portafoglio recessione

Da settimane non si parla d’altro che del forte rischio recessione che l’Europa sta correndo. Da un lato abbiamo una serie sempre più lunga di analisti che lanciano allarmi sulla possibilità che il Vecchio Continente passi dall’emergenza inflazione a quella economica mentre dall’altro abbiamo una banca centrale (la BCE) che prova a gettare acqua sul fuoco e a tranquillizzare i mercati affermando che il rischio recessione è trascurabile.

Ora, non tenendo conto che la BCE pompiere di oggi è la stessa che neppure un anno fa parlava di inflazione destinata ad essere transitoria (e sappiamo tutti come è andata a finire), chi ha ragione? L’Europa è destinata ad entrare in recessione o no? E nel caso in cui si prospetti uno scenario recessione, come è meglio investire? Sono queste le domande a cui proveremo a dare una risposta nei prossimi paragrafi.

Prima di scendere nel dettaglio, però, una precisazione: in questo articolo non parleremo di investimenti specifici ma di accortezze da adottare per investire in una fase, come quella attuale che è molto incerta. Tali dritte non sono ovviamente le nostre ma sono quelle di un uomo che di investimenti ne capisce e anche tanto: Warren Buffett. Per quello che riguarda invece i mercati da preferire, lasciamo tutto alle decisioni del singolo. Ad ogni su piattaforme come quella di eToro è possibile trovare tantissimi asset su cui fare trading. Poter usare un broker come eToro che consente di operare su mercati diversi da una stessa piattaforma è molto importante. Va poi aggiunto che eToro mette anche a disposizione il conto demo gratuito.

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Perchè la recessione in Europa è inevitabile

Pensiamo sia inutile farsi illusioni: la recessione in Europa sarà inevitabile (e quindi la BCE può dire quello che vuole come del resto ha sempre fatto fin dai tempi in cui l’inflazione doveva essere transitoria). Il prossimo 5 ottobre si terrà il meeting di politica monetaria del Governing Council da cui solitamente scaturiscono indicazioni sulle future mosse dell’Eurotower.

La Lagarde, nel corso dell’ultima riunione BCE, ha affermato che ci saranno altri aumenti dei tassi la cu consistenza verrà decisa alla luce dei market mover dell’Eurozona. Questo attendismo dimostra in modo inequivocabile che la Lagarde non ha la più pallida idea di quale possa essere il tasso neutrale ovvero quel valore target che consente di assicurare una crescita stabile de Pil. Fermo restando che questo tasso non può essere individuato con precisione, va comunque evidenziato che una banca centrale che ha il polso della situazione dovrebbe anticipare almeno il range in cui il tasso dovrebbe cadere. La BCE non lo fa perchè non in grado oppure non può farlo perchè l’Europa come entità unica non esiste e quindi è sempre bene non scontentare nessuno.

Per quello che riguarda le previsioni BCE sul Pil, le stime aggiornate hanno già subito una bella sforbiciata rispetto alle precedenti valutazioni. Vero è che per il 2022 c’è stata una revisione al rialzo delle previsioni (dal 2,8 per cento a 3,1 per cento) ma per quello che riguarda gli anni successivi è tutto un taglio: per il 2023 dal 2,1 per cento allo 0,9 per cento, per il 2024 dal 2,1 per cento all’1,9 per cento. Parallelamente l’inflazione media attesa è stata invece rivista al rialzo passando all’8,1 per cento dal 6,8 per il 2022, al 5,5 per cento dal 3,5 per il 2023 e al 2,3 per cento dal 2,1 per cento.

La revisione delle stime non ha fatto altro che accrescere la preoccupazione dei mercati. Se le previsioni sulla crescita economica calano e quelle sull’inflazione salgono, c’è poco da stare sereni e le parole della Lagarde sul fatto che se recessione ci sarà sarà solo a causa di un eventuale stop totale al gas russo non hanno convinto nessuno al di fuori del suo personale di servizio.

Recessione in Europa: quale è la verità?

Al di là di ciò che si afferma delle parti dell’EuroTower, sono in tanti a ritenere che l’Europa nel 2023 andrà incontro ad una recessione che potrebbe essere anche molto dura. Il peggioramento delle condizioni economiche sarà l’effetto di un mix che potrebbe rilevarsi fatale: l’aumento dei tassi di interesse e la flessione dei consumi causata dal minore reddito disponibile (falciato proprio dalla dinamica dell’inflazione).

Del resto con un Consiglio Direttivo BCE che non ha mai nascosto di essere pronto ad usare tutti gli strumenti in suo possesso per riuscire a stabilizzare l’inflazione al target del 2 per cento non c’è da attendersi tanto anche perchè è altamente probabile che per gran parte del 2023 il costo del denaro sia destinato a salire e che per buona parte del 2024 sia destinato a restare alto.

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Un quadro molto chiaro che può essere evitato solo se, già nei prossimi mesi, l’inflazione dovesse essere inferiore alle stime degli analisti. Ma questo caso può avvenire solo in presenza di una riduzione dei consumi e quindi ecco il vicolo cieco per cui lo scenario di recessione per l’Europa è inevitabile.

