedalizzazione”, insomma “funzionicchia” come spiegò a suo tempo Galli, tuttavia “nel 30-35% dei casi determina infezione anche nei soggetti che hanno fatto la seonda dose di vaccino, figuriamoci una sola”.

Non si dilunga troppo però sui dettagli riguardanti il tipo di protezione dalla malattia grave e dall’ospedalizzazione che il vaccino sarebbe in grado di conferire dopo la seconda dose.

Il consigliere di Speranza parla di “una certa protezione”, ma per chi il vaccino alla fine lo ha ricevuto potrebbe essere interessante avere un’idea più precisa, e qui ci vengono incontro i numeri del ministero della Salute britannico, secondo i quali circa il 60% dei decessi di variante Delta registrati tra febbraio e giugno 2021 erano persone vaccinate.

Un comune cittadino a questo punto potrebbe ritenere che la conclusione della sequenza logica sia che il vaccino non funziona, ma a quanto pare cadrebbe in errore, tant’è che la soluzione al problema della diffusione della variante Delta anche in Italia che ci viene proposta è quella di convincere gli indecisi – e ricattare gli altri – per aumentare il numero di vaccinati.

Il Green Pass dopo una sola dose “va messo in archivio”

Abbiamo a che fare con un virus che muta, come sapevamo fin dal primo momento in cui abbiamo sentito parlare di Covid-19, per il quale i migliori vaccini che si è stati in grado di produrre sono dei vaccini imperfetti la cui somministrazione potrebbe portare il virus a creare varianti più aggressive, come spiegato anche in questo articolo dell’Ansa pubblicato nel 2015.

La variante Delta infatti dimostra di essere in grado di eludere il vaccino diffondendosi in tempi record in Regno Unito e in Israele, Paesi con le più alte percentuali di vaccinati al mondo, dove tra i decessi Covid di variante Delta si contano anche soggetti completamente vaccinati

I vaccini quindi non offrono immunità, contrariamente a quanto si tende ad affermare, utilizzando il termine in modo del tutto errato. Chi è completamente vaccinato non è completamente immunizzato infatti visto che può non solo contrarre il virus e trasmetterlo come chiunque altro, ma persino contrarre la malattia e morire.

A chi riceve il vaccino però, nonostante quanto sopra esposto, viene rilasciato un pass che gli permette di godere di maggiori diritti di chi invece il vaccino non lo ha fatto. E se fino ad ora il pass verde in Italia veniva rilasciato anche a chi ha ricevuto la sola prima dose del vaccino, ben presto potrebbe non essere più così.

Viene definito Gren pass ‘all’italiana’ e secondo Ricciardi deve essere “messo in archivio”. L’unico modo per ottenere la certificazione è ricevere entrambe le dosi del vaccino, precisa l’esperto del ministro Speranza aggiungendo che “su questo c’è un accordo di tutti” e ancora “credo si stia procedendo. Non sono addentro al meccanismo decisionale a livello di Governo però so che stanno andando in quella direzione”.

Il vaccino ‘bucato’ dalle varianti per difendersi dalle varianti

Il principio alla base dell’azione del governo sembra essere proprio questo alla luce di quanto lo stesso Walter Ricciardi ha spiegato nel corso della trasmissione in onda su Rai 3.

Secondo il consigliere del ministro Speranza bisogna vaccinare al più presto perché “più esitiamo più lasciamo la possibilità al virus di selezionare varianti che non solo bucano il vaccino per l’infezione ma lo bucano anche pe la protezione”.

“In questo momento stiamo guardando con grande cautela alla variante Delta Plus in India e a una variante Lambda che è stata isolata in Perù e che ci preoccupa molto” ha spiegato ancora Ricciardi “per cui vacciniamo presto, in maniera tale da proteggere le persone dall’ospedalizzazione e dalla malattia. E poi prendiamo decisioni man mano che emergono le conoscenze sulle varianti”.

Le vaccinazioni tra l’altro non stanno procedendo ovunque con gli stessi ritmi, tutt’altro, infatti Ricciardi ha ricordato che “in Europa abbiamo vaccinato il 50% della popolazione, ma in Africa l’1%, in Asia il 3%. Quindi il virus ha oggi centinaia di milioni di persone su cui si può esercitare per cercare di aggirare le nostre difese” conclude l’esperto di igiene.

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