
La Legge di Bilancio 2026 è in piena fase di definizione e, come ogni anno, il Governo si trova a dover bilanciare risorse limitate e richieste crescenti. Il testo definitivo dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2025 per entrare in vigore dal 1° gennaio 2026, ma già oggi emergono le prime misure su cui si sta concentrando l’esecutivo. Le priorità sono chiare: alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio, sostenere le famiglie e intervenire su pensioni e occupazione, con una serie di provvedimenti mirati anche alla semplificazione dei servizi pubblici.
Tra le proposte più discusse figurano: detassazione di tredicesima e straordinari, nuova riforma dell’Isee, rottamazione delle cartelle esattoriali, aumento dei buoni pasto esentasse, libri scolastici detraibili, semplificazione per il cambio del medico di base, proroga dei dehors e interventi mirati sul fronte previdenziale.
Taglio Irpef e alleggerimento fiscale per il ceto medio
La misura di punta sarà il taglio dell’Irpef, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sulle fasce di reddito comprese tra 28.000 e 50.000 euro. Si tratta del segmento più rappresentativo della popolazione, su cui grava la parte più pesante del prelievo fiscale. Il Governo intende estendere il secondo scaglione fino a 60.000 euro e abbassare l’aliquota dal 35% al 33%, ma l’intervento potrebbe essere ridimensionato in base alle coperture effettive. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha ribadito che il ceto medio non deve più essere penalizzato e che chi guadagna 40.000 o 50.000 euro non può essere considerato “ricco”.
Nuova rottamazione quinquies e saldo e stralcio
Uno dei capitoli più delicati riguarda il cosiddetto “magazzino fiscale”, ovvero le cartelle esattoriali ancora da riscuotere, che superano i 1.300 miliardi di euro. Per affrontare il problema, il Governo sta studiando una nuova rottamazione quinquies che permetta di distinguere i debiti recuperabili da quelli ormai inesigibili. L’ipotesi è un piano di pagamento fino a 108 rate in 9 anni (in alternativa 96 rate in 8 anni), con rate minime da 50 euro. Potrebbero inoltre essere introdotti criteri selettivi per evitare abusi, affiancando alla rottamazione un saldo e stralcio parziale per i debiti minori e per le famiglie più fragili.
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Riforma dell’Isee e sostegno alle famiglie
La manovra 2026 punta anche su un rafforzamento del pacchetto famiglia, con uno stanziamento complessivo compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di euro. Tra le novità più attese c’è la riforma dell’Isee, che potrebbe escludere l’abitazione principale dal calcolo del valore, ma solo entro un certo limite catastale (ipotizzato intorno ai 100.000 euro).
Confermati e potenziati anche alcuni incentivi già in vigore: il mese aggiuntivo di congedo parentale retribuito all’80% e il bonus mamme con almeno due figli. Inoltre, si valuta l’introduzione del quoziente familiare, un sistema di detrazioni fiscali più equo per i nuclei numerosi, finalizzato ad aumentare la natalità e sostenere il reddito delle famiglie italiane.
Pensioni: addio a Quota 103 e nuove regole in arrivo
Sul fronte previdenziale, non è prevista una vera riforma strutturale ma piuttosto una revisione mirata. È probabile la fine di Quota 103, mentre si studia un meccanismo più flessibile per l’uscita dal lavoro. Il Governo vuole bloccare l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi previsto nel 2027 a causa dell’adeguamento Istat, almeno per le categorie più fragili come i lavoratori precoci e quelli usuranti.
Inoltre, si lavora per estendere la pensione anticipata a 64 anni, oggi riservata ai contributivi puri, anche a chi rientra nel sistema misto, con il calcolo dell’assegno interamente contributivo. Potrebbero essere inclusi nel requisito economico anche Tfr e fondi pensione, in modo da ampliare la platea dei beneficiari.
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Detassazione di tredicesima, straordinari e festivi
Un’altra misura in fase di studio riguarda la detassazione delle ore straordinarie, del lavoro festivo e della tredicesima. L’obiettivo è aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti e stimolare i consumi interni. L’idea, sostenuta dal vicepremier Antonio Tajani, prevede una flat tax agevolata per tutte le forme di lavoro aggiuntivo e per la mensilità extra. Attualmente i premi di produttività fino a 3.000 euro sono tassati al 5% per redditi sotto gli 80.000 euro, ma la nuova proposta potrebbe ampliare notevolmente la platea e la tipologia di redditi interessati.
Libri scolastici e spese educative detraibili
Novità anche per le famiglie con figli in età scolare: la manovra mira a rendere detraibili i libri di testo e parte del materiale scolastico, oggi esclusi dalle agevolazioni fiscali. Attualmente le spese per l’istruzione sono detraibili al 19% su un massimo di 1.000 euro per figlio, ma comprendono solo tasse d’iscrizione, mensa, trasporto e attività integrative. L’inclusione dei libri nel pacchetto delle detrazioni rappresenterebbe un sollievo economico importante per milioni di famiglie.
Buoni pasto: soglia esentasse fino a 10 euro
Tra le misure più concrete e immediate figura l’aumento della soglia esentasse per i buoni pasto, che potrebbe passare dagli attuali 8 a 10 euro per i formati elettronici (e da 4 a 6 euro per quelli cartacei). Secondo le prime simulazioni, il vantaggio medio per i lavoratori sarebbe di circa 400-500 euro annui, con effetti positivi anche sui consumi e sulla filiera della ristorazione.
Semplificazioni: cambio medico in farmacia e dehors prorogati
La Legge di Bilancio 2026 dovrebbe introdurre anche misure di semplificazione amministrativa, tra cui la possibilità di cambiare medico di base direttamente in farmacia, evitando le lunghe code alle Asl. Prevista anche la proroga fino al 30 giugno 2027 della liberalizzazione dei dehors di bar e ristoranti, inizialmente concessa durante la pandemia, in attesa di un riordino definitivo delle concessioni su suolo pubblico.
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