I politici delle varie capitali europee e i super burocrati di Bruxelles per i quali l’inflazione doveva essere transitoria non ammetteranno mai l’inevitabilità del peggioramento del quadro macro. E allora serve un pò di sano realismo all’inglese per sbarazzare il campo da illusioni e giri di parole. Poche settimane fa L’Economist sbatteva la realtà in faccia a tutti affermando che mentre i governi si affannano per cercare di aiutare le fasce di popolazione più deboli, all’orizzonte si profila una sola certezza: l’arrivo della recessione.

L’evento è talmente scontato (anche se i politici fanno finta di nulla) che la vera questione, secondo il giornale britannico, non riguarda il “se ci sarà” ma “come sarà”. La gravità della recessione che attende l’Europa è legata alle prospettive della crisi energetica e soprattutto alla risposta politica. Purtroppo, concludeva il giornale britannico, i segnali non sono per nulla incoraggianti. Questa valutazione risale ad inizio settembre: oggi il quadro è addirittura peggiorato!

E allora come investire con l’Europa in recessione?

Essendo un sito di trading siamo perfettamente consapevoli che in queste settimane sono tantissimi i siti di trading che forniscono elenchi sulle migliori azioni da comprare in caso di recessione, le migliori materie prime su cui investire, le migliori coppie forex e così via.

Come abbiamo detto in precedenza su tutti questi asset si può operare da una sola piattaforma grazie al broker eToro (conto demo gratuito + 50 euro di deposito minimo).

Il problema è nel metodo ossia come fare trading online con l’Europa ad un passo dalla recessione. I consigli dei grandi della finanza possono essere molto di aiuto. Ad esempio Warren Buffett è un assertore del principio della massima selettività. Gli asset sui cui investire secondo l’oracolo di Omaha vanno scelti con molta attenzione premiando quelle società che hanno incrementato costantemente i guadagni degli azionisti ma anche andando alla ricerca di titoli che, nel momento dell’acquisto, sono deprezzati di almeno il 25 per cento rispetto al valore intrinseco. Vanno poi analizzare le qualità dei management perchè questo sarà il tempo delle imprese guidate da timonieri esperti e capaci di navigare con il vento avverso. Da evitare le imprese cariche di debito mentre sono da premiare le quotate con un ROE superiore alla media settoriali.

Il riferimento di Buffett è sulle azioni ma, dal nostro punto di vista, si può applicare a tutti gli asset perchè il principio che sottende il pensiero dell’oracolo di Omaha è uno solo: in una fase così difficile come quella attuale è necessario analizzare prima di investire. I trader devono quindi essere competenti molto più di prima. L’asticella quindi si alza. Da questi ragionamenti ne consegue che chi non ha elevata preparazione sia fuori? Assolutamente no, perchè ci sono broker come Avatrade che hanno ideato piattaforma trading perfettamente in grado di rispondere alle esigenze degli investitori alle prime armi e al tempo stesso in grado di soddisfare anche i più esperti. Vediamo come funziona questo broker e quali sono i suoi punti di forza.

Investire con Fineco Trading

azioni FinecoBank

Una valida alternativa ad Avatrade per investire sui mercati finanziari è Fineco. Solitamente si associa il brand Fineco al celebre conto corrente online multi-funzionale e dai costi bassissimi. In realtà, però, Fineco presenta anche un servizio di trading avanzatissimo e molto conveniente. Non si tratta di un conto a se stante ma di funzionalità che sono integrate nel conto principale della banca.

Fineco Trading permette di accedere a tantissimi mercati e alle quotazioni real time delle più importanti borse (europee e americane). Inoltre sempre dallo stesso account è anche possibile operare sui mercati obbligazionari e sugli ETF. In affiancamento c’è poi una vastissima scelta di strumenti di tipo derivato come futures, opzioni, CFD ed oltre 50 cross valutari. Molto interessante anche l’offerta di opzioni, knock-out options, daily options, certificati e covered warrants. A completare il quadro c’è poi la possibilità di fare trading su strumenti che hanno come sottostante Bitcoin e Ethereum.

Forse ti può anche interessare — Fineco Trading: Recensioni Opinioni (guida 2023)

Riteniamo che un’offerta così vasta di asset su cui investire sia fondamentale in una fase dei mercati complicata come quella che si profila a seguito del rischio recessione in Europa.

Tre sono i punti di forza del conto trading di Fineco:

  • la possibilità di accedere alle più importanti borse di tutto il mondo
  • una vasta gamma di strumenti per investire
  • il supporto di un Personal Financial Advisor

Per quello che riguarda i costi del conto di trading Fineco è necessario precisare che essi cambiano a seconda del tipo di conto scelto. Infatti la banca online consente di aprire sia un conto personale che un conto business. Per quello che riguarda il conto privati è previsto un costo mensile di 6,95 euro. Questo rende la proposta di Fineco poco interessante rispetto alla concorrenza, tuttavia questo costo si annulla nel caso in cui vengono soddisfatte alcune condizioni precise come ad esempio:

  • l’esecuzione di 4 ordini trading nell’arco temporale di un mese
  • il valore del portafoglio amministrato è più alto di 80.000 euro (o, in alternativa, il valore del portafoglio gestito è pari a oltre 40.000 euro
  • il correntista ha meno di 30 anni di età

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