Dalla pandemia possono nascere inaspettate opportunità per i mercati emergenti. È questo il tenore della nota odierna a cura di Kristjan Mee, Strategist, Research and Analytics, di Schroders, che ritiene come le economie emergenti potrebbero riemergere più forti dalla pandemia. Cerchiamo di scoprire il perché.
Pandemia, perché è un’opportunità per gli emergenti
Schroders rammenta come il motivo principale per cui diversi Paesi emergenti sono stati in difficoltà negli ultimi 10 anni è l’incapacità di accumulare sufficienti risparmi. È il caso di Brasile, Sudafrica e Messico, che hanno tassi di risparmio ben al di sotto di quanto necessario per finanziare l’economia. Ne è derivata una crescita strutturalmente molto bassa, con inflazione elevata e crescenti livelli di debito pubblico.
Ora, per poter ridurre il differenziale tra risparmi e investimenti, tali Paesi hanno dovuto gestire i deficit delle partite correnti, rendendoli dipendenti dagli afflussi di capitale straniero. Nel momento in cui il sentiment verso i mercati emergenti si è inasprito, intorno alla metà dello scorso decennio, gli afflussi si sono interrotti, portando a una persistente debolezza delle valute emergenti.
Nel contesto attuale registriamo però un deciso aumento della spesa pubblica, e un contemporaneo incremento dei risparmi privati, più dei deficit pubblici. Probabilmente alcuni di questi miglioramenti si invertiranno una volta che le restrizioni saranno allentate, ma la crescita dei risparmi privati è stata una tendenza di lungo periodo in molti Paesi, già prima del Covid-19.
Tale situazione ha beneficiato le emissioni dei titoli di Stato dei Paesi emergenti, finanziate quasi esclusivamente dagli investitori locali piuttosto che dagli investitori stranieri. Questo potrebbe aiutare a porre fine alla forte debolezza della valuta che ha pesato sugli asset delle economie emergenti nell’ultimo decennio.
Il ciclo delle materie prime
Un’altra determinante fondamentale è rappresentato dal prezzo delle commodity. Il Bloomberg Spot Commodity Index è cresciuto del 72% da marzo 2020, e si trova sui livelli massimi dal 2011, con buone probabilità di ritenere che questo potrebbe essere l’inizio di un super ciclo delle materie prime.
Un livello più elevato dei prezzi delle commodity è evidentemente cruciale per molti Paesi emergenti, che hanno affrontato diverse difficoltà negli ultimi 10 anni, soprattutto in America Latina.
La crescita degli scambi commerciali
L’ultimo driver su cui gli analisti di Schroders si concentrano è legato al fatto che gli scambi commerciali a livello globale sono in ripresa, con i volumi di export che sono rimbalzati e si trovano ora su livelli superiori al pre-Covid, spinti anche dalle misure di stimolo fiscale.
Valutato che diversi Paesi emergenti dipendono fortemente dalle esportazioni, l’aumento degli scambi globali è un fattore cruciale.
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