Elezioni Emilia Romagna, ultimi sondaggi politici. Il favorito ora è il candidato del Pd

La data delle elezioni regionali in Emilia Romagna si avvicina rapidamente, e a differenza di quanto mostrato dai sondaggi precedenti, ora la situazione appare molto diversa, con il candidato del centro sinistra, Stefano Bonaccini, in netto vantaggio sul candidato del centro destra, la parlamentare leghista Lucia Borgonzoni.

La campagna elettorale è entrata ormai nel vivo, con la presentazione del programma della Lega al Pala Dozza di Bologna e la manifestazione delle Sardine che si è tenuta in quelle stesse ore in Piazza Maggiore a Bologna. Una manifestazione apartitica in linea teorica, ma secondo altri manovrata da dietro le quinte da ambienti dem, accusa che lo stesso Matteo Salvini ha mosso nei confronti del leader del movimento Mattia Santori.

E così siamo arrivati al primo confronto diretto in Tv, dove i due candidati alla carica di governatore della Regione Emilia Romagna, quello sostenuto dal centrosinistra, Stefano Bonaccini, e Lucia Borgonzoni sostenuta dal centro destra, hanno potuto mettere nero su bianco le proprie divergenze politiche.

Nel corso del programma Carta Bianca è stato anche reso noto l’esito del sondaggio appositamente realizzato dalla Ixè, che mostrerebbe una netta tendenza dell’elettorato emiliano-romagnolo a dare fiducia al candidato del Partito Democratico. Il 68% degli intervistati ha infatti dichiarato di riporre fiducia in Stefano Bonaccini, mentre il 45% ripone fiducia in Lucia Borgonzoni.

Intenzioni di voto in Emilia Romagna

Il dato relativo al livello di fiducia nei principali candidati trova conferma in quello relativo alle intenzioni di voto. Il primo partito in Emilia Romagna non è la Lega, contrariamente a quanto si riscontra su scala nazionale, bensì il Partito Democratico, in testa con il 34,4% delle preferenze, ma soprattutto in crescita di tre punti percentuale rispetto alle elezioni Europee di maggio 2019.

La Lega invece scende dal 33,8% delle europee al 30,9%. Lo stesso accade al Movimento 5 Stelle, che in Emilia Romagna alle europee aveva raccolto il 12,9% dei consensi, mentre ora secondo il sondaggi si attesterebbe intorno al 10,4%.

Cresce ancora il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che dal 4,7% ottenuto alle europee passa al 6%, compiendo anche qui il sorpasso su Forza Italia che dal 5,9% delle europee scende al 5,1%.

I due scenari di voto

Se si prende in considerazione il dato relativo alle liste, c’è sostanziale parità tra i due schieramenti. Se il centrosinistra corre insieme al Movimento 5 Stelle otterrebbe circa il 31,6% dei consensi, mentre il centrodestra sarebbe avanti, anche se di poco, con il 33,1%.

Se invece, sempre guardando il dato delle liste, il centrosinistra corre da solo, senza il M5s quindi, ci sarebbero delle differenze praticamente irrilevanti. Il centrosinistra crescerebbe fino al 33,7%, ma crescerebbe leggermente anche il centrodestra, che raggiungerebbe il 34%.

Guardando invece un altro scenario, cioè quello relativo al voto sui singoli candidati, riscontriamo che in alleanza con il Movimento 5 Stelle per Stefano Bonaccini, la coalizione del centrosinistra raggiungerebbe il 40% dei voti, contro il 29,2% della candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni.

Situazione molto simile anche in questo caso se il centrosinistra si presenta da solo. In questo caso Stefano Bonaccini raggiungerebbe il 41,2% delle preferenze, contro il 29,4% di Lucia Borgonzoni.

Il dato nazionale secondo Swg

Per avere un’idea del dato relativo al quadro nazionale, diamo invece un’occhiata al sondaggio Swg sulle intenzioni di voto. La Lega resta il primo partito italiano sebbene con un leggero calo rispetto a una settimana fa. Il partito di Matteo Salvini passa dal 34,5% al 34%.

Cala anche il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, che dal 18,6% scende al 18,3%. In lieve crescita invece il Movimento 5 Stelle, che dal 15,8% di una settimana fa, sale al 16,2%. Infine Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che rimane stabile al 9,5%, Forza Italia che sale di uno 0,2% raggiungendo il 6,4%, Italia Viva in calo dal 5,6% al 5% e la Sinistra che sale al 3,3% dal 3% di una settimana fa.

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