Il peso della crisi politica italiana ha prodotto effetti sull’euro, che ieri ha caratterizzato il cambio EURUSD fino a un minimo di 1,1513 per poi recuperare fino a 1,1560 e, mentre stiamo scrivendo, sfiorare quota 1,1600. La dinamica di indebolimento e ripresa dell’euro si è poi replicata contro tutte le principali valute.
Al di là di ciò, sul fronte asiatico sta ritornando una forte incertezza dopo che la Casa Bianca a sorpresa ha annunciato che entro il 15 giugno verrà stilata la lista di prodotti su cui verranno applicati i dazi alle importazioni cinesi (per un importo equivalente di 50 miliardi di dollari). Si tratta di una mossa parzialmente sorprendente, visto e considerato che appena pochi giorni fa Cina e USA avevano dichiarato che ci sarebbe stata una pausa sul fronte dei dazi, mentre proseguono i negoziati fra i ministeri competenti: a dimostrazione di ciò, nel weekend è previsto un incontro a Pechino proprio finalizzato a proseguire le trattative.
Anche al fine di limitare le ripercussioni, la Cina si è limitata a rispondere all’annuncio di ieri affermando che tale mossa non è fuori dalle proprie aspettative, ma è chiaro che il dinamismo imprevedibile di Trump potrebbe creare qualche turbolenza nel continente asiatico. Non è inoltre ancora chiaro il destino dell’importante incontro tra l’amministrazione Trump e la Corea del Nord.
Rimanendo in ambito europeo, la sterlina ha per il momento posto in pausa i timori derivanti da Brexit, con il focus che ora rimane completamente sulla situazione italiana, che può favorire transitoriamente la sterlina.
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