Gas, con riduzione flussi dalla Russia prezzi in aumento del 43% in una settimana

Continuano a crescere i prezzi dell’energia per famiglie e imprese italiane. La causa sarebbe il taglio delle forniture di gas all’Europa da parte della Russia, cosa che a sua volta dipende come noto dalla decisione di Bruxelles di sanzionare Mosca per l’intervento armato in Ucraina.

Il prezzo da pagare per la posizione assunta dall’Italia, e dagli altri Paesi dell’Ue, è molto alto, con un’economia sull’orlo del baratro a causa dei continui rincari sul costo dell’energia, dovuti anche, è doveroso ricordarlo, alle speculazioni delle compagnie energetiche.

Il governo di Mario Draghi è ben consapevole del fatto che nel giro di una manciata di mesi l’Italia dovrà fare a meno del gas russo, e fino ad allora la priorità è accumulare scorte in grado di farci superare l’inverno senza particolari traumi. Il progetto, a dir poco ambizioso, di rimpiazzare le forniture di gas che arrivano dalla Russia, passa per investimenti in ambito energetico sull’intero territorio nazionale, ad esempio con maggiori risorse da destinare ai rigassificatori ma non solo, e passa per contratti per maggiori forniture dai Paesi dell’Africa dai quali già importiamo piccole quantità di gas.

E nel frattempo si cerca di accumulare il più possibile in previsione dei tagli che, tuttavia, iniziano già a concretizzarsi in questi giorni, rendendo la strada sempre più in salita e le prospettive sempre meno incoraggianti.

Tagli alle forniture di gas e aumenti del 43%

La Russia, dopo aver continuato per mesi a fornire gas a quegli stessi Paesi che qualche giorno fa hanno varato il sesto pacchetto di sanzioni, inizia a tagliare i flussi, e il risultato sono immediati aumenti sul costo dell’energia che rischiano di causare ingenti danni all’economia italiana.

In una settimana i prezzi sono cresciuti del +43% per via della decisione di Mosca di ridurre le esportazioni di gas attraverso il gasdotto Nordstream a tutta l’Europa. I prezzi del gas sono passati infatti da 82,5 a 117,74 euro nel giro di una manciata di giorni.

Warren Patterson, di Ing, ha definito “significativo” il taglio del 60% dei flussi di gas attraverso il Nord Stream, e ha spiegato che “gli stoccaggi si stavano riempiendo con buona lena ma c’è stato un cambiamento improvviso”.

Quella di Mosca è una mossa che, come appare evidente, potrebbe mettere in seria difficoltà l’Europa. Non si tratta affatto di una sorpresa peraltro, ma di un evento assolutamente prevedibile e previsto nell’attuale contesto geopolitico. E mentre l’accantonamento delle riserve si complica, i prezzi ricominciano a salire a ritmi serrati.

Pesanti effetti del taglio delle forniture di gas su vari settori dal commercio al turismo

Entro la metà della prossima settimana il Ministero della Transizione ecologica farà il punto per valutare la situazione sulle forniture di gas, e fonti del Mite ricordano che il Comitato emergenza gas monitora costantemente l’andamento delle forniture e i livelli di stoccaggio.

Inoltre non dimentichiamo che il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato una norma che prevede che il ministro abbia pieni poteri d’intervento diretto su eventuali misure da introdurre senza passare per il Comitato.

La situazione si presenta sempre più complessa per le famiglie e per le imprese italiane. I costi lievitano arrivando a superare di gran lunga il tetto massimo di spesa sostenibile per milioni di cittadini, mettendo in serie difficoltà interi comparti produttivi tra cui quelli del turismo e della ristorazione che si trovano costretti a trasferire gli aumenti dei costi sui prezzi con l’effetto di allontanare i clienti.

L’osservatorio Energia di Confcommercio ha analizzato l’andamento dei prezzi insieme a Nomisma Energia, e ha stimato un conto energetico che complessivamente passa dagli 11 miliardi di euro del 2021 ai 27 miliardi di euro del 2022.

Per svolgere questa indagine è stato necessario incrociare 10 migliori offerte commerciali di gas e luce, e quello che è emerso è risultato allarmante per tutti i settori, anche quelli più vicini ai cittadini.

I rincari sul costo dell’energia settore per settore

I rincari innescati dal taglio delle forniture di gas dalla Russia colpiscono le famiglie e le imprese, danneggiando pesantemente tutti i settori, alcuni in misura maggiore rispetto ad altri.

Negozi di alimentari: in questo caso ad incidere è soprattutto l’utilizzo dei banchi frigo, che determinerà nei prossimi giorni un aumento del +70% sulla bolletta dell’energia elettrica. Si calcola nella media delle 10 offerte più economiche una spesa di 39.645 euro, con la possibilità di scegliere un contratto variabile per risparmiare qualcosa e arrivare a spendere 34.635 euro. Poi ci sono gli aumenti sulla bolletta del gas, che comunque valgono per tutti i negozi in genere, e rispetto al mese di gennaio si calcola un aumento del +31%.

Bar: per i bar la spesa annua per le bollette dell’energia elettrica si attesterà sulla base dei rincari intorno a 10.670 euro. Un aumento della bolletta del +54% rispetto a gennaio, mentre per il gas i rincari in bolletta in questo caso saranno decisamente più contenuti, arrivando ad un +5% circa.

Ristoranti: la bolletta dell’energia elettrica per i ristoranti potrebbe arrivare secondo le stime intorno a 10.670 euro, con un incremento del +58% rispetto al mese di gennaio. Si aggiunge poi il costo del gas che in questo campo incide di più, e passa da poco meno di 8.000 euro di gennaio, ad oltre 10.000 euro stimati per il mese di aprile. 2.000 euro in più in pochi mesi per un incremento del 34% circa.

Altre attività commerciali: per i negozi diversi da quelli di generi alimentari si stima una bolletta dell’energia elettrica intorno ai 9.400 euro, vale a dire 5.000 euro in più rispetto a quanto ipotizzato a gennaio, per un incremento di prezzo del +87%. Per quanto riguarda il gas invece la spesa si attesta intorno ai 3.000 euro, circa un 31% in più rispetto al mese di gennaio.

Alberghi: il colpo più duro lo subiscono gli alberghi secondo l’analisi di Confcommercio. In questo caso abbiamo una bolletta media dell’energia elettrica intorno ai 137 mila euro, mentre a gennaio si ipotizzava un costo al di sotto degli 80 mila euro. Registriamo quindi un aumento in una manciata di mesi del +76% circa. E qui abbiamo anche un duro impatto per quanto riguarda la spesa per il gas, con un aumento del +31% da gennaio per una maggiore spesa di circa 6.000 euro.

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