Che ruolo ha il governo statunitense nella crisi di INTEL
Intel - Borsainside.com

Negli ultimi anni, le amministrazioni americane da Biden a Trump hanno posto Intel al centro delle strategie per rafforzare la produzione nazionale di semiconduttori. La storica azienda californiana, che per decenni è stata un simbolo della capacità tecnologica degli Stati Uniti, oggi si trova in difficoltà di fronte a concorrenti come TSMC, Samsung e NVIDIA.

La domanda che molti si pongono è semplice: se TSMC produce già chip avanzati per gli USA, perché investire così tanto su Intel? La risposta risiede nella profonda storia di Intel sul suolo americano e nella volontà di Washington di garantire l’indipendenza tecnologica nazionale.

I tentativi dell’amministrazione Biden

Secondo Bloomberg, l’amministrazione Biden ha tentato più volte di convincere aziende come NVIDIA e AMD a utilizzare Intel come partner produttivo. Sono state persino valutate ipotesi più ambiziose, come una possibile alleanza tra Intel e GlobalFoundries. Tuttavia, questi sforzi si sono scontrati con due ostacoli principali:

  • Capacità produttiva insufficiente: Intel non è ancora pronta a soddisfare le esigenze di colossi come NVIDIA e AMD.
  • Contratti a lungo termine: molte big tech hanno già accordi pluriennali con TSMC, leader mondiale nella produzione di chip avanzati.

Trump e il piano di ingresso nel capitale

Con l’arrivo dell’amministrazione Trump, la strategia sembra intensificarsi. Come riportato nei giorni scorsi, la Casa Bianca starebbe valutando l’idea di acquisire una quota del 10% in Intel, utilizzando i fondi del CHIPS Act. Questa mossa, tuttavia, richiederebbe l’approvazione del Congresso e un’attenta negoziazione, dato che l’operazione non si limita a un semplice sostegno economico, ma comporterebbe un intervento diretto del governo nel capitale dell’azienda.

SoftBank investe, possibile alleanza con ARM

Mentre i giganti americani restano cauti, un segnale importante arriva dal Giappone: SoftBank ha acquisito una quota significativa in Intel. Secondo indiscrezioni, questo investimento potrebbe anticipare una collaborazione tra Intel e ARM per lo sviluppo di soluzioni complete basate sul nuovo processo Intel 18A. La stessa Intel ha già mostrato un SoC di riferimento non-x86 sviluppato con IP di terze parti, suggerendo un futuro più aperto e flessibile rispetto al tradizionale ecosistema x86.

La priorità USA: rafforzare Intel prima di TSMC

Per gli Stati Uniti, il rilancio di Intel è più strategico rispetto al semplice supporto a TSMC e ad altri produttori che stanno aprendo stabilimenti negli USA. Nonostante i progressi, la strada è ancora lunga: senza investimenti concreti, partnership solide e un’espansione rapida della capacità produttiva, Intel rischia di non recuperare terreno sui rivali asiatici.

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