Un anno di governo Meloni: ecco cos’ha fatto e quali obiettivi ha mancato il centrodestra

Aggiornamento del
Palazzo Montecitorio (fonte: flickr) - BorsaInside.com

È passato un anno esatto dalla vittoria del centrodestra guidato da Giorgia Meloni alle elezioni politiche italiane del 25 settembre 2022. In questo periodo, il Paese ha assistito a una serie di cambiamenti non particolarmente significativi sia in termini di politica interna che di politica estera. Proviamo a vedere quali sono quindi le principali evoluzioni avvenute nel corso dell’ultimo anno, concentrandoci su temi chiave come energia, redditi, politiche attive del lavoro, e immigrazione.

Politica economica ed energia

Uno dei primi obiettivi dell’esecutivo di Giorgia Meloni è stato affrontare la crescente crisi energetica che ha colpito l’Italia. Le bollette energetiche, in alcuni casi, avevano raggiunto livelli astronomici, mettendo a dura prova i redditi delle famiglie e la sostenibilità delle imprese. Per fronteggiare questa sfida, il governo ha dedicato la maggior parte delle risorse della prima manovra a questo problema.

Inoltre, sono stati introdotti due interventi straordinari per affrontare gli extraprofitti: uno nel 2022, che ha colpito le aziende energetiche in seguito all’aumento delle bollette, e un altro nell’estate del 2023, che ha coinvolto le banche in risposta al rialzo dei tassi da parte della Bce.

Questi provvedimenti naturalmente non sono stati sufficienti a mitigare in modo significativo l’impatto economico della crisi energetica sulla popolazione e sulle imprese.

Inoltre ricordiamo che il governo di Giorgia Meloni è responsabile della fine dello sconto sulle accise sui carburanti, il che evidenzia l’enorme differenza tra le promesse fatte in campagna elettorale e le reali posizioni del governo ad elezioni vinte.

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Politiche fiscali e lavoro

Il governo Meloni ha anche intrapreso importanti riforme fiscali con l’approvazione di una legge delega nell’estate del 2023. Questa legge dovrebbe avere lo scopo di semplificare il rapporto tra i cittadini e le imposte, riducendo gradualmente le aliquote Irpef e lavorando per omogeneizzare l’Iva, al fine di allinearsi con i criteri dell’Unione Europea.

Tuttavia, va notato che l’introduzione della flat tax incrementale è stata rimandata. La maggioranza sta cercando anche di superare la legge Fornero, sebbene l’azione in questo campo potrebbe richiedere più tempo a causa delle restrizioni finanziarie.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il governo ha esteso il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, introdotto a luglio di quest’anno, per altri 12 mesi. Questa misura mira a lasciare circa 100 euro in più nelle buste paga dei lavoratori, contribuendo così a sostenere i redditi medio-bassi.

Politica estera e immigrazione

La politica estera italiana è stata segnata da importanti sviluppi, in particolare per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’Unione Europea ha approvato le modifiche apportate all’Italia ai target per la richiesta della quarta rata del PNRR, dimostrando la fiducia nella strategia di ripresa del governo italiano. Inoltre, il Ministro per gli Affari Europei, Fitto, ha ufficialmente richiesto il pagamento dei fondi alla Commissione Europea.

Tuttavia, uno dei temi più complessi affrontati dal governo Meloni è stato l’immigrazione. Nonostante gli sforzi, i flussi migratori verso l’Italia, in particolare verso Lampedusa, hanno raggiunto numeri record nel settembre 2023.

Il governo ha adottato una serie di misure, tra cui l’estensione a 18 mesi del limite massimo di permanenza nei Centri di permanenza e rimpatrio (CPR) al fine di migliorare l’accoglienza e agevolare le espulsioni. Inoltre, è stato approvato un Piano per l’allestimento di nuovi CPR, coinvolgendo anche le forze armate, in aree “scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili”.

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