
La giornata di giovedì è stata drammatica per SIG Group AG, colosso svizzero del packaging quotato alla Borsa di Zurigo, che ha visto il proprio titolo crollare di oltre il 18%. Alla base del tonfo ci sono tre fattori chiave: il profit warning per il 2025, il blocco del dividendo e l’annuncio di oneri straordinari compresi tra 310 e 360 milioni di euro legati a una revisione strategica di ampio respiro.
Previsioni riviste al ribasso
Il gruppo ha comunicato che la crescita delle vendite attesa per il 2025 sarà modesta o addirittura piatta, ben lontana dalla precedente stima che indicava almeno un +3%. Anche il margine EBITDA rettificato subirà una contrazione, scendendo al 24-24,5% contro il precedente target del 24,5-25,5%. Secondo le stime di Jefferies, questa nuova guidance comporta un taglio del 7-12% agli utili per azione (EPS) previsti per l’anno prossimo.
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Un titolo già sotto pressione
Il tonfo arriva in un anno già complesso: da gennaio, le azioni SIG hanno perso circa il 27%. Gli analisti ricordano che i dubbi su un ridimensionamento degli utili erano già emersi dopo l’uscita dell’amministratore delegato a inizio anno e la revisione al ribasso presentata con i conti del secondo trimestre.
La revisione strategica e gli oneri straordinari
Il nuovo piano industriale prevede la cessione delle attività non asettiche di minori dimensioni, considerate non strategiche. Questa decisione comporterà un impatto notevole sui conti: fino a 360 milioni di euro di oneri non ricorrenti, di cui circa il 90% di natura non monetaria legato a svalutazioni delle relazioni con i clienti. Tra i costi figurano anche 75-100 milioni di euro che incideranno direttamente sull’EBITDA.
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Dividendo sospeso e focus sul debito
Un altro elemento che ha colpito negativamente il mercato è la sospensione del dividendo 2025. La società ha spiegato che la priorità sarà ora ridurre i livelli di indebitamento, una mossa definita dagli analisti di Jefferies come una “sorpresa negativa” per gli investitori.
Impatti sull’intero settore del packaging
Secondo gli esperti, la crisi di SIG potrebbe avere ripercussioni anche sulle aziende concorrenti. In particolare, sono attesi effetti sui volumi di cartone per imballaggi liquidi (LPB) e sul comparto del consumo on-the-go, con potenziali ricadute su gruppi come Stora Enso (STERV/BILL) e Huhtamaki (HUH1V). Nel terzo trimestre, gli analisti prevedono un indebolimento generalizzato della domanda e dei volumi in tutto il settore carta e imballaggi.
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