L’impatto del coronavirus sulle economie internazionali è evidentemente devastante, ma non tutti i Paesi usciranno dalla crisi nello stesso modo e con le stesse velocità. Una riflessione che vale anche – e soprattutto – per gli emergenti, con gli esperti di Pictet Asset Management che hanno individuato in Egitto e Ucraina due delle nazioni che potrebbero subire una spinta propulsiva molto importante una volta – speriamo, presto – archiviata la pandemia del nuovo coronavirus.

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Secondo gli esperti della società di asset management, infatti, pur gravati da un notevole debito pubblico, sia l’Egitto che l’Ucraina stanno mostrando delle prospettive di sviluppo particolarmente incoraggianti, che potrebbero sfociare in un ulteriore miglioramento della loro capacità di ridurre il debito.

Ucraina

In particolare, l’Ucraina è ad oggi un debitore netto totalmente dipendente dai flussi di capitale esteri, e tali flussi potrebbero essere favoriti dall’intesa di finanziamento con il Fondo monetario internazionale, che impone a Kiev diverse condizioni che potrebbero favorire un miglioramento delle proprie prospettive economiche, come un ruolo meno marcato dello Stato e degli oligarchi, oltre alla lotta alla corruzione.

Egitto

Anche l’Egitto, come l’Ucraina, ha un problema evidente di alto debito pubblico, pari al 101,2% del Pil nel terzo trimestre 2019, pur in calo grazie alle attività di consolidamento fiscale. Gli esperti della società di AM notano altresì che ad essere in calo è anche il deficit delle partite correnti, grazie alle rimesse e al saldo commerciale dei servizi. Arrivano segnali positivi anche dalla politica monetaria, con le restrizioni che hanno consentito la flessione dell’inflazione al 7,2% a gennaio 2020 (era del 33% a luglio 2017).

Previsioni

Alla luce di ciò, gli esperti di Pictet AM individuano delle interessanti prospettive di crescita per i due Paesi, con l’Ucraina che conferma le proprie prerogative nonostante una recente perdita di slancio, e l’Egitto che può vantare prospettive di crescita sicuramente positive, anche in virtù degli imponenti investimenti in progetti come lo sviluppo del Canale di Suez o alla scoperta di un giacimento di gas da 850 milioni di metri cubi a Zohr.

Naturalmente, gli investimenti in mercati emergenti e, in particolar modo, quelli in Ucraina e in Egitto, non sono certamente privi di rischi.

In particolare, per l’Ucraina il rischio maggiore riguarda la tenuta del governo e il possibile rallentamento delle riforme. Per l’Egitto, invece, le condizioni attuali potrebbero essere poste in crisi dalle rimesse sotto pressione e dal rallentamento del turismo dovuto alla pandemia di coronavirus.

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