Bonus 600 euro e cassa integrazione, le domande vanno presentate di nuovo? Ecco cosa fare

Con l’arrivo del tanto atteso decreto aprile, che nel frattempo ha anche cambiato nome in decreto Rilancio, quali sono le novità che riguardano l’erogazione della cassa integrazione, del bonus 600 euro per lavoratori autonomi e partite Iva, o il bonus baby sitter? Ma soprattutto, chi ha già fatto domanda dovrà ripeterla?

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, aveva promesso che tutti coloro che hanno già ricevuto il bonus da 600 euro nel mese di aprile potranno ricevere il bonus anche nel mese di maggio senza dover presentare ancora una volta la domanda. Ma in altri casi la domanda dovrà essere ripresentata? Vediamo quali sono le novità introdotte con il decreto Rilancio, cominciando dal bonus baby sitter.

Bonus baby sitter: chi lo deve richiedere?

Per ottenere il bonus baby sitter bisognerà presentare una nuova domanda, procedura che dovranno seguire anche coloro che l’avessero già presentata in precedenza. La richiesta può essere fatta direttamente online dal sito ufficiale dell’Inps, ma per poter procedere è necessario eseguire la registrazione ed ottenere il Pin dispositivo.

Possono richiedere il bonus baby sitter tutte quelle famiglie che hanno un figlio di età non superiore ai 12 anni. Nel caso di figli disabili invece non sussiste alcun limite di età per poter ottenere il bonus.

Per quel che riguarda il bonus baby sitter ci sono anche delle novità circa il suo importo. Vediamo subito di cosa si tratta. Tutti coloro che hanno ricevuto il bonus da 600 euro nel mese di aprile, potranno ricevere lo stesso bonus, di pari importo anche nel mese di maggio, mentre chi non lo aveva ancora ricevuto, nel mese di maggio riceverà un bonus da 1.200 euro.

La somma è comprensiva del bonus relativo al mese di marzo e di quella del mese di aprile, accreditata appunto a maggio. L’importo del bonus varia però in alcuni casi, ad esempio in base alla professione.

Per medici, infermieri e lavoratori pubblici e privati, l’importo del bonus passa da 1.000 euro a 2.000 euro per chi non lo aveva ancora ricevuto. In ogni caso la somma sarà ricaricata sul libretto di famiglia in maniera automatica.

Cassa integrazione, buone notizie con il decreto Rilancio?

Con il decreto Rilancio la cassa integrazione è stata estesa per altre nove settimane. Ricordiamo che la cassa integrazione in deroga permette di fruire della misura anche quelle imprese che hanno meno di cinque dipendenti.

Fin qui la teoria, poi però quanto alla pratica in molti aventi diritto non hanno ancora ricevuto le somme previste dalla cassa integrazione, in alcuni casi ne hanno ricevuta una parte soltanto, in altri ancora niente. Per ovviare ai ritardi, con il decreto Rilancio è stato stabilito che il datore di lavoro potrà comunicare direttamente all’Inps di quante ore di cassa integrazione avrà bisogno.

In questo modo l’iter si dovrebbe snellire notevolmente, e sarà lo stesso Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ad anticipare il 40% dell’intera somma.

Bonus autonomi, partite Iva e professionisti, quanto spetta e come riceverlo

Tutti coloro che hanno ricevuto il bonus da 600 euro nel mese di aprile, ne riceveranno l’accredito automaticamente anche nel mese di maggio, senza presentare alcuna domanda. La somma sarà liquidata direttamente dall’Inps dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

I liberi professionisti, che hanno una cassa previdenziale privata, potranno anch’essi ricevere un bonus da 600 euro per il mese di aprile e per il mese di maggio. A copertura della spesa che lo Stato dovrà sostenere per elargire il bonus è stato finanziato di 900 milioni di euro il Fondo per il reddito di ultima istanza, che era stato introdotto con il decreto Cura Italia.

La dotazione iniziale del fondo era infatti di 300 milioni di euro, mentre dopo il decreto Rilancio la dotazione passa a 1.200 milioni di euro.

I liberi professionisti iscritti ad una cassa previdenziale privata potranno rivolgersi ai propri Enti Previdenziali per ottenere il bonus. Le modalità saranno definite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in collaborazione con il Ministero di Economia e Finanza.

Per poter aver diritto al bonus, i liberi professionisti che ne fanno richiesta, dovranno essere in possesso di alcuni requisiti. In primis non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, e in secondo luogo non devono essere titolari di trattamenti pensionistici. Quanto agli importi si attende ancora conferma dell’innalzamento delle somme ad 800 euro come ipotizzato qualche giorno addietro dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Beretta.

Bonus biciclette e monopattini

Il bonus interessa coloro che risiedono in città metropolitane, nei capoluoghi di provincia, e nelle città con più di 50 mila abitanti, i quali, grazie a questo bonus, potranno usufruire di uno sconto per l’acquisto di biciclette e monopattini.

L’importo massimo del bonus è di 500 euro, e viene applicato nella misura del 60% della spesa sostenuta per acquistare biciclette, anche con pedalata assistita, altri veicoli a propulsione prevalentemente elettrica come ad esempio i monopattini.

Questo bonus non sarà applicabile invece nel caso di acquisto di motorini elettrici. Per richiedere il bonus la domanda deve essere fatta nel periodo compreso tra il 4 maggio ed il 31 dicembre, ed il bonus può essere richiesto solo una volta per nucleo familiare.

Non sono ancora state comunicate nel dettaglio le modalità con cui eseguire la richiesta, ma si ipotizza un sistema dotato di una piattaforma che permette di caricare lo scontrino dell’acquisto in oggetto e di inoltrare la richiesta contestualmente.

Bonus colf e badanti

I lavoratori domestici, in un primo momento, non erano stati inclusi tra i beneficiari di misure di sostegno economico per l’emergenza coronavirus, ma con il decreto Rilancio è stato introdotto il bonus per colf e badanti.

Quanto all’importo del bonus, si parla di fino a 1.000 euro per i mesi di aprile e maggio 2020. La richiesta per ottenere il bonus potrà essere inoltrata dal diretto interessato attraverso il sito dell’Inps, ma per ora il modulo da compilare risulta ancora non disponibile.

Nel decreto Rilancio viene spiegato che hanno diritto al bonus colf e badanti tutti coloro che dallo scorso 23 febbraio risultino intestatari di uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva non inferiore a 10 ore settimanali.

Non hanno diritto al bonus però colf e badanti che risultano conviventi con il proprio datore di lavoro, così come non possono riceverlo chi usufruisce già di altre forme di sostegno, o risulta beneficiario del reddito di cittadinanza. La cifra viene erogata in unica soluzione direttamente dall’Inps.

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