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L’integrazione delle criptovalute nei fondi pensione australiani rappresenta un cambio di paradigma nel modo in cui le persone pianificano il proprio futuro finanziario. 

In Australia nuova apertura sulle cripto

L’Australia sta aprendo la strada a una nuova forma di risparmio previdenziale, ovvero le pensioni in criptovalute. Grazie a Coinbase e OKX, gli australiani possono ora integrare Bitcoin, Ethereum e altri asset digitali nei loro fondi pensione tramite i self-managed super funds (SMSF). Questi strumenti consentono agli investitori di gestire autonomamente i propri risparmi, diversificando tra immobili, azioni, oro, opere d’arte e ora anche criptovalute, assumendosi però maggiore responsabilità nella gestione dei rischi.

Due tra le principali piattaforme di scambio crypto nel mondo, già offrono servizi pensati per gli SMSF, come custodia sicura dei token, strumenti di reportistica fiscale e supporto alla conformità normativa. Questo approccio semplifica il processo per gli investitori australiani, aiutandoli a rimanere nei limiti delle regole rigorose imposte dal governo sul risparmio pensionistico. L’inclusione delle criptovalute nei piani pensionistici rappresenta un passo verso l’adozione mainstream, mostrando come il mondo della finanza tradizionale e quello crypto possano integrarsi anche in investimenti a lungo termine.

Il potenziale e i rischi delle crypto nelle pensioni

L’interesse per le criptovalute nei fondi pensione non è solo una curiosità di nicchia, anche una piccola percentuale dei trilioni di dollari del sistema pensionistico australiano potrebbe generare miliardi di afflussi nel mercato crypto. 

Per gli investitori, l’opzione offre vantaggi come maggiore libertà di scelta, potenziale di crescita elevato e controllo personale sui propri risparmi. Tuttavia, le criptovalute comportano rischi significativi, la volatilità dei prezzi può influire pesantemente sul valore del portafoglio, rendendo questa opzione non adatta a tutti.

La situazione nel Regno Unito

Il Regno Unito mostra segnali simili di interesse, sebbene con un’adozione più cauta. Secondo un sondaggio condotto da Aviva su 2.000 adulti britannici, circa il 27% dei partecipanti prenderebbe in considerazione l’idea di aggiungere criptovalute al proprio piano pensionistico, attratti dai possibili alti rendimenti. Circa il 23% si dichiarerebbe disposto a ritirare parte o l’intera pensione per investire in crypto, con una maggiore attività nella fascia d’età 25-34 anni.

Nonostante l’interesse, permangono preoccupazioni significative per i risparmiatori, il 41% teme attacchi informatici come hacking o phishing, il 37% segnala la mancanza di regolamentazione e protezione dei consumatori, e il 30% cita la volatilità dei prezzi. Inoltre, il Regno Unito soffre di lacune nell’accesso regolamentato, il 40% degli investitori crypto ha sperimentato blocchi o ritardi nei pagamenti da parte delle banche verso fornitori di criptovalute, evidenziando la necessità di maggiori strumenti educativi e norme più chiare.

Il mercato pensionistico britannico, che raccoglie circa £3,8 trilioni di asset, potrebbe quindi rappresentare una fonte significativa di capitale per le criptovalute se le barriere regolamentari e informative venissero superate. Tuttavia, gli esperti ricordano che i piani pensionistici tradizionali offrono benefici unici, come contributi del datore di lavoro e vantaggi fiscali, fondamentali per la sicurezza finanziaria a lungo termine.

La differenza con gli Stati Uniti

Rispetto al Regno Unito, gli Stati Uniti hanno già compiuto passi concreti verso l’integrazione delle crypto nei piani pensionistici. Un recente ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump ha autorizzato l’inclusione di Bitcoin e altre criptovalute nei 401(k), aprendo l’accesso a più di 9 trilioni di dollari in risparmi pensionistici. 

Questo approccio più proattivo mostra come la regolamentazione possa facilitare la crescita del settore crypto nei sistemi pensionistici, fornendo al contempo protezioni legali e fiscali agli investitori.

Best Wallet: il ponte sicuro tra pensioni e criptovalute

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Un ruolo chiave nell’adozione delle criptovalute a lungo termine è svolto da piattaforme sicure e user-friendly come Best Wallet. Questo wallet decentralizzato, non custodial e con supporto a più di 60 blockchain integra un DEX, un AI chatbot per assistenza e strumenti di analisi di mercato e un aggregatore di staking per ottenere i migliori interessi passivi sulle cripto detenute. Inoltre tra i suoi punti di forza consente accesso anticipato a prevendite e airdrop tramite la funzione Upcoming Tokens.

Il token nativo $BEST è al centro dell’ecosistema, permette di usufruire di vantaggi esclusivi come voto di governance, scambi di crypto senza commissioni, accesso prioritario a prevendite e interessi passivi maggiorati. Grazie a queste caratteristiche, Best Wallet rappresenta una soluzione sicura e completa per chi desidera integrare le criptovalute nei propri investimenti.

$BEST è disponibile in prevendita al costo di 0,025585 dollari per token, dove sono stati già collocati 15,4 milioni di dollari dagli investitori che cercano di sfruttare al meglio i benefici della DeFi.

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