L’Eurogruppo raggiunge un accordo, si parte da un uso del Mes senza condizioni se usato per la sanità

Non c’era stata alcuna intesa dopo la prima riunione dei ministri delle Finanze dei 27 Paesi membri, ma questa volta l’Eurogruppo un accordo lo trova, e seppur privo di molti dettagli, getta le basi per un uso flessibile del Mes e per la nascita di un fondo, possibilmente finanziato da titoli comuni, del valore di 500 miliardi di euro.

La riunione in videoconferenza di ieri, 9 aprile, ha finalmente prodotto dei risultati, con l’intesa promossa da Germania e Francia di partire dall’uso del Fondo salva Stati senza condizioni a patto che i fondi vengano utilizzati per finanziare gli interventi direttamente o indirettamente necessari nella sanità in risposta allo shock economico causato dall’emergenza coronavirus.

Le quattro misure dell’accordo trovato dall’Eurogruppo

Sono quattro le misure su cui ha lavorato l’Eurogruppo che verranno presentate ai Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri.

  • i prestiti del Mes agli Stati Ue
  • gli aiuti della Banca Europea degli Investimenti (Bei)
  • il sostegno alla Cassa Integrazione Nazionale attraverso il fondo Sure proposto dalla Commissione Ue
  • un fondo finanziato da obbligazioni congiunte, frutto della proposta francese

Il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno ha fatto sapere dopo la fine dell’incontro: “abbiamo trovato un accordo su tre reti di salvataggio e un piano di rilancio dell’economia”. Il risultato è un pacchetto da 1.000 miliardi di euro che il Commissario Paolo Gentiloni ha definito: “un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità delle imprese” usando il quale si potrà evitare una divergenza tra le economie.

Si parte quindi da un uso flessibile del Meccanismo Europeo di Stabilità per “sostenere il finanziamento dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta così come i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi provocata dal COVID-19” ha detto ancora Gentiloni.

Una volta superata l’emergenza, i Paesi dovranno perseguire l’obiettivo del rafforzamento dei rispettivi fondamentali economici nel rispetto del quadro di bilancio. “Il prestito potrà raggiungere il 2% del Pil del Paese debitore e sarà a disposizione di tutti gli Stati membri” dice il comunicato come riportato da IlSole24Ore.

Angela Merkel: “il benessere della Germania dipende dal benessere dell’Europa”

Prima dell’inizio del secondo incontro dell’Eurogruppo, la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha sentito il presidente del consiglio Giuseppe Conte, col quale spiega di aver parlato a lungo e aggiunge: “concordiamo sul fatto che vi sia un urgente bisogno di solidarietà in Europa”.

“Il benessere della Germania dipende dal benessere dell’Europa” dice ancora la Merkel “ora, quali strumenti sono adatti a questo scopo, qui vi sono opinioni diverse. Sapete che non credo al debito comune a causa della situazione della nostra unione politica, ed è per questo che respingo questa idea”.

Un concetto evidentemente non abbastanza chiaro da precludere alcune soluzioni sul tavolo dell’Eurogruppo, tanto più che debito comune viene già emesso dalla Bei, dal Mes e dalla Commissione Europea. Una presa di posizione, da parte della Merkel, in linea con la posizione del Governo di Amsterdam, altrettanto contrario alla mutualizzazione dei debiti, ma probabilmente anche volta a fugare le paure della sua opinione pubblica.

Nei termini dell’accordo “strumenti finanziari innovativi”

Si parla di un fondo legato al bilancio europeo, finanziato con “strumenti finanziari innovativi” in linea coi Trattati per 500 miliardi di euro. Si tratterebbe di uno strumento solo temporaneo, che dovrebbe essere utilizzato oper coprire i costi straordinari della pandemia.

Il Governo di Amsterdam tre giorni fa aveva chiaramente espresso posizione contraria all’ammorbidimento delle condizioni legate all’uso del Fondo salva Stati, ma anche alla proposta francese di quello che avevano chiamato Recovery Fund finanziato da titoli congiunti.

Questa stessa proposta però alla fine sembra essere stata approvata sia dalla Germania che dall’Olanda, ma di fatto ne è stato approvato il principio di fondo, mentre i dettagli restano tutti da definire.

Crimi: “non è stato firmato o attivato nessun Mes”

L’accordo dell’Eurogruppo di ieri non parla di Eurobond, nodo che dovranno essere i Capi di Stato e di Governo dei rispettivi Paesi a sciogliere. Si parla però dell’uso del Mes, come prima arma di difesa e senza condizionalità se il denaro verrà usato per interventi che riguardano la sanità.

