Guinness world record, quanto guadagna chi riesce ad entrare nel libro dei primati?

A tutti almeno una volta nella vita – magari anche solo da bambini – sarà capitato che per la testa sia passata l’idea di aver battuto o di poter tranquillamente battere un Guinness world record, magari pregustando già la vittoria ed il ricco montepremi in ballo.

Davanti alle innumerevoli imprese tanto pericolose quanto folli, come tenere tra i denti uno scorpione velenosissimo o immergersi in una gabbia piena di serpenti a sonagli, è impossibile non domandarsi quale sia la ragione che spinga queste persone a cimentarsi in simili azioni.

Ed ecco che ancora una volta si pensa al montepremi d’oro che li attende e che premierà il rischio corso, oltre che il record battuto. Tuttavia, come spesso accade, l’immaginazione non corrisponde alla realtà, che ancora una volta lascerà più di una persona con l’amaro in bocca.

A differenza di quanto molti pensano, infatti, non vi è nessuna cospicua somma di denaro che attende coloro che vincono dei Guinness world record. Per questo motivo chiunque sia convinto che esista un ricchissimo premio in ballo, in realtà resterà fortemente deluso.

Ecco tutto ciò che c’è da sapere su come nasce il Guinness world record e quanto guadagna veramente chi riesce a vincerne uno.

Guinness world record, cos’è e come nasce il libro dei primati?

Prima di capire quale sia la ricompensa che spetta al vincitore di un Guinness world record, occorre conoscere la storia completa del libro dei primati. L’idea del Guinness world record nasce nel 1951, quando durante una battuta di caccia, Sir Hugh Beaver, direttore della birreria Guinness, prese parte ad una discussione con alcuni suoi amici su quale fosse l’uccello più veloce del mondo.

In quel momento Beaver si rese conto che non vi era alcun libro al mondo in grado di rispondere a quella domanda e così cominciò ad immaginare l’utilità di un volume interamente dedicato a curiosità su primati in ogni campo, per non parlare poi dell’importanza che un’idea simile avrebbe avuto per la sua birreria.

Insomma, come spesso accade, il Guinness world record nasce dalla curiosità dell’uomo e da una buona idea di marketing. Il libro venne poi pubblicato per la prima volta nel 1955 e cominciò ad evolversi rapidamente nei decenni a seguire.

Inizialmente questo raccoglieva primati naturali e sportivi, ma in seguito l’opera arrivò a catalogare anche i record più curiosi e disparati. Ad oggi, infatti, sfogliando il libro si possono trovare i record più assurdi, dalla zeppola di San Giuseppe più grande, all’uomo con le unghie più lunghe del mondo.

Quanto guadagna chi riesce a vincere un Guinness world record?

Come abbiamo già detto inizialmente, sono in molti ad immaginare un sostanzioso premio alla fine di un’impresa che a volte può sembrare divertente e un po’ assurda, mentre altre volte è decisamente pericolosa, come la corsa dei 100 metri completamente avvolti dalle fiamme.

Nonostante ciò non si può dire che sia il denaro a motivare queste persone a battere dei precedenti Guinness world record. Infatti se qualcuno fino ad oggi ha immaginato una somma di denaro generosa, un premio in gettoni d’oro, resterà fortemente deluso dal sapere che in realtà la somma è pari a 0 euro.

In altre parole, non esiste alcun premio finale. La Guinness world record ha infatti confermato che ai primatisti non viene dato alcun compenso economico.

Nessun premio finale, allora perché sono in tanti a partecipare?

Dopo aver appurato che chi vince un Guinness world record non ottiene alcun premio in denaro, neanche un centesimo, allora ci si domanda subito: cosa spinge così tante persone a compiere delle imprese così folli ed estremamente pericolose?

Secondo quanto affermato da Ashrita Furman, l’uomo che detiene il record dei record ottenuti (ben 100), ciò che motiva principalmente è “la sfida di essere il migliore del mondo in qualcosa“. Quindi sembra che si tratti del desiderio di essere ricordati dalle persone per qualcosa.

E così, come spesso accade, se non si lavora per denaro, lo si fa per la gloria, oppure per finire nel libro dei primati.

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