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Cos'è la direttiva Red III approvata da Bruxelles - Borsainside.com

Il 9 ottobre, l’Europa ha tracciato una nuova rotta verso la sostenibilità energetica con l’approvazione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili RED III da parte del Consiglio europeo.

Questa direttiva ambiziosa ha stabilito un obiettivo chiaro: aumentare la quota di energia derivante da fonti rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’Unione Europea al 42,5% entro il 2030, con uno sguardo al futuro a un ulteriore incremento del 2,5%, portando l’obiettivo al 45%. Un’impressionante dimostrazione di unità da parte dei membri dell’UE.

La RED III è stata progettata per accelerare l’adozione delle energie rinnovabili nei settori chiave, tra cui i trasporti, l’industria, gli edifici e i sistemi di riscaldamento e raffreddamento. L’obiettivo di questi sotto-obiettivi è chiaro: colmare le lacune laddove la transizione alle energie rinnovabili è stata più lenta.

Teresa Ribera, la Ministra spagnola ad interim per la Transizione Ecologica, ha elogiato l’adozione della RED III all’interno del quadro “Fit for 55”. Ha definito questa direttiva un grande successo, con la capacità di contribuire significativamente al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo climatico dell’Unione Europea di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. Ribera ha sottolineato come questa iniziativa promuoverà in modo concreto gli obiettivi climatici dell’UE, creando equità, vantaggi economici e stimolando la competitività.

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La RED III e il quadro “Fit for 55”

La proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili è parte integrante del quadro “Fit for 55,” presentato dalla Commissione Europea nel luglio del 2021. Questo quadro mira all’allineamento della legislazione dell’UE in materia di clima ed energia agli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 e alla riduzione del 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Il piano REPowerEU, annunciato a maggio 2022, ha contribuito ad ulteriori modifiche mirate alla direttiva sulle energie rinnovabili per riflettere i recenti cambiamenti nel panorama energetico. Queste modifiche sono state integrate nella direttiva attualmente in vigore, dimostrando un impegno continuo per adattarsi a un panorama energetico in evoluzione.

La direttiva attuale, adottata a dicembre 2018, ha stabilito un obiettivo ambizioso: il 32% di energia rinnovabile sul consumo totale di energia dell’UE entro il 2030. La nuova direttiva, una volta in vigore, porterà modifiche significative, diventando vincolante 18 mesi dopo la sua adozione.

Gli ostacoli sul percorso di approvazione

Dopo mesi di dibattiti e ostacoli dovuti alle divergenze tra gli Stati membri, particolarmente in merito al ruolo delle biomasse e all’utilizzo potenziale dell’energia nucleare nella produzione di idrogeno a basse emissioni, il Parlamento Europeo ha sbloccato la situazione il 12 settembre con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni, approvando la RED III.

Questa direttiva rappresenta un pilastro cruciale del Green Deal europeo e del piano REPowerEU, poiché promuove tecnologie pulite e riduce la dipendenza dai combustibili fossili, sostenendo gli sforzi dell’Unione Europea verso la sostenibilità ambientale.

La revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, inserita nel quadro “Fit for 55,” introduce cambiamenti significativi. La nuova legge semplifica le procedure per ottenere le autorizzazioni per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, nonché per l’adeguamento di quelli esistenti.

In base alle nuove disposizioni, le autorità nazionali dovranno completare l’autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle “zone di riferimento per le energie rinnovabili” entro 12 mesi. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi, garantendo un processo più rapido ed efficiente.

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Energie rinnovabili nel settore trasporti

Le nuove norme offrono agli Stati membri dell’UE due opzioni per promuovere la sostenibilità nel settore dei trasporti:

  1. Riduzione delle Emissioni: Gli Stati membri possono impegnarsi a ridurre l’intensità delle emissioni del 14,5% entro il 2030 attraverso l’uso di energie rinnovabili.
  2. Quota di Energie Rinnovabili: In alternativa, possono optare per una quota vincolante di almeno il 29% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030.

