Inizia la settimana decisiva per il governo. Sul decreto sicurezza voto di fiducia?

E’ appena iniziata l’ultima settimana prima della chiusura estiva delle Aule parlamentari, e sarà proprio in questi giorni che si metteranno ai voti alcuni dei provvedimenti più discussi, quei provvedimenti insomma sui quali nell’ultimo periodo si sono maggiormente accapigliati esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle.

La fiducia sul decreto legge sicurezza bis

Questo è senza ombra di dubbio il provvedimento più importante. Si tratta del secondo decreto sicurezza in 14 mesi, un testo composto da 18 articoli che neanche a dirlo sta particolarmente a cuore al leader leghista Matteo Salvini

Nella proposta di legge si stabiliscono norme più rigide per contrastare l’immigrazione. Si mettono nuovi paletti per l’accesso delle navi in acque territoriali italiane, con multe salate che possono raggiungere i 150mila euro per le ong le cui navi violano i divieti. E per la lotta al reato di immigrazione clandestina, uno stanziamento di 3,5 milioni di euro in tre anni.

Una parte della nuova normativa riguarda invece i problemi di ordine pubblico, in particolare in occasione di manifestazioni di protesta o eventi sportivi. Daspo più severi in caso di scontri dopo le manifestazioini sportive, nuove assunzioni nelle forze dell’ordine (800 nuove unità) e aggravanti per chi si rende responsabile di scontri durante le manifestazioni.

Ma per passare al Senato, il decreto legge sicurezza bis potrebbe aver bisogno del voto di fiducia. La maggioranza infatti è risicata, con 166 voti favorevoli, almeno in linea teorica, sui 161 necessari. Almeno una dozzina tra i banchi del Movimento 5 Stelle non se la sentono di andare ancora a braccetto con Salvini sul tema dell’immigrazione.

Se poi il voto di fiducia dovesse andare male, al premier Giuseppe Conte toccherebbe salire al Quirinale. Sul rischio di un esito negativo della votazione non si è sbilanciato nemmeno Matteo Salvini, che da Milano Marittima dove si trova in vacanza ha detto soltanto: “vediamo se ci sono i numeri, non lo so.“.

La mozione contro il Tav

Tutto è iniziato con il via libera al Tav che il Presidente del Consiglio Conte ha dato qualche giorno fa affermando che “alla luce degli investimenti comunitari, non realizzare il Tav costerebbe più che completarlo. E soltanto il Parlamento può recedere unilateralmente dal contratto”. Affermazione che ha suscitato perplessità da parte dell’intero Movimento 5 Stelle con una divisione più netta che mai tra le due forze di governo. La Lega per il Sì all’opera, i 5 Stelle per il No.

Ma la mozione per il No all’alta velocità Torino-Lione dei grillini difficilmente potrà passare visto che tutti gli altri partiti sono favorevoli all’opera. Tutte le forze politiche non al governo sono infatti pronte a respingere insieme alla Lega la mozione pentastellata.

Istanze pro-Tav arriveranno invece sia da parte del Pd che da Forza Italia. La mozione per il Sì al Tav di Forza Italia potrebbe ricevere anche i voti della Lega, ma per saperlo dovremo attendere la giornata di domani, e il confronto presumibilmente non terminerà prima di mercoledì. 

Ma non è tutto, perché il leader della Lega ha chiesto a Luigi Di Maio di dare l’Ok ad altri temi su cui il Movimento 5 Stelle è fermamente contrario, come trivellazioni, sanatoria per l’Ilva, Gronda, termovalorizzatori, e Autonomia. La minaccia di Salvini è sempre la stessa “altrimenti sarà crisi”, e il leader del Carroccio si prepara a fare la sua campagna elettorale estiva nel centro-sud, con tappe dal 7 all’11 agosto nel Lazio, in Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Il nodo della manovra finanziaria

Sulla manovra finanziaria non ci sono disaccordi tra le due componenti di governo, ma il dibattito si è acceso a causa dell’incontro di Matteo Salvini presso il Ministero dell’Interno con le parti sociali, anche in presenza dell’ex sottosegretario Armando Siri. In quell’occasioine il leader del Carroccio ha espresso le idee della Lega sulla questione della manovra finanziaria.

Ora il premier Conte ha il dovere di riportare su binari istituzionali il dibattito sul tema della manovra finanziaria, e per questo ha già convocato per la giornata di oggi a Palazzo Chigi i sindacati e le categorie. Si svolgerà una serie di incontri a rotazione, con riunioni che si protrarranno fino a sera.

Su Facebook il premier Conte ha comunicato i punti che verranno affrontati. “Ci confronteremo sul tema del lavoro e del welfare, e sulle misure che abbiamo intenzione di attuare con la prossima manovra economica. Queste misure saranno oggetto di approfondimento dei tavoli tecnici del Governo che partiranno già nei prossimi giorni. Mi riferisco ai tavoli tecnici su cinque aree tematiche: riforma fiscale; spending review – tax expenditure e cuneo fiscale; privatizzazioni; piano per il sud; investimenti ed export.”.

Per metà settimana è prevista poi la riunione del Consiglio dei ministri, con la quale potrebbe essere approvato il decreto legge sulla scuola che era stato rinviato la settimana scorsa, e il decreto voluto da Luigi Di Maio con le tutele per i rider, cioè coloro che lavorano, spesso sfruttati, nel campo del food delivery.

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