Gli ultimi dati che arrivano sul prezzo dei future Ttf negoziati ad Amsterdam, benchmark del gas europeo, confermano che è ancora in corso l’impennata dei prezzi dei prodotti energetici sui mercati internazionali: il gas sale infatti a 230,5 euro al megawattora (+ 2,1%), mentre l’Europa è impegnata a riempire gli stoccaggi nel disperato tentativo di evitare una mancanza di gas durante l’inverno per effetto di uno stop delle forniture russe.
La corsa al gas sta manifestando i suoi effetti anche in altri mercati internazionali, come quello asiatico, dove il prezzo spot dell’indice benchmark per il gas liquefatto ha sfiorato i 60 dollari per un milione di Btu, il livello più elevato dallo scoppio della guerra in Ucraina, e sei volte i valori medi per questo periodo dell’anno. Crescono anche i prezzi del petrolio, con il Wti a 89,3 dollari e il Brent a 95,2 dollari, sulla scia del calo delle scorte Usa, che allentano i timori di un calo della domanda.
Intanto, dalla Russia arrivano le nuove ingerenze sulle elezioni, con il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitri Medvedev, che si è detto desideroso di “vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente. Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità”.
Immediata è stata la risposta delle cancellerie europee. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è detto preoccupato per l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane, invitando tutte le forze politiche italiane a prendere le distanze in maniera netta dalla propaganda russa.
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