I BRICS sfidano il dollaro: una valuta rivale è all’orizzonte?

Brics - Borsainside

I Paesi BRICS sono determinati a sfidare la supremazia del dollaro statunitense introducendo una nuova valuta nel panorama finanziario internazionale. Sebbene questo progetto ambizioso non sia imminente, sta guadagnando slancio in un contesto di ridefinizione degli equilibri geopolitici e dei rapporti di potere, amplificato dal movimento anti-USA scaturito dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni con la Cina.

La de-dollarizzazione in discussione

La creazione di una valuta alternativa al dollaro è un’idea interessante che potrebbe rivelarsi significativa nella ridefinizione degli equilibri globali. La New Development Bank, un’istituzione finanziaria istituita dai Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), non ha ancora piani immediati per una valuta comune, secondo quanto dichiarato dal suo vicepresidente e chief financial officer. Tuttavia, i Paesi BRICS stanno promuovendo scambi commerciali tra di loro nelle rispettive valute locali, mantenendo viva l’aspirazione di sfidare la supremazia globale del dollaro.

Le prospettive di successo

Ma quali sono le motivazioni che spingono i BRICS a voler creare una valuta comune e quali potrebbero essere le implicazioni effettive per il dollaro?

Secondo Leslie Maasdorp, chief financial officer della New Development Bank, lo sviluppo di una valuta alternativa rappresenta un’ambizione a medio-lungo termine. Al momento, non esistono proposte concrete per una valuta BRICS. Nonostante ciò, la notizia acquisisce importanza in un periodo in cui il tema della de-dollarizzazione è particolarmente rilevante. Come sottolineato da un’analisi di Foreign Policy, il desiderio di detronizzare il dollaro non è una novità e risale agli anni ’60. Tuttavia, non si è ancora concretizzato in risultati tangibili. Attualmente, l’84,3% degli scambi commerciali transfrontalieri è ancora denominato in dollari, mentre solo il 4,5% avviene in yuan cinese.

L’ascesa di una nuova valuta

Tuttavia, dal punto di vista economico, gli analisti di Foreign Policy ritengono che una valuta emessa dai BRICS possa effettivamente aprire nuovi scenari e rimuovere il dollaro statunitense come valuta di riserva dei membri del blocco. A differenza di proposte concorrenti, come l’introduzione di uno yuan digitale, questa ipotetica valuta BRICS potrebbe realmente minacciare la supremazia del dollaro.

Una sfida al dominio degli Stati Uniti

È importante ricordare che il blocco dei BRICS, istituito nel 2009, ha cercato di guadagnare peso a livello globale al fine di bilanciare il dominio degli Stati Uniti e dei suoi tradizionali alleati nelle istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Secondo l’analisi sopra citata, una nuova valuta BRICS fungerebbe da collante per una “nuova unione di Paesi emergenti che, in termini di PIL, superano collettivamente non solo l’egemone regnante, gli Stati Uniti, ma l’intero peso combinato del G7″.

La strategia dei BRICS e la New Development Bank

La strategia dei BRICS è fortemente legata alla New Development Bank, con sede a Shanghai, che dispone di un capitale sottoscritto di 50 miliardi di dollari e prevede di accogliere nuovi membri emergenti nel corso dell’anno, al fine di ampliare la propria capacità di concessione di prestiti. Oltre ai principali Paesi BRICS, la banca annovera già tra i suoi membri il Bangladesh e gli Emirati Arabi Uniti, mentre l’Uruguay è in procinto di aderire e l’Arabia Saudita ha presentato domanda.

“L’intenzione è sempre stata quella di creare una banca globale ancorata nei Paesi emergenti“, ha affermato Maasdorp.

Detronizzare il dollaro non sarà né facile né immediato e probabilmente rimarrà una sfida sulla carta. Tuttavia, l’impegno dei BRICS nel creare nuove alleanze e iniziative finanziarie e valutarie tra Paesi emergenti testimonia un mondo sempre meno centrato sugli Stati Uniti. La forza dei BRICS è un segnale di questo cambiamento.

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