La sterlina britannica continua a mostrare segnali di debolezza sui principali mercati valutari, tanto da essere molto vicina a chiudere in ribasso la terza settimana di fila terza settimana sia contro il dollaro statunitense sia contro l’euro. Tutto questo mentre gli investitori continuano ad essere concentrati sull’evoluzione della politica monetaria della Bank of England (BoE) e sulle implicazioni del prossimo Autumn Statement, il bilancio del governo britannico atteso entro fine mese.
In particolare la decisione della BoE di mantenere invariati i tassi di interesse ha deluso le aspettative più accomodanti di una parte del mercato, che sperava in un taglio immediato di 25 punti base. L’appuntamento, però, dovrebbe essere solo rinviato perchè sia gli equilibri interni del voto che gli stessi segnali che sono arrivati dal governatore Andrew Bailey hanno rafforzato l’ipotesi di un primo taglio già nella riunione di dicembre.
L’atteggiamento della banca centrale britannica sembra riflettere la volontà di bilanciare il rallentamento dell’inflazione con la necessità di sostenere un’economia in fase di stagnazione. Gli ultimi market mover infatti hanno mostrato un indebolimento del mercato del lavoro e un’inflazione che si avvicina agli obiettivi fissati dalla stessa BoE. Se la tendenza dovesse essere confermata non ci sarebbero dubbi sul fatto che il 2026 possa essere per la Bank of England un anno all’insegna dell’allentamento monetario strutturale (nel senso non provvedimenti una tantum ma un vero e proprio ciclo).
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Per la Sterlina britannica sono tre settimane di pressione
E vediamo adesso un pò di numeri. Mentre è in corso la redazione dell’articolo la sterlina sta perdendo circa lo 0,27% attendendosi a quota 1,3105 contro il dollaro Usa. Se questa tendenza dovesse essere confermata, per la valuta di Sua Maestà l’ottava si chiuderebbe con un rosso di mezzo punto percentuale. Il trend ribassista rispetto alle settimane precedenti (rispettivamente chiuse a -1,1 per cento e a -0,9 per cento) è in attenuazione, ma è evidente che c’è! Con il rosso di questa settimana, sarebbero quindi tre le ottave consecutive di ribasso.
Sul fronte europeo, il cross GBP/EUR mostra un movimento molto simile. La moneta unica è in rialzo di un quarto di punto percentuale a circa 88,1 pence. In questo caso la progressione settimanale è dello 0,44 per cento. E’ palese che l’euro stia beneficiando di un contesto di maggiore stabilità, poiché i mercati prevedono che la Banca Centrale Europea sia orientata a mantenere il tasso chiave al 2 per cento almeno fino al 2027.
Risultato di queste due tendenze, è una sterlina in fase discendente penalizzata dal posizionamento prudente degli investitori e dall’incertezza politica interna alla Gran Bretagna. Le aspettative di un pacchetto di austerità nella legge di bilancio, volto a creare spazio di manovra fiscale per il futuro, contribuiscono a mantenere elevata la volatilità di GBP.
Dinamiche internazionali e ruolo del dollaro
A rafforzare la pressione sulla sterlina sta contribuendo la forza relativa del dollaro Usa, sostenuto da una Federal Reserve ancora orientata su una linea restrittiva. Nonostante alcune preoccupazioni sulla crescita statunitense, il differenziale di rendimento tra i titoli britannici e quelli americani rimane favorevole al dollaro. I rendimenti dei Gilt a due anni, molto sensibili alle aspettative sui tassi, sono risaliti al 4,11 per cento. Per gli analisti questo è un segnale molto chiaro sul fatto che il mercato stia rivalutando le tempistiche di un eventuale taglio. Attualmente la probabilità di una riduzione di 25 bps dei tassi BoE nel entro dicembre, è prezzata al 60 per cento ed rappresenta lo scenario dominante.
In questo contesto eventuali correzioni da parte di GBP non dovrebbero stupire più di tanto.
Analisi tecnica GBP/USD e GBP/EUE e prospettive future
Dal punto di vista tecnico, la coppia GBP/USD ha rotto al ribasso il supporto psicologico di 1,3150, aprendo spazio verso i prossimi livelli chiave in area 1,3000. Un eventuale ritorno sopra 1,3250 segnalerebbe solo un rimbalzo tecnico e non dovrebbe essere intesa come inversione strutturale. Un mancato rialzo sopra 1,3150 sarebbe invece la prova provata che la pressione ribassista resta alta.
Il cambio EUR/GBP, invece, ha varcato la resistenza di 0,88 e ciò rende possibile un proseguimento del trend rialzista della moneta unica fino a 0,8860-0,8900.
Dinanzi a questo quadro non c’è da stupirsi se Lee Hardman, senior currency analyst di MUFG, si sia spinto ad affermare che la debolezza della sterlina possa anche proseguire fino alla fine dell’anno (quindi ben oltre le tre settimane consecutive di rosso) nel caso in cui l’inflazione di ottobre e quella di novembre dovessero confermare un possibile rallentamento.
A fargli eco anche Chris Turner, responsabile globale della strategia FX di ING, secondo il quale c’è spazio per una sterlina più debole anche perchè il mercato non sembra aver ancora prezzato fino in fondo il taglio dei tassi a dicembre.
Da qui ecco gli scenari che si potrebbero avere per i prossimi mesi.
Lo scenario base è quello dei taglio dei tassi a dicembre. Un allentamento di 25 bps nella prossima riunione BoE favorirebbe una ulteriore flessione della sterlina. Il target tecnico per GBP/USD si collocherebbe in area 1,28-1,29, mentre EUR/GBP potrebbe mantenersi sopra 0,88.
C’è poi lo scenario ribassista. Se il bilancio di fine mese dovesse introdurre misure fiscali restrittive e l’inflazione dovesse continuare a rallentare, la BoE potrebbe trovarsi costretta a tagliare i tassi anche nel primo semestre 2026. In questo contesto, il cross GBP/USD potrebbe scendere verso 1,26 e EUR/GBP potrebbe superare quota 0,89.
Uno scenario alternativo si avrebbe con dati macro migliori delle attese. Ad esempio una crescita superiore alle attese andrebbe a ritardare i tagli, offrendo spazio per un temporaneo rimbalzo tecnico fino a 1,33 USD e 1,14 EUR/GBP. Ad oggi questa ipotesi è quella meno probabile.
Come sfruttare la volatilità della Sterlina con i CFD
Non è necessario essere dei grandi esperti di forex, per intuire che lo scenario attuale offre possibilità di ingresso interessanti per i trader. La volatilità elevata e il chiaro orientamento tecnico permettono di impostare strategie CFD sia direzionali sia di breve periodo.
In particolare per quello che riguarda il cross GBP/USD si può pensare di sfruttare la possibile estensione del ciclo di debolezza in attesa di conferme dal fronte BoE. Per quanto concerne EUR/GBP, invece si può pensare di approfittare del supporto tecnico dell’euro e del momentum negativo sulla sterlina. Assumendo questa prospettiva, si può considerare un ingresso sopra quota 0,8800 con obiettivo 0,8920 (stop loss sotto 0,8740).
I contratti per differenza sui cross GBP/USD e EUR/GBP consentono di operare su movimenti rialzisti e ribassisti con l’uso della leva, ma richiedono una gestione rigorosa del rischio perchè se da un lato la leva amplifica la portata dell’operazione dall’alto fa salire anche il livello di rischio. È quindi consigliabile mantenere posizioni dimensionate rispetto al capitale e adottare sempre ordini automatici di protezione.
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