Una banconota in dollari e una in sterline
Dollaro e Sterlina - BorsaInside.com

Il cambio sterlina/dollaro (GBP/USD) si avvia verso il 2026 dopo un anno, il 2025, che ha smentito molte delle attese formulate dai mercati all’inizio del ciclo. In un contesto globale segnato da rallentamento economico, politiche monetarie restrittive in fase di transizione e crescenti incertezze geopolitiche, la sterlina britannica ha mostrato una solidità superiore alle previsioni. Tuttavia, secondo le più recenti analisi di Morgan Stanley, questa fase di sovraperformance potrebbe progressivamente esaurirsi nel corso del prossimo anno. Il trend, quindi, è destinato a cambiare (almeno secondo le stime).

Per gli investitori che sono attivi sul mercato forex usando broker come FP Markets (riconosciuto per offrire alcuni degli spread più bassi sulle principali coppie valutarie), il 2026 si preannuncia come un anno di opportunità selettive, in cui sarà fondamentale interpretare correttamente l’evoluzione della politica monetaria e del differenziale di rendimento tra sterlina e dollaro.

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Perché la sterlina ha sorpreso il consensus nel 2025

All’inizio del 2025 il sentiment sulla sterlina era prevalentemente prudente. Molti operatori ritenevano che l’economia britannica avrebbe faticato a sostenere livelli di crescita adeguati e che la Bank of England sarebbe stata costretta a intervenire con un ciclo di tagli relativamente rapido. Nonostante queste aspettative, il pound ha beneficiato di una combinazione favorevole di fattori che ne ha sostenuto il cambio contro il dollaro USA.Il principale elemento di supporto è stato il livello dei tassi di interesse, rimasto sufficientemente elevato da rendere la sterlina appetibile in termini di carry. Questo rendimento aggiuntivo ha attratto flussi di capitale senza però generare timori significativi sul fronte fiscale o sulla sostenibilità del debito pubblico. Parallelamente, il dollaro statunitense ha mostrato una debolezza diffusa, favorendo un apprezzamento delle valute del G10, inclusa la sterlina.

Un ulteriore elemento determinante è stato il contenimento della volatilità. La stabilità dei mercati ha consentito agli investitori di mantenere esposizioni sulla sterlina con un profilo di rischio relativamente controllato, rafforzando il posizionamento lungo sulla valuta britannica.

Il ruolo del “Sterling Scowl” e il cambio di regime atteso

Morgan Stanley interpreta la dinamica del 2025 attraverso il proprio modello analitico noto come Sterling Scowl, che mette in relazione il livello di carry offerto dalla sterlina con il grado di volatilità del cambio. Nel corso dell’ultimo anno, questa combinazione è risultata particolarmente favorevole, collocando la valuta in una zona di equilibrio in cui il rendimento compensava ampiamente il rischio percepito.

Secondo la banca di investimento Usa, questo assetto non è destinato a durare. Nel 2026, il rafforzamento del processo disinflazionistico, l’allentamento graduale del mercato del lavoro e il venir meno dello stimolo fiscale dovrebbero spingere gli investitori a prezzare in modo più deciso un ciclo di politica monetaria accomodante. Questo cambiamento di aspettative è destinato a ridurre progressivamente il vantaggio di carry che ha sostenuto la sterlina nel 2025.

Politica monetaria e impatto sul GBP/USD nel 2026

Il punto centrale dello scenario delineato da Morgan Stanley riguarda la traiettoria dei tassi di interesse nel Regno Unito. Gli economisti della banca ritengono che i mercati si abitueranno gradualmente all’idea di un Bank Rate diretto verso il 2,75 per cento, livello coerente con un contesto di inflazione più moderata e crescita economica contenuta.

Nel breve termine, e in particolare nel primo trimestre del 2026, il cambio GBP/USD potrebbe ancora beneficiare della debolezza strutturale del dollaro USA. In questa fase, non è esclusa una temporanea risalita del cambio verso area 1,36. Tuttavia, questa forza iniziale sarebbe destinata a lasciare spazio a una fase di sottoperformance relativa, con la sterlina che potrebbe muoversi in linea o leggermente peggio rispetto ad altre valute europee, seguendo una dinamica simile a quella dell’euro.

Morgan Stanley sottolinea che, pur non trasformandosi in una vera valuta di finanziamento, la sterlina potrebbe perdere parte del suo appeal strategico, uscendo progressivamente dalle preferenze degli investitori orientati al carry trade.

Crescita economica o rendimento: quale driver prevarrà?

Un aspetto chiave del 2026 sarà comprendere se il mercato tornerà a focalizzarsi maggiormente sulla crescita economica piuttosto che sul differenziale di rendimento. In uno scenario più costruttivo, un miglioramento della produttività, supportato anche dagli investimenti in tecnologie legate all’intelligenza artificiale, potrebbe rafforzare la fiducia sull’economia britannica e offrire un parziale sostegno alla sterlina.

Al contrario, uno scenario meno favorevole sarebbe caratterizzato da nuove preoccupazioni fiscali o da un ciclo di allentamento monetario più aggressivo del previsto. In particolare, un percorso dei tassi verso il 2 per cento viene considerato da Morgan Stanley come uno dei principali fattori di rischio ribassista per la valuta britannica.

Implicazioni operative per gli investitori forex

In questo contesto, il cambio GBP/USD, dopo i movimenti dell’ultimo anno ben visibili dal grafico in alto, resta una delle coppie più interessanti per l’operatività sul forex nel 2026. Tuttavia, e questo è il dato che si deduce dalla riflessione di Morgan Stanley, l’approccio dei trader dovrà essere più flessibile rispetto al 2025, con una maggiore attenzione al timing e alla gestione del rischio. La possibilità di alternare fasi di forza e debolezza rende particolarmente rilevante l’efficienza dei costi di trading.

Per questo motivo, molti investitori guardano a broker come FP Markets (qui la recensione), che consentono di operare su sterlina e dollaro con spread ridotti, elemento cruciale in uno scenario di maggiore rotazione delle posizioni e di mercati più sensibili ai dati macroeconomici. Non solo ma FP Markets permette anche agire con la massima velocità possibile di esecuzione degli ordini massimizzando in questo modo le potenziali occasioni operative.

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Cosa devono ricordare gli investitori in vista del 2026

Il 2026 potrebbe segnare la fine della fase più favorevole per la sterlina, senza tuttavia trasformare il quadro in uno scenario apertamente negativo. Secondo la banca d’affari usa Morgan Stanley, la valuta di Sua Maestà si muoverà in un contesto più equilibrato, in cui il venir meno del vantaggio di carry sarà solo parzialmente compensato dai fondamentali economici. Per gli investitori forex, il GBP/USD continuerà a offrire opportunità interessanti, soprattutto se affrontato con una strategia disciplinata e con il supporto di infrastrutture di trading efficienti proprio come quelle messe a disposizione da FP Markets.

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