Tetto pagamenti in contanti: quali sono i limiti negli altri Paesi d’Europa

Qualcuno non se l’aspettava e qualcuno ci sperava, fatto sta che si sta parlando molto in questi giorni della proposta della Lega di alzare il tetto ai pagamenti con denaro contante dagli attuali 2.000 a 10.000 euro.

Il cronoprogramma per quel che riguarda i limiti ai pagamenti con denaro contante in Italia prevedeva invece l’ulteriore abbassamento da 2.000 a soli 1.000 euro proprio a partire dal 1° gennaio 2023.

E a quanto pare la proposta di alzare il tetto per i pagamenti in contanti fino a 10.000 euro ha ricevuto l’ok da parte del partito di Giorgia Meloni, che ha confermato l’intenzione di procedere proprio in questa direzione.

In Italia insomma il limite per i pagamenti cash sta per essere notevolmente innalzato, ma come funziona negli altri Paesi europei?

Quale è il tetto ai pagamenti con denaro contante negli altri Paesi europei

Per avere un quadro generale delle regole e dei limiti riguardanti i pagamenti con denaro contante negli altri Paesi d’Europa possiamo affidarci ai dati forniti dall’European Consumer Centres Network, una rete europea sostenuta dalla Commissione Ue, dagli Stati membri e da Norvegia e Islanda che si occupa di fornire assistenza ai consumatori.

Ne emerge che è la Grecia il Paese con le norme più stringenti per quel che riguarda i pagamenti con denaro contante. Il limite in Grecia è stato infatti fissato a 500 euro soltanto, cifra oltre la quale è obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili, quali carte di credito e bancomat.

Anche in Francia ci sono regole piuttosto stringenti per quanto riguarda i pagamenti cash, con il tetto fissato a 1.000 euro per tutti i residenti, mentre per i non residenti il limite è impostato a 15.000 euro. Stesso limite a 1.000 euro anche per il Portogallo, ma senza la distinzione tra residenti e non residenti.

Con il tetto ai pagamenti con denaro contante fissato a 2.000 euro, dopo Francia e Portogallo viene l’Italia tra i Paesi coi limiti più severi. Segue la Spagna, con il tetto a 2.500 euro per i residenti che sale a 15 mila euro per i non residenti, e il Belgio, con il tetto fissato a 3.000 euro.

Ci sono poi altri Paesi che hanno deciso di fissare un importo massimo per i pagamenti con denaro contante, e sono la Slovacchia (5.000 euro), la Bulgaria (5.100 euro), e infine la Repubblica Ceca, la Polonia e la Croazia, con limiti intorno ai 10.000 euro.

Gli altri Paesi Ue non hanno invece fissato alcun importo massimo per i pagamenti in contanti, ma in alcuni casi vi sono comunque delle regole.

Non vi è alcun tetto ai pagamenti con denaro contante in Austria, Irlanda, Ungheria, Finlandia, Estonia, Lussemburgo e Cipro. Nessun limite nemmeno nella vicina Germania, ma per i pagamenti in contanti di importo superiore ai 10.000 euro è richiesto di esibire un documento di identità valido.

Nei Paesi Bassi non vi sono importi massimi per i pagamenti in contanti, ma vige l’obbligo di segnalare le transazioni ritenute sospette che superino i 2.000 euro. Infine in Svezia gli esercenti hanno la possibilità di rifiutare i pagamenti in contante, così pure in Danimarca, ma qui solo se l’importo del pagamento è superiore a 2.500 euro.

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