Siemens Energy torna al centro dell’attenzione dei mercati con una serie di annunci strategici presentati durante il Capital Markets Day negli Stati Uniti. L’azienda ha delineato un piano ambizioso che prevede la restituzione agli azionisti di fino a 10 miliardi di euro entro il 2028, sostenuto da prospettive di crescita robuste nel settore energetico globale. Un’iniziativa che combina riacquisto di azioni per un massimo di 6 miliardi di euro e distribuzione di dividendi, con l’obiettivo di valorizzare il capitale e accrescere la fiducia del mercato.
La strategia si innesta in un contesto in cui Siemens Energy prevede un lungo ciclo di investimenti nelle reti elettriche, nelle turbine a gas e nelle infrastrutture per la transizione energetica. L’azienda ha registrato una forte espansione degli ordini negli ultimi mesi, trainata dall’aumento della domanda globale di energia e dalle necessità di potenziamento delle reti per rispondere alla crescente diffusione di data center, tecnologie digitali e applicazioni legate all’intelligenza artificiale.
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Gli analisti hanno accolto positivamente il piano: secondo Max Yates di Morgan Stanley, la decisione di avviare un massiccio buyback rappresenta un segnale chiaro di solidità finanziaria. Anche Bank of America ha sottolineato che la strategia evidenzia una significativa capacità di generare free cash flow. Il confronto con i rivali è inevitabile: ora Siemens Energy si allinea al modello di restituzione di un terzo del capitale agli azionisti, in linea con quanto fa GE Vernova.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo iniziale, il titolo ha risentito della massiccia ondata di vendite che ha colpito il settore tecnologico a livello globale. Dopo un breve balzo ai massimi dalla scissione del 2020, l’azione ha invertito rotta, chiudendo in calo del 2,9% e continuando a scendere fino a raggiungere un ribasso intraday dell’8,7%. La correzione è stata alimentata soprattutto dalla flessione dei titoli tech negli Stati Uniti, Asia ed Europa, con particolare pressione sui semiconduttori e sui titoli legati all’IA, dopo il brusco arretramento di Nvidia e nuove preoccupazioni su una possibile “bolla tecnologica”.
Nonostante la correzione, Siemens Energy resta tra i protagonisti positivi dell’anno: il titolo ha guadagnato oltre il 100% nel 2025, spinto dall’entusiasmo verso le infrastrutture energetiche legate all’IA. La società ha beneficiato dell’aumento degli ordini da parte dei grandi operatori di data center, interessati a trasformatori avanzati e sistemi di commutazione ad alto rendimento, fondamentali per alimentare le enormi strutture digitali. A dare ulteriore impulso alla crescita sono stati anche i risultati nel settore delle turbine a gas, sempre più richieste per assicurare continuità energetica e stabilità delle reti.
Durante il CMD, l’azienda ha mostrato dati incoraggianti sui margini del portafoglio ordini: il business Grid ha registrato un miglioramento di 300 punti base entro il 2025, mentre i margini dei servizi Gas sono saliti di 500 punti base. Anche l’aftermarket e Siemens Gamesa hanno segnato un incremento di 100 punti base, segno di un progressivo miglioramento dell’efficienza operativa e della redditività.
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Secondo Morgan Stanley, la parte più rilevante è la crescita dei margini nel segmento reti, che rappresenta circa il 45% del portafoglio ordini totale con volumi stimati nell’ordine di 21 miliardi di euro nel 2025. Per sostenere un miglioramento di 300 punti base, i margini EBITA impliciti dovrebbero raggiungere almeno il 20%, un dato ritenuto coerente con l’obiettivo strategico del gruppo, fissato tra il 18% e il 20% entro il 2028.
Importanti novità anche nel settore delle turbine a gas, per il quale Siemens Energy ha rivisto al rialzo le stime di domanda globale a lungo termine: si prevedono oltre 100 GW l’anno tra il 2026 e il 2035, rispetto agli attuali 85 GW. L’azienda ha inoltre annunciato l’obiettivo di portare la capacità di produzione a oltre 30 GW entro il 2030, con un incremento di circa il 40% rispetto alle stime precedenti, con l’intento di preservare una quota di mercato vicina al 30%.
Per quanto riguarda l’eolico, Siemens Energy prosegue nel processo di razionalizzazione industriale: entro il 2026 ridurrà il numero degli stabilimenti onshore a soli quattro, puntando a una maggiore efficienza. Nel segmento offshore, l’azienda ha confermato la solidità del mercato, che dovrebbe mantenersi tra 11 e 12 GW l’anno fino al 2031, garantendo una pipeline stabile e sostenibile per almeno un decennio.
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