Agenzia delle Entrate: da gennaio 2021 ripartono le cartelle esattoriali, ecco chi dovrà pagare

Prima o poi, si sapeva, l’Agenzia delle Entrate avrebbe ripreso la sua attività di ricerca degli evasori e di quanti sono ad oggi in debito con il Fisco. Riparte insomma l’invio delle notifiche delle cartelle esattoriali ma con alcune eccezioni.

Per quanto riguarda infatti quei contribuenti con pagamenti in sospeso relativi a cartelle in scadenza nel periodo che va dall’8 marzo al 31 dicembre 2020, l’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate riparte il 31 gennaio, nuova data di scadenza.

Il pagamento delle rate 2020 delle definizioni agevolate ancora in vigore, ma che non avrebbero alcun termine di tolleranza viene rimandata al 1° marzo 2021. Ma vediamo in maniera più chiara quali sono le disposizioni contenute nel decreto Ristori Quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 novembre 2020.

Cartelle esattoriali: si riparte dal 2021

Il pagamento delle cartelle esattoriali non può essere ulteriormente procrastinato, e a dirlo chiaro e tondo è lo stesso sito dell’Agenzia delle Entrate, in una sezione del quale si possono leggere tutte le novità nell’ambito dell’attività di riscossione di quanto dovuto all’Erario.

L’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi ha infatti provveduto a combinare tutte le novità contenute nel decreto Ristori Quater con le altre disposizioni che riguardano l’attività di riscossione del Fisco che sono state oggetto prima del decreto Cura Italia, poi del decreto Rilancio, per incontrare infine le nuove scadenze introdotte con il decreto Agosto.

Per i contribuenti è chiaramente fondamentale avere ben chiaro quali sono le scadenze da rispettare, ed essere al corrente delle novità che riguardano il rapporto con il concessionario della riscossione. Insomma bisogna poterci vedere chiaro, anche perché non è poco ad essere in gioco, e trovarsi impreparati al momento dell’arrivo delle cartelle esattoriali non è il massimo.

Il primo punto da chiarire è sicuramente che il decreto Ristori Quater non ha introdotto alcuna modifica circa la disciplina della riscossione, e non ha introdotto cambiamenti significativi, che sono intervenuti invece dopo il decreto Agosto.

Tornano le cartelle esattoriali, ma quando bisogna pagare?

È chiaramente una delle prime domande che vengono in mente quando si tratta di saldare il proprio conto con il Fisco, l’altra è: “quanto bisogna pagare?”. A questa seconda domanda la risposta la potrà dare solo il commercialista, ma per il “quando” il discorso è molto più semplice.

Consultando la documentazione del caso, possiamo dedurre che tutti i pagamenti rimangono sospesi fino al prossimo 31 dicembre 2020, il che significa che resta tutto fermo per qualche settimana ancora, e ciò riguarda le cartelle esattoriali tributarie e non tributarie, gli avvisi di addebito e di accertamento, che sono stati affidati all’agente di riscossione e che avevano la scadenza fissata a partire dall’8 marzo fino al 31 dicembre 2020.

Qui poi c’è da fare già una prima distinzione, perché per quelle città e province del nord Italia che sono state inserite in zona rossa prima del lockdown nazionale, la data di riferimento è invece quella del 21 febbraio 2020, sempre fino al 31 dicembre. In entrambi i casi i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio 2021.

Abbiamo poi un’altra data, quella del 1° gennaio 2021, alla quale scatta il nuovo invio delle notifiche delle cartelle esattoriali di pagamento. Stesso discorso anche per gli altri atti in mano all’agente della riscossione, e scatteranno anche gli obblighi derivanti dai pignoramenti verso terzi.

Per quel che riguarda quest’ultimo caso in maniera specifica, ricordiamo che gli obblighi erano stati sospesi ma riprenderanno appunto con l’avvento del nuovo anno.

Cartelle esattoriali: azzerati i cinque giorni di tolleranza

Ci sono poi alcuni aspetti che devono necessariamente essere presi attentamente in considerazione. Il decreto Ristori Quater ha fatto slittare al 1° marzo 2021 la scadenza per poter effettuare il versamento delle rate in scadenza nel 2020 per tre tipi di definizioni agevolate e cioè rottamazione ter, saldo e stralcio e definizione agevolata delle risorse Ue.

In questo caso però bisogna prestare molta attenzione ad un particolare. Il pagamento per queste scadenze è fissato attualmente al prossimo 1° marzo 2021, ma dovrà essere effettuato necessariamente entro quella data, senza neppure un giorno di ritardo.

Normalmente infatti è possibile pagare con fino a 5 giorni di ritardo, in base al limite di tolleranza stabilito dall’articolo 3 comma 14-bis del decreto legge 119 del 2018. In questo caso però i cinque giorni di tolleranza non ci sono ed anche il ritardo di un solo giorno comporterebbe la perdita dei benefici delle suddette definizioni agevolate.

Cartelle esattoriali: la rateizzazione dei debiti

Il decreto Ristori Quater apre anche una nuova possibilità per chi deve ancora mettersi in pari con il Fisco, quella di optare per la rateizzazione dei debiti. Ma vediamo di cosa si tratta più esattamente.

I contribuenti che devono rimediare ad eventuali scadenze intervenute nelle definizioni agevolate hanno oltre un anno di tempo grazie al decreto Ristori Quater. Per chi si ritrova con piani di rateizzazioni decaduti prima della sospensione dell’attività di riscossione dovuta all’emergenza Coronavirus sarà possibile servirsi di una finestra temporale fino al 31 dicembre 2021.

In questo lasso di tempo, di oltre un anno appunto, il debitore che deve rimettersi in pari con il Fisco potrà presentare una nuova richiesta di dilazione senza che debba necessariamente saldare le rate scadute relative al precedente piano di pagamento.

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