YouTube e Intelligenza Artificiale:
YouTube IA - Borsainside.com

Quando Jon Peters caricò il suo primo video su YouTube nel 2010, non immaginava che sarebbe diventato un punto di riferimento per migliaia di appassionati di falegnameria. Professionista del settore, condivideva tutorial pratici su come costruire tavoli, sedie e altri oggetti. Con il tempo, il suo canale ha superato 1 milione di iscritti e i suoi video sono diventati un manuale per molti artigiani. Ma oggi Peters, come milioni di altri creator, rischia di vedere anni di lavoro sfruttati senza permesso: i suoi contenuti, infatti, sono stati utilizzati da aziende tecnologiche per addestrare strumenti di intelligenza artificiale generativa, senza alcun consenso.

Negli ultimi mesi, un’indagine ha rivelato che oltre 15,8 milioni di video provenienti da più di 2 milioni di canali YouTube sono stati scaricati e inseriti in almeno 13 diversi dataset distribuiti da sviluppatori di AI, università e centri di ricerca. Quasi 1 milione di questi contenuti riguarda tutorial e video “how-to”, come quelli di Peters. Le raccolte di dati, ospitate su piattaforme come Hugging Face, contengono video “anonimizzati”, senza titoli né nomi dei creator, ma con identificativi univoci che permettono di risalire facilmente all’origine.

L’uso dei video per addestrare l’AI

Per sviluppare strumenti capaci di generare video personalizzati, le aziende hanno bisogno di enormi quantità di contenuti visivi. YouTube, con la sua libreria sterminata, è diventato una fonte primaria. Tuttavia, il download massivo di video senza autorizzazione viola i termini di servizio della piattaforma. Nonostante ciò, sono disponibili strumenti che permettono di scaricare in blocco file da YouTube, e Google, proprietaria della piattaforma, sembra aver fatto poco per contrastare il fenomeno.

Molti dei video utilizzati sono protetti da copyright. Qui nasce una questione legale complessa: il semplice fatto di usare i contenuti per addestrare modelli di AI rappresenta una violazione del diritto d’autore? Le aziende tecnologiche sostengono che si tratti di “fair use” (uso legittimo), ma diversi tribunali stanno iniziando a contestare questa posizione. L’esito di queste cause potrebbe avere conseguenze enormi per i creator: se l’uso libero dei loro contenuti diventasse legale, potrebbero essere spinti ad abbandonare le piattaforme.

Video generati dall’AI: una nuova concorrenza

Il problema non riguarda solo la raccolta dei dati, ma anche l’impatto che i video generati dall’intelligenza artificiale stanno già avendo su YouTube. Contenuti come documentari storici, remix musicali e tutorial AI-generated stanno ottenendo centinaia di migliaia di visualizzazioni, spesso superando i lavori originali e accurati dei creator umani. In alcuni casi, i video generati contengono errori e informazioni fuorvianti, ma la velocità e la capacità di produrre contenuti su larga scala li rendono competitivi.

Le aziende coinvolte e i nuovi strumenti

Tra le grandi società che, secondo documenti e ricerche, hanno utilizzato questi dataset per addestrare modelli AI ci sono Microsoft, Meta, Amazon, Nvidia, Runway, ByteDance, Snap e Tencent.

  • Meta sta sviluppando Movie Gen, una suite che crea video da semplici prompt testuali.
  • Snap ha introdotto le AI Video Lenses, filtri che modificano e generano contenuti in tempo reale.
  • Google, con Gemini, permette già agli utenti premium di creare brevi clip personalizzate.
  • Runway lavora su modelli avanzati per generare contenuti cinematografici con paesaggi realistici e scene ad alta qualità.

Molti dataset, come HowTo100M e HD-VILA-100M, hanno selezionato video con alti numeri di visualizzazioni, mentre altri, come HD-VG-130M, hanno utilizzato modelli di AI per valutare la qualità estetica dei contenuti. Interessante notare che i video con watermark, loghi o sottotitoli vengono spesso esclusi perché ritenuti meno utili all’addestramento: per i creator, aggiungere un logo diventa così una strategia di difesa.

Tra innovazione e rischi legali

Non mancano i casi eclatanti di uso improprio. Un esempio riguarda TED Talks: un’agenzia pubblicitaria brasiliana ha usato deepfake di una conferenza di DeAndrea Salvador, senatrice statunitense, per creare un annuncio pubblicitario senza autorizzazione. L’episodio ha portato a una causa legale e al ritiro del premio ricevuto dalla campagna.
Anche giganti come Disney, Universal e Warner Bros hanno avviato azioni legali contro aziende che hanno usato i loro contenuti per addestrare modelli generativi, definendo il fenomeno una “voragine di plagio”.

Il futuro dei creator su YouTube

La situazione mette i creatori di contenuti di fronte a un bivio. Da un lato, gli strumenti di generative AI promettono nuove opportunità: un utente potrà chiedere a un chatbot come costruire un tavolo e ottenere un video personalizzato in pochi secondi. Dall’altro, rischiano di svalutare anni di lavoro umano.
Come ha detto lo stesso Jon Peters, ignaro che i suoi video fossero stati usati:

“Penso che ormai tutto verrà rubato. Non so cosa fare: smettere o continuare a creare, sperando che le persone vogliano ancora connettersi con un essere umano.”

L’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti dei creator è ancora tutto da definire. La direzione che prenderanno le sentenze e le scelte delle piattaforme determinerà non solo il futuro di YouTube, ma anche quello della creazione di contenuti digitali.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

🌟 Prova il conto demo di iFOREX Europe
  • Ricevi 5.000 $ per fare trading ora
  • Oltre 750 CFD disponibili – Leva fino a 30: 1
  • Fai trading 7 giorni su 7
Scopri di più su iFOREX.it