loghi di STM Stellantis e Ferrari con trader preoccupato
Crollo azioni Stellantis, Ferrari e STM - BorsaInside.com

Brusca frenata per la borsa di Milano che, dopo il clima da calma piatta delle ultime sedute, ha aperto la penultima sessione settimanale con un ribasso dell’1,25 per cento sotto quota 40mila punti. Il calo non è stato un fulmine e ciel sereno ma si poteva già mettere in conto alla luce delle indicazioni delle indicazioni pre-market dei futures sul Ftse Mib. Del resto con una chiusura in contrazione del Nikkei giapponese non era pensabile attendersi altro che questo.

L’entità del rosso del paniere di riferimento potrebbe quasi essere considerata di poco conto, tuttavia si farebbe un errore a sottovalutare il tutto perchè ci sono una serie di titoli che sono decisamente in difficoltà e il cui ribasso viene contenuto solo dalle prestazioni positive di altre quotate. Stiamo parlando delle azioni STM, Ferrari e Stellantis, tutte in calo di oltre 3 punti percentuali. A questi tre titoli se ne aggiunge poi un terzo, Brunello Cucinelli, che è in flessione del 2,9 per cento. Le quotate citate appartengono a settore diversi tra loro ma solo apparentemente perchè in realtà si tratta di azioni con lo stesso minimo comun denominatore: il forte legame con l’export in Usa. A primo acchito sembra proprio essere tornati alle sedute di alcune settimane fa quando, a causa delle tensioni sui dazi, i titoli che avevano una forte componente dei ricavi negli Stati Uniti, andavano a picco.

E’ davvero questo che sta accadendo? Prima di analizzare la situazione, ricordiamo che quando un titolo crolla lo sbaglio più grande che si può fare è scappare e farsi prendere dal panico. In realtà i ribassi sono una potenziale occasione operativa da cavalcare ora anche con il nuovo servizio di trading nazionale del broker eToro.

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Crollo azioni Stellantis, STM e Ferrari: minaccia dazi e fattori tecnici

Contesto generale tornato ad essere pessimista e elementi tecnici alla base della corsa a vendere azioni STM, Stellantis e Ferrari.

Sul primo punto è palese l’impatto negativo derivante dalla durissime dichiarazioni di Trump che, senza usare mezzi termini, ha affermato che laddove entro due settimane i paesi che ancora non lo hanno fatto non dovessero raggiungere un accordo sui dazi con gli Usa, verrebbero fissate in modo unilaterale nuove tariffe commerciali. Il punto è tra i paesi in questione c’è tutta l’Unione Europea e questo è ovviamente un grave problema per le società legate all’export.

Per quanto concerne invece il lato tecnico, andiamo a guardare titolo per titolo.

Iniziamo la nostra valutazione dalle azioni STM che, dopo circa un’ora dall’avvio degli scambi, sono le peggiori con un ribasso del 3,4 per cento a quota 25,57 euro. La pioggia di vendite che sta colpendo STM arriva dopo che ieri la quotata si è spinta fino a 26,48 euro ma soprattutto dopo una serie di sedute tutte tinte di verde che dura dallo scorso 2 giugno con un intervallo solo nella sessione di borsa dello scorso venerdì 6 giugno. Gli effetti di questa lunga cavalcata messa segno dal titolo dei semi conduttori sono tutti nella prestazione a un mese che, nonostante il crollo di oggi, è positiva per il 21 per cento. Allargando l’intervallo temporale, su base annuale è invece presente un vistoso rosso del 30 per cento.

Volendo trarre delle conclusioni, STM è un titolo in forte recupero nell’ultimo mese ma in altrettanto forte ribasso su base annua. Di recente gli analisti di Bank of America avevano confermato il rating neutral sulla quotata portando il target price a 27 euro, sopra i prezzi attuali. Per la banca d’affari Usa, fermo restando un approccio prudenziale, le azioni STM hanno ancora potenziale di upside. In questo contesto il crollo di oggi è da imputare principalmente a prese di profitto di tipo tecnico “incentivate” dalle dichiarazioni bellicose di Trump.

Per quanto riguarda invece le azioni Stellantis, il titolo segna un ribasso del 3 per cento in area 8,8 euro. La flessione determina un annullamento del verde fin qui accumulato nell’ultimo mese ma soprattutto va ad allargare al 56 per cento il passivo registrato anno su anno. Come nel caso di STM, anche il crollo delle azioni Stellantis è arrivato dopo una serie di rialzi consecutivi. Il titolo automotive è infatti in striscia positiva dallo scorso 6 giugno.

Di recente è arrivata la valutazione buy degli analisti di Nomura con target price fissato a 12,5 euro, molto sopra ai prezzi attuali. La view degli esperti nipponici è quindi bullish ma non è condivisa dalla maggior parte degli analisti che invece sulle azioni Stellantis restano prudenti.

E infine terzo titolo peggiore della seduta è Ferrari che segna un ribasso del 2,9 per cento a 412 euro con un ribasso su base mensile del 6 per cento circa e un rialzo anno su anno del 4 per cento. A differenza delle altre due quotate in caduta libera, Ferrari non arrivata da alcuna striscia positiva avendo già ieri chiuso in calo. Il mese di giugno, in generale, non è andato bene al Cavallino Rampante che resta lontano dagli oltre 440 euro di fine maggio. Non ci sono recenti valutazioni su Ferrari da parte degli analisti. La presa di posizione più recente è quella di RBC Capital che però risale ai primi di maggio: allora fu rating buy e target price a 490 euro (in ribasso da quello precedente).

Questa è l’indicazione che arriva ai trader interessati ad operare sulla quotata in modo diretto (comprando azioni reali) o attraverso i CFD.

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