eToro smonta Libra: Facebook non usi sua criptovaluta ma quella di partner autorizzati

eToro ha rivolto un appello a Facebook riguardante proprio la decisione del noto social network di sviluppare una sua criptovaluta. Mentre in tutto cresce l’attesa per il destino di Libra, questo il nome della criptovaluta di Facebook, il noto broker guidato da Assia ha diramato una lettera aperta rivolta al colosso dei social network nella quale si afferma che Facebook dovrebbe lasciar perdere Libra e utilizzare criptovalute di partner autorizzati.

Nella nota vengono esposti, dal punto di vista del broker (se vuoi conoscere più da vicino le sue caretteristiche leggi la recensione eToro), i motivi per cui Facebook dovrebbe compiere questa trasformazione. Secondo il broker di CFD Trading, la decisione di FB di usare le stablecoin di partner autorizzati permetterebbe a Libra di superare gli ostacoli politici e normativi che già oggi stanno rallentanto il progetto. Viceversa Facebook potrebbe così rivolgere la sua attenzione all’obiettivo finale di riuscire a sviluppare un network di pagamenti globali che può essere usato dai milioni di persone di tutto il mondo che sono oggi escluse dal sistema bancario.

Ovviamente se Facebook optasse per questa inversione di rotta si troverebbe sulla stessa lunghezza d’onda di eToro.

Facendo il punto dello sviluppo di Libra ad oggi, eToro ha messo in risalto le tante critiche che la criptovaluta di Facebook ha subito da parte di politici americani, inglesi e francesi. Libra è stata inoltre molto criticata anche dalle autorità monetarie di regolamentazione. Tutti, chi più chi meno, si sono detti molto preoccupati per l’influenza della controllante Facebook, anche perchè il social netowork, in passato, non ha avuto un comportamento cristallino nella gestione della privacy dei suoi utenti.

Nonostante tutti questi limiti, però, eToroX Labs – la divisione di eToro dedicata alla ricerca sulla blockchain – afferma che l’obiettivo Libra non può comunque essere ignorato. Secondo il broker, quindi, creare un network di pagamenti peer-to-peer, che può essere usato da milioni di persone ad oggi escluse dai circuiti bancari, continua ad essere una mission validissima. In pratica, a progetto in porto, si andrebbe ben oltre gli attualoi metodi a disposizione per comprare criptovalute.

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Secondo eToro l’errore di Libra è nel metodo perchè Facebook, invece di creare una sua criptovaluta, dovrebbe delegare questo obiettivo a partner terzi regolamentati.

I benifici di questa strada alternativa, sempre dal punto di vista di eToro, sarebbero immediati. Mettendo nel cassetto le velleità di Libra e optanto per stablecoin emesse da terzi, Facebook non controllerebbe la criptovaluta e si potrebbe concentrare su Calibra. In pratica il social network si occuperebbe di gestire solo la struttura dedicata ad un sistema di pagamenti accessibile e utilizzabile tramite WhatsApp e altre piattaforme social. Un bel passo in avanti!

Approfitto per ricordare che eToro oggi è uno dei broker più attivi nell’offerta di criptovalute disponibili per fare trading. A differenza di tanti altri broker che riducono i crypto-asset disponibili per operare ai più noti (Bitcoin, Etherem, XRP, etc) su eToro troverai tantissime altcoin per fare trading.

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Secondo Yoni Assia, CEO di eToro, è evidente che il progetto Libra sia un’opportunità pionieristica che può rivoluzionare il settore dei servizi finanziari. Tuttavia, invece che pensare a Libra, il social netowork dovrebbe puntare ad ottenere un quadro normativo chiaro e semplice che sia in grado di consentire a tutte le aziende terze che si appoggeranno un domani a Libra per effettuare i pagamenti, di operare con trainquillità.

Per Assia, scegliendo la seconda strada, tutti gli oneri normativi derivanti dall’emissione delle stablecoin ricaderebbero sulle società terze e non più sulla stessa Facebook.

Negli ultimi mesi Libra ha già aperto la porta alla possibilità di usare le diverse stablecoin che ancorate ad alcune valute sovrane con il Dollaro, l’Euro e la Sterlina. Tuttavia l’idea di Libra è stata immediatamente stroncata dall’opposizione arrivata da parte di autorità statali e monetarie.

La proposta che è stata eleborata da eToro non è dissimile da questo tipo di approccio. L’idea di eToro, infatti, si basa sulla collaborazione di Facebook con organizzazioni regolamentate, quali appunto i broker di criptovalute, che sono disponibili ad immagazzinare le valute fiat e a procedere con l’emissione di stablecoin.

Secondo eToro questo sistema avrebbe tantissimi vantaggi essendo più pratico, più veloce e più sicuro. Non a caso proprio praticità, velocità e sicurezza sono le qualità che sono alla base dello sviluppo della tecnologia blockchain. Secondo l’analisi di Assia, se Facebook dovesse essere esonerata dal compito di procedere con l’emissione di una sua criptovaluta, allora gli ostacoli già presenti sulla strada del progetto Libra potrebbero essere superati. Questo permetterebbe ad importanti players nel campo cripto e blockchain di fornire il proprio input al progetto.

Yoni Assia ritiene che proprio l’innovazione nel settore dei servizi finanziari possa essere considerata la chiave di svolta per dare il via libera ad una riforma strutturale dell’economia globale. Già nel momento in cui eToro lanciò le sue stablecoin, si reso conto che il grande ostacolo per un’adozione di massa delle crypto era l’assenza di standard globali e unici che potessero consentire agli esercenti di accettarle come valute. Solo l’approccio decentralizzato potrà permette al progetto Libra di Facebook di andare avanti, poichè solo questo approccio avrebbe il via libera da parte degli istituzioni. Tutto il resto, a partire dall’attuale idea di Libra, è destinato ad andare incontro a rallentamenti e blocchi poichè non appoggiato dal potere politico e dalle autorità di controllo e di regolamentazione monetaria.

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