Durante l’audizione al Parlamento europeo il numero 1 della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha ribadito il messaggio che era già stato formulato lo scorso 26 gennaio: la zona euro sta crescendo con un ritmo robusto e pur sempre superiore a quelle che erano le attese.
La fase di espansione economica è diffusa a tutta l’area, la dispersione dei tassi di crescita tra Paesi è sui minimi da 20 anni a questa parte. Anche la crescita degli occupati è cresciuti nel corso negli ultimi mesi, conferendo un congruo ottimismo agli economisti, che ora ragionevolmente si attendono un’accelerazione del reddito da lavoro, a sostegno dei consumi privati.
Di riflesso, il consiglio di politica monetaria dell’istituto centrale sembra essere più fiducioso su di un ritorno dell’inflazione al target (2%) nel medio periodo, ma ha anche precisato che attualmente è sicuramente troppo presto per poter dichiarare vittoria. Nelle sue affermazioni Draghi ha dunque precisato che ancora una volta è opportuno mantenere un approccio “prudente e persistente” nella gestione della politica monetaria.
Il numero 1 dell’Eurotower ha poi aggiunto che le decisioni del Consiglio continueranno ad essere guidate dai progressi dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%, e che la policy monetaria evolverà a seconda all’andamento dei dati in modo tempestivo. Draghi ha infine sottolineato che la recente volatilità del tasso di cambio potrebbe avere implicazioni per il sentiero di inflazione nel medio termine e che pertanto va tenuta sotto stretto monitoraggio.
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