
L’idea di introdurre automazione nella catena di approvvigionamento non serve solo ad aumentare la velocità delle operazioni quotidiane, ma anche a ridurre il numero di dipendenti e, di conseguenza, abbassare i costi di produzione. Secondo le ultime indiscrezioni, Apple sta puntando con decisione su questa strategia e avrebbe chiesto ai suoi fornitori di adottare soluzioni automatizzate. Chi non si adeguerà rischia di perdere in futuro contratti importanti, compresi quelli per la produzione dei prossimi iPhone.
Apple impone l’automazione: i fornitori dovranno investire da soli
In passato, Apple era disposta a fornire supporto economico ai propri partner per permettere loro di acquistare macchinari e attrezzature necessarie alla produzione. Questa volta, però, le cose sono cambiate: secondo fonti vicine a DigiTimes, l’azienda di Cupertino non offrirà più aiuti finanziari. I fornitori dovranno investire autonomamente nell’automazione se vorranno continuare a ricevere ordini futuri.
L’introduzione di robotica e sistemi automatizzati nelle linee di assemblaggio consentirà di:
- Aumentare l’efficienza produttiva.
- Ridurre la manodopera necessaria.
- Tagliare i costi e salvaguardare i margini di profitto.
Questa scelta, però, potrebbe mettere in difficoltà soprattutto i piccoli e medi fornitori, che potrebbero non avere le risorse economiche per effettuare investimenti così importanti, rischiando di perdere commesse fondamentali per la loro sopravvivenza.
I dazi di Trump e l’effetto sul prezzo di iPhone 17
Secondo i report, questa decisione sarebbe collegata anche ai dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti provenienti dalla Cina. Nonostante gli sforzi di Apple per ridurre la dipendenza dal mercato cinese, spostando parte della produzione in India e in altri paesi, la maggior parte dei componenti degli iPhone continua a essere prodotta in Cina.
Di conseguenza, i dazi potrebbero aumentare il prezzo di iPhone 17, atteso per l’annuncio il 9 settembre. Spingendo i fornitori verso l’automazione, Apple mira a:
- Compensare i costi extra derivanti dai dazi.
- Mantenere margini competitivi.
- Ridurre al minimo eventuali rincari per i consumatori.
Rischio occupazionale e tensioni con i governi locali
L’adozione massiccia di robot e macchinari automatizzati porterà inevitabilmente a un calo dell’occupazione nei principali hub produttivi di Apple. Meno personale sarà necessario sulle linee di montaggio, con possibili conseguenze sociali ed economiche nei paesi in cui si trovano le fabbriche.
Questo scenario potrebbe portare i governi locali a fare pressioni su Apple affinché mantenga un certo livello di occupazione, creando una situazione delicata per l’azienda. Da un lato, Cupertino punta a ridurre i costi e aumentare la produttività; dall’altro, rischia di scontrarsi con le politiche occupazionali di paesi strategici.
Apple sta imponendo un cambiamento radicale nella propria supply chain: l’automazione diventa obbligatoria per chiunque voglia continuare a lavorare con l’azienda. Questa scelta è dettata dalla necessità di tagliare costi, resistere all’impatto dei dazi e mantenere competitivi i prezzi dei suoi prodotti di punta, come il futuro iPhone 17.
Tuttavia, la decisione apre interrogativi importanti: quali fornitori riusciranno a reggere l’impatto economico? E come reagiranno i governi ai potenziali tagli occupazionali? La situazione è destinata a evolversi nei prossimi mesi, e potrebbe ridefinire profondamente il modo in cui Apple gestisce la sua catena produttiva globale.
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