Conte ribadisce il no al Mes, ma con Italia Viva mostra un’apertura su cantieri e family act

Non cambia la posizione sul tema del Mes del presidente del Consiglio, che continua a ribadire il suo no ad un prestito che come ogni altro prestito dovrà essere restituito. Giuseppe Conte ne parla in una intervista concessa al Corriere della Sera, nel corso della quale afferma: “il fondo salva-Stati è un prestito. Se chiedo in banca 37 miliardi poi li devo restituire”.

Ma i temi affrontati sono anche altri, a cominciare dal rapporto che fino a pochi giorni fa era più che conflittuale con Italia Viva ed il suo leader, Matteo Renzi. Parlando con Repubblica il premier definisce la situazione in cui si trova l’Italia come “eccezionale” per l’economia.

“Adesso si può progettare un percorso comune per quanto riguarda i temi” fa sapere Conte, che poi annuncia la sua disponibilità ad abbracciare la proposta di Italia Viva sui cantieri. Il premier quindi apre “ai cantieri, al piano choc, al family act, temi che ci stanno a cuore” afferma, e poi aggiunge: in Italia Viva “ho visto una chiara determinazione a fare un percorso comune”.

A proposito dell’accordo franco-tedesco da 500 miliardi per il Recovery Fund, il premier ha parlato di una “svolta importante” spiegando che la “Germania ha fatto un passaggio di portata storica. Accetta la logica del debito comune europeo e addirittura accetta la proposta condivisa con la Francia, che ci siano contributi a fondo perduto fino a 500 miliardi”.

E ancora sul Mes, il presidente del Consiglio conferma: “il Mes non è il mio obiettivo anche per una questione di consistenza, al di là delle condizionalità e delle sensibilità politiche interne. Non è una soluzione” conclude Conte.

Nel corso dell’intervista rilasciata a Repubblica il premier spiega anche, riguardo all’enorme mole di domande per la Cassa Integrazione in Italia, che “i numeri fotografano l’eccezionalità del momento che stiamo vivendo. I sacrifici fatti dagli Italiani hanno permesso al Paese di uscire dal lockdown e di procedere alla riapertura della maggior parte delle attività commerciali, a cominciare proprio da quelle che hanno fatto registrare un più alto numero di ore di cassa integrazione”.

E ancora “penso, per esempio ai settori dell’abbigliamento e della ristorazione” fa sapere Conte, e quindi assicura: “l’impegno del Governo per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro è al massimo” attraverso “il sostegno al reddito di milioni di lavoratori dipendenti, ai quali è stata assicurata la cassa integrazione, e il blocco dei licenziamenti“. 

Quanto al decreto Rilancio, il presidente del Consiglio sottolinea che proprio grazie alle misure in esso contenute “semplificheremo le procedure per l’erogazione della cig in deroga e consentiremo all’Inps di anticipare il 40 per cento delle somme spettanti al lavoratore entro due settimane dalla presentazione della domanda”.

Stando a quanto riportato dall’Ansa, il premier ha poi annunciato: “abbiamo allargato la platea dei lavoratori a cui sarà riconosciuta una indennità per far fronte all’emergenza, come colf e badanti. Ieri 1,4 milioni di stagionali, autonomi e partite Iva hanno ricevuto dall’Istituto di previdenza il bonus 600 euro per il mese di aprile, che nei prossimi giorni sarà erogato a tutti i beneficiari”.

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