Il risultato dell’incontro in videoconferenza di ieri è stato commentato anche dal reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che sottolinea: “non è stato firmato o attivato nessun Mes e non lo faremo, basta bufale. Non importa quanto siano ridotte le condizionalità. M5s continua a sostenere la linea di sempre, che è anche la linea del Governo più volte rivendicata dal presidente Conte: sì Eurobond, no Mes“.

“L’Eurogruppo ha concordato un pacchetto di proposte da sottoporre al prossimo Consiglio europeo, al quale partecipano i leader degli Stati membri. In questo pacchetto di proposte mancano gli Eurobond ma è prevista l’apertura di una linea di credito del Mes” spiega ancora Vito Crimi, e aggiunge: “poiché il Mes è una linea di credito a cui ogni Paese può liberamente decidere se accedere, ribadiamo che il Movimento 5 Stelle non sarà disponibile in nessun caso a votare l’attivazione del Mes per il nostro Paese“.

Gualtieri: “consegnamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte”

Le rassicurazioni però, quanto all’uso del Mes, arrivano anche dal ministero dell’Economia, con fonti che fanno sapere che “nell’accordo sulla creazione di una nuova linea di credito” per l’emergenza Covid-19 “non ci sono richieste di austerità o aggiustamento del deficit, ma si chiede solo che i fonti e le risorse che arrivano dal Mes vengano utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi Covid-19. Si tratta di un radicale cambiamento della normale operatività del Mes“.

Dal ministero sottolineano ancora: “è bene chiarire che oggi l’Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid: un nuovo programma della Bei, il programma Sure della Commissione Europea, la nuova linea Pandemic Crisis Support del Mes senza condizionalità e il Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di titoli comuni europei”.

Il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, al raggiungimento dell’accordo dall’Eurogruppo ha dichiarato: “consegnamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte, l’Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio siano all’altezza della sfida che l’Europa stra affrontando”. Gualtieri ha sottolineato con soddisfazione che sono stati “messi sul tavolo i bond europei, e tolte dal tavolo le condizionalità del Mes”.

Hoekstra: “siamo e resteremo contrari agli Eurobond”

Altrettanto soddisfatto si è mostrato il ministro delle Finanze di Amsterdam, Wopke Hoekstra, che però ha tenuto a ribadire: “siamo e resteremo contrari agli Eurobond” spiegando che il suo Governo è del parere che si tratti di uno strumento che “non aiuterà l’Europa e l’Olanda nel lungo termine”.

Di titoli comuni però nel testo dell’accordo non si trova traccia, e dove si fa riferimento alla proposta francese del Recovery Fund si parla solo di “strumenti innovativi di finanziamento”. Ed era proprio attraverso la proposta di Parigi che l’Italia contava di arrivare all’adozione dei cosiddetti coronabond.

I ministri fanno sapere che “l’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa” tuttavia per ora viene visto più che altro come un mezzo per accedere a “fondi per la ripresa attraverso il bilancio Ue”.

Si tratterà di un fondo “temporaneo e commisurato ai costi traordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato” fanno sapere dall’Eurogruppo, i dettagli però restano tutti da definire, cioè tutti quegli “aspetti pratici e legali sul fondo” la cui discussione viene rinviata ad un prossimo futuro. Mario Centeno però precisa: “il Recovery Fund dovrà essere pronto quando l’emergenza sarà finita e dovremo affrontare la ripresa”.

Resta quindi ancora molta strada da fare, e c’è ancora tempo per convincere Germania e Olanda ad accettare che siano fornite garanzie comuni per emettere una quantità limitata di titoli europei.

Ma mentre Gualtieri si mostra soddisfatto dell’esito dell’ultimo incontro dell’Eurogruppo, e Christine Lagarde dichiara: “sono incoraggiata nel vedere i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo raggiungere un accordo innovativo”, in Italia l’opposizione parla di pesante sconfitta per il Paese.

Per Matteo Salvini si tratta di “una seconda Caporetto” e osserva: “non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il Mes” e poi annuncia: “presenteremo una mozione di sfiducia al ministro Gualtieri”. Però qualche timore che la strada imboccata con l’accordo raggiunto ieri possa condurre all’uso del Mes c’è anche nel Movimento 5 Stelle. Il senatore grillino Giarrusso ha infatti dichiarato: “lo dico a chiare lettere: se il Governo ha detto sì al Mes, questa maggioranza non avrà più il mio voto”.

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