Sondaggi politici: in caso di crisi di Governo elezioni anticipate, ed ecco chi vincerebbe

Il braccio di ferro Renzi-Conte sulla riforma della prescrizione rischia di causare nelle prossime settimane una crisi di Governo la cui unica soluzione sarà il ritorno anticipato alle urne. Ma cosa succederebbe se si tornasse al voto? Il primo partito in Italia è ancora la Lega di Matteo Salvini, ma il Partito Democratico sembra in ripresa, almeno stando a quanto emerso dalle ultime rilevazioni di Ipsos.

Secondo i sondaggi realizzati da Ipsos, che fotografano le intenzioni di voto dei cittadini italiani al 30 gennaio, a vincere le elezioni politiche, in caso di voto anticipato, sarebbe il centrodestra. Ma vediamo qual è esattamente la situazione partito per partito.

La Lega, come anticipato, è il partito che godrebbe della maggioranza relativa dei consensi, attestandosi intorno al 32%. Segue il Partito Democratico, che dal 18,2% rilevato nei sondaggi del 20 dicembre, avrebbe raggiunto al 30 gennaio il 20,3%. I dem quindi sembrano aver metabolizzato del tutto la scissione con Italia Viva, e godrebbero di un consenso superiore a quello che avevano raccolto alle politiche del 2018, quando si fermarono al 18,7%.

In continua discesa invece il Movimento 5 Stelle, che in seguito alle dimissioni di Luigi Di Maio dal ruolo di capo politico sta precipitando ancora più in basso nei sondaggi. Dal 17,7% del 20 dicembre, ora i 5 Stelle sono scesi al 14%. Resta da vedere se la riorganizzazione del partito che dovrebbe avvenire con gli Stati generali di metà marzo, produrrà o no effetti positivi per il futuro del MoVimento.

Sempre più vicino al M5s, in termini di percentuali di consenso, il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che dal 10,3% della rilevazione del 20 dicembre, raggiunge al 30 gennaio il 12%, in crescita quindi di quasi 2 punti percentuale in poco più di un mese.

Forza Italia continua ad oscillare intorno al 6/7%, e passa in questo ultimo mese dal 7,4% al 6,5%. Ma se il partito di Silvio Berlusconi resta saldamente al di sopra della soglia di sbarramento del 5% prevista dalla nuova legge elettorale, ammesso che venga confermato il proporzionale sul modello tedesco, Italia Viva perde terreno e si ritrova, almeno secondo gli ultimi sondaggi, al 4,3%.

Tra i partiti che rimarrebbero fuori dal parlamento in caso di applicazione della soglia di sbarramento al 5% ci sarebbero anche +Europa, che passa dall’1,2% all’1,1%, Europa Verde, dall’1,8% all’1,5%, Azione, che passa dall’1,5% al 2,3%, e Sinistra italiana-Art.1-LeU dall’1,7% al 2,6%.

Gli Italiani disapprovano la linea di Renzi sulla prescrizione

Un calo, quello del partito di Matteo Renzi, che potrebbe essere ulteriormente accentuato nelle prossime rilevazioni. Infatti stando a quanto emerso da un altro sondaggio, quello realizzato da Swg, la maggior parte degli Italiani non condivide la linea del muro contro muro sposata dal leader della Leopolda.

La diatriba con il resto della maggioranza potrebbe portre Italia Viva sempre più lontano dalla soglia di sbarramento, e quindi fuori dal parlamento in caso di elezioni anticipate. Il sondaggio commissionato ad Swg dal TgLa7 di Enrico Mentana ha mostrato quali sono le posizioni predominanti nell’opinione pubblica sulla battaglia contro la riforma della prescrizione combattuta da Renzi.

Il 43% degli intervistati ha espresso una posizione vicina al premier Giuseppe Conte, approvando la sua dichiarazione in merito alla diserzione del Cdm da parte dei ministri renziani. Il premier ha definito infatti “maleducata” la scelta di Italia Viva di esprimere il proprio dissenso in questi termini.

Solo il 19% degli intervistati dà ragione a Matteo Renzi, condividendo il suo approccio rigido sul tema giustizia. Secondo il 38% degli intervistati invece hanno sbagliato entrambi, sia il premier che il leader di Italia Viva.

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