Inoltre, le nuove norme stabiliscono un obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati e i carburanti rinnovabili di origine non biologica, tra cui l’idrogeno rinnovabile e i carburanti sintetici a base di idrogeno. Queste norme sono un passo importante verso un settore dei trasporti più sostenibile e a basse emissioni.

Come viene promossa la sostenibilità industriale

La nuova direttiva ha posto l’attenzione sul settore industriale, delineando una strategia chiara per incoraggiare l’adozione di energie rinnovabili e ridurre l’impatto ambientale. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Incremento Annuale di Energia Rinnovabile: L’industria è chiamata a incrementare l’uso di energia rinnovabile dell’1,6% all’anno, spingendo in avanti una transizione verso fonti più sostenibili.
  2. Idrogeno Rinnovabile in Auge: Gli Stati membri hanno aderito all’obiettivo ambizioso di garantire che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria provenga da combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) entro il 2030, con un obiettivo ancora più ambizioso del 60% entro il 2035.
  3. Flessibilità nei Contributi Nazionali: Gli Stati membri hanno ora la flessibilità di ridurre del 20% il contributo dei RFNBO nell’uso industriale, con alcune condizioni chiave, tra cui il rispetto dei loro contributi previsti e il limite del 23% per l’idrogeno da combustibili fossili entro il 2030 e 20% entro il 2035.

Queste disposizioni puntano a guidare il settore industriale verso fonti di energia più pulite e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Unione europea.

Le novità green per il settore dell’edilizia

L’Unione Europea ha posto un’enfasi significativa sulla sostenibilità degli edifici e dei sistemi energetici, proiettando una visione di futuro improntata alla riduzione dell’impatto ambientale. Ecco alcuni aspetti chiave di queste nuove direttive:

  1. Edifici Sostenibili in Primo Piano: La direttiva introduce un obiettivo indicativo ambizioso che richiede che almeno il 49% dell’energia utilizzata negli edifici entro il 2030 provenga da fonti rinnovabili. Questo evidenzia la crescente importanza delle fonti energetiche pulite nel settore edilizio.
  2. Progressiva Salita degli Obiettivi per il Riscaldamento e il Raffreddamento: Gli obiettivi per il riscaldamento e il raffreddamento saranno incrementati gradualmente, con un obbligo annuo del 0,8% di aumento a livello nazionale fino al 2026, e un ulteriore aumento del 1,1% dal 2026 al 2030. Questi obiettivi riflettono l’urgenza di ridurre l’uso di fonti energetiche insostenibili.
  3. Personalizzazione per gli Stati Membri: Per garantire un approccio su misura, oltre all’obbligo di aumento annuo, sono previsti ulteriori obiettivi indicativi calcolati specificamente per ciascun Stato membro. Ciò consente una transizione graduale verso fonti energetiche più pulite, tenendo conto delle esigenze specifiche di ogni paese.

Queste misure rappresentano un passo cruciale verso la promozione dell’efficienza energetica negli edifici e la riduzione dell’impatto ambientale dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento.

La riforma della biomassa sostenibile

La direttiva europea ha subito una riforma significativa, mirata a rafforzare i criteri di sostenibilità relativi all’utilizzo della biomassa per la produzione di energia. Questa riforma si propone di ridurre i rischi associati a una produzione non sostenibile di bioenergia. In base a questa direttiva, gli Stati membri si impegnano a garantire l’applicazione del principio della cascata, prestando particolare attenzione ai regimi di sostegno e alle peculiarità nazionali.

Con la RED III, l’Unione Europea sta compiendo un passo deciso verso un futuro sostenibile. Questa direttiva è un pilastro fondamentale del Green Deal europeo, testimoniando l’inequivocabile impegno dell’UE nella creazione di un ambiente più pulito e sostenibile per le generazioni future.

La promozione delle energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni di gas serra e il sostegno a un’economia a basse emissioni di carbonio sono obiettivi chiave che delineano un futuro più verde per l’Europa.

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