La crescente diffusione dell’intelligenza artificiale alimenta timori legati alla sostituzione del lavoro umano. Tuttavia, per molti giovani nel mondo della finanza, la sfida è già tangibile: i ruoli d’ingresso si stanno trasformando rapidamente, riducendo le mansioni ripetitive e chiedendo competenze più evolute già dal primo giorno. A Hong Kong, uno dei centri finanziari più innovativi al mondo, banchieri senior e recruiter confermano che il mercato rimane ricco di opportunità purché si arrivi preparati.
Secondo la banca centrale del Paese, tre quarti delle banche locali hanno già introdotto sistemi di intelligenza artificiale, rispetto al 59 per cento nel 2022. Una crescita che riflette la tendenza globale: la finanza è tra i settori che investono di più nell’AI, con investimenti destinati a raggiungere 97 miliardi di dollari entro il 2027, secondo World Economic Forum e Accenture.
L’AI non cancella i giovani, ma accelera la curva di crescita
Jacky Leung, responsabile di Goldman Sachs per Hong Kong e co-COO del settore tecnologia, media e telecomunicazioni per l’Asia (escluso il Giappone), evidenzia che l’AI non rappresenta la fine dei percorsi junior, bensì un’accelerazione verso responsabilità più significative.
In passato, i giovani professionisti dedicavano molte ore a compiti preparatori e lavoro operativo. Ora, grazie all’automazione, possono concentrarsi prima su relazioni con i clienti, analisi strategiche e attività ad alto valore aggiunto. Questo porta, secondo Leung, a un lavoro “più stimolante e appagante fin dalle prime fasi di carriera”.
Per distinguersi, i nuovi talenti dovranno essere capaci di:
- interpretare dati e informazioni complesse
- identificare problemi e soluzioni
- ricavare insight utili e presentare conclusioni solide
Se l’AI ottimizza i processi, le soft skill diventano un vero vantaggio competitivo. Secondo Leung, la capacità di comunicare, creare connessioni, instaurare fiducia e costruire reti professionali sarà ancora più importante, poiché i giovani incontreranno clienti e stakeholder molto prima rispetto al passato. L’intelligenza artificiale potenzia, ma non sostituisce, relazioni, reputazione e leadership personale.
Una carriera finanziaria più lenta ma più solida
John Mullally, managing director della società di recruiting Robert Walters a Hong Kong, invita i nuovi arrivati a ripensare le aspettative economiche: i tempi in cui la finanza garantiva guadagni rapidi e indipendenza economica precoce sono pressoché finiti. Oggi serve una prospettiva di lungo periodo e la capacità di costruire una carriera sostenibile, fatta di competenze aggiornate e crescita costante.
La finanza non sta morendo: si sta evolvendo. L’intelligenza artificiale elimina attività ripetitive, non il talento umano. Chi saprà unire competenze tecniche, intelligenza critica e abilità relazionali potrà non solo trovare spazio, ma crescere più in fretta. Per i giovani che accettano la sfida, il futuro del settore finanziario rimane ricco di possibilità benché molto diverso da quello del passato.
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