Crif, uno dei gruppi leader nel mondo della credit information, ha annunciato di essere entrata nel capitale di Fido, una fintech italiana che ha creato la prima piattaforma europea su cui è possibile migliorare l’affidabilità dei consumatori grazie all’analisi di segnali digitali e al machine learning.
Già nello scorso anno Fido aveva chiuso positivamente un round da 1,1 milioni di euro sottoscritto da diversi player di settori molto noti. L’ingresso di Crif – sottolinea il CEO Marko Maras – è il nuovo riconoscimento del valore distintivo della tecnologia di scoring della propria azienda, che aiuta a valutare il merito creditizio mediante l’uso di nuovi tipi di dati ricavati dal digital footprint dei propri clienti, ovvero tutte quelle informazioni che gli utenti lasciano mentre navigano online.
Soddisfazione per la conclusione dell’operazione è stata espressa che da Crif, che per voce del manging director, digital services, Enrico Lodi, ha sottolineato come l’investimento in Fido confermi l’impegno della società nel semplificare la vita dei consumatori e delle pmi sfruttando le soluzioni dell’offerta di Crif Digital.
Evidentemente, non è questo il primo investimento di Crif nel settore fintech. Appena poche settimane fa l’operatore bolognese aveva investito nelle startup fintech/insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Cripitalia, mentre a febbraio è entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm. Poco prima era stato invece annunciato l’investimento del fondo venture capital Neva First.
A sua volta, Crif ad aprile aveva emesso un bond da 45 milioni di euro a 12 anni, sottoscritto da Pricoa Private Capital, all’interno di un’intesa siglata nel 2016